Banca del Rispamio

Utili consigli per risparmiare in banca

06/11/25

Cedole in ritardo: quando le banche pagano tardi (e cosa può fare il risparmiatore)

novembre 06, 2025 0

ritardi cedole certificati
Negli ultimi mesi sono aumentate le segnalazioni di ritardi nei pagamenti delle cedole dei certificati d’investimento, un tema che sta diventando sempre più rilevante tra i piccoli risparmiatori italiani. Il problema riguarda i tempi con cui le banche accreditano le cedole dovute agli investitori: in molti casi, anche un semplice slittamento di pochi giorni può rappresentare un danno economico reale.

 

Un fenomeno sempre più diffuso

La questione è tornata alla ribalta dopo una recente decisione dell’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF), che ha condannato un intermediario al risarcimento di 296 euro, oltre agli interessi legali, per un ritardo di dieci giorni nel pagamento di una cedola da 2.625 euro. La banca, pur avendo poi pagato la somma, ha dovuto anche versare 400 euro di sanzione alla Consob.

05/11/25

Successione di conti e titoli: come gestirla senza errori

novembre 05, 2025 0

successione conto titoli
La morte di un familiare porta con sé non solo un dolore umano, ma anche una serie di questioni pratiche e fiscali tutt’altro che semplici. Una delle più frequenti riguarda la successione di conti correnti e dossier titoli: cosa accade ai risparmi investiti del defunto, e come devono comportarsi gli eredi?

 

Un caso emblematico è quello di un lettore che, insieme alla madre e al fratello, ha ereditato un dossier titoli intestato al padre defunto, contenente fondi comuni, obbligazioni e azioni. Alla richiesta di aprire un conto cointestato a tre nomi per gestire congiuntamente il patrimonio ereditato, la banca ha opposto un rifiuto, imponendo l’apertura di tre conti correnti e tre dossier separati, uno per ciascun erede. Motivo ufficiale: questioni fiscali. Ma è davvero così?

04/11/25

Banche italiane in ottima forma: utili miliardari e risparmiatori al palo

novembre 04, 2025 0

banche italiane
Le due maggiori banche italiane – Intesa Sanpaolo e UniCredit – stanno archiviando numeri che segnalano una forte redditività nel 2025, in un contesto economico non certo esuberante.

  • Intesa Sanpaolo: nei primi nove mesi del 2025 l’utile netto consolidato è stato pari a circa 7,6 miliardi di euro, in crescita del +5,9% rispetto allo stesso periodo 2024. Per l’intero anno la banca conferma un obiettivo ben oltre i 9 miliardi di euro di utile. 

  • UniCredit: per il terzo trimestre 2025 l’utile netto è di circa 2,6 miliardi di euro, +12,9 % (o comunque in crescita) sull’anno precedente. Nei primi nove mesi dell’anno l’utile netta si è attestata a circa 8,7 miliardi di euro

In breve: le banche italiane non solo vincono in termini di utile, ma lo fanno in un contesto dove i margini tradizionali (ad esempio l’interesse netto) sono sotto pressione.

 


Perché questi utili così robusti?

Alla base di questi risultati ci sono alcuni fattori principali:

  1. Commissioni e servizi non‐interessi
    Per Intesa Sanpaolo, ad esempio, le commissioni nette sono cresciute del +5,1% nei primi nove mesi, mentre gli interessi netti sono diminuiti del 6,8%.  In uno scenario di tassi bassi o in calo, le banche si orientano verso servizi, gestione del risparmio, attività assicurativa e trading.

  2. Efficienza operativa e controllo dei costi
    Intesa segnala costi operativi in calo dello 0,4% nei nove mesi.  UniCredit dichiara costi praticamente stabili o in calo nonostante contesto complesso. Queste banche riescono a ottenere “di più” con “meno” o comunque con costi sotto controllo.

  3. Qualità del credito
    Intesa Sanpaolo evidenzia un’incidenza molto bassa dei crediti deteriorati (1,1% al netto delle rettifiche) nei nove mesi.  Questo significa che le banche non sono troppo esposte a perdite da crediti “cattivi”, il che aiuta gli utili.

 

La critica ai risparmiatori: passività che fa utili alle banche

E qui entra in gioco una riflessione importante: mentre le banche prosperano, molti risparmiatori italiani restano in una condizione di passività che finisce per avvantaggiare proprio le banche.

  • Molti clienti mantengono conti correnti tradizionali, depositi a tassi praticamente nulli o molto bassi, e non cercano alternative o strumenti più efficienti. Questo significa che le banche raccolgono liquidità a costo quasi nullo (o molto basso) e possono impiegarla in modo profittevole (o anche venderla ad altri strumenti finanziari) guadagnando ampiamente.

  • Spesso i risparmiatori non “cambiano banca” o non cercano condizioni migliori, accettando passivamente le condizioni che la banca impone. Questa comodità/incoscienza dà un vantaggio competitivo alle stesse banche.

  • I consigli delle banche stesse (o dei consulenti interni) possono essere interessati: se la banca vuole gestire un attivo con margine elevato, può proporre prodotti dove guadagna più lei che il risparmiatore, o in condizioni che non sono pienamente ottimali per il cliente.

  • In sostanza: più i risparmiatori restano “seduti” e passivi, più le banche possono sfruttare la loro liquidità a basso costo, impiegarla in attività redditizie e generare utili elevati. È una dinamica che merita attenzione.

     

Qualche suggerimento per i risparmiatori

Per non essere “contributori involontari” agli utili delle banche, i risparmiatori potrebbero:

  • Rivedere le condizioni del proprio conto corrente: canoni, tassi sui depositi, offerte alternative (fintech, banche online) vs banca tradizionale.

  • Verificare quanto costano i servizi bancari che utilizzano: carte, bonifici, prelievi, gestione risparmio.

  • Considerare la diversificazione: non lasciare tutto parcheggiato a tasso zero o quasi, valutare placement alternativi (con consapevolezza del rischio) o semplicemente negoziare condizioni migliori con la propria banca. In questo periodo oltre ai conti depositi, i soliti Btp e Bot sono un'alternativa valida e ben remunerata. 

  • Chiedersi: “Quanto la banca guadagna da me?”: se la banca prende commissioni elevate o il mio conto costa molto rispetto ai servizi che utilizzo, è forse il momento di riflettere.

  • Informarsi attivamente: capire i rendimenti dei prodotti che ci vengono proposti, non accettare passivamente.

     

Il messaggio è chiaro: le banche italiane stanno vivendo una fase molto proficua, riuscendo a generare utili robusti grazie a una combinazione di commissioni, efficienza e qualità del credito. Ma questo risultato non è sovrannaturale: parte del “carburante” che alimenta questi utili viene dalla raccolta a basso costo e dal comportamento passivo del risparmiatore medio italiano.
Se i risparmiatori diventassero più attivi — controllando le condizioni, cambiando banca, negoziando — parte di quel margine extra potrebbe restare nelle loro tasche piuttosto che diventare utile per la banca.

Per diventare più autonomo nelle tue decisioni di investimento o per lo meno per capire se i consigli in banca fanno al caso tuo o c'è di meglio, leggi il libro  Impara a Investire come i Guru

03/11/25

E' giusto tassare le banche? Sì, ma non per gli utili

novembre 03, 2025 0

La manovra 2026 contiene un “pacchetto banche” che combina misure permanenti e temporanee. I punti principali sono:

  • un prelievo straordinario sugli «extraprofitti» e la possibilità (su base opzionale per gli istituti) di «affrancare» riserve non distribuite pagando un’imposta agevolata: l’aliquota proposta è del 27,5% per l’affrancamento (con incremento previsto negli anni successivi fino al 33% in alcuni scenari). Questo meccanismo riprende la strada già percorsa nel 2023 ma con formule e aliquote diverse. 

  • un aumento dell’IRAP per banche e soggetti finanziari di circa 2 punti percentuali (misura strutturale che incrementa il prelievo fiscale sulle loro basi imponibili). 

  • altre regole fiscali tecniche (differimento della deducibilità di alcuni crediti fiscali, modifiche al trattamento delle perdite fiscali, norme sul trattamento dei crediti dubbi) che insieme producono un «mix» stimato in miliardi di euro di gettito: il governo ha messo nel conto circa 11 miliardi nel triennio e circa 4–4,5 miliardi solo nel 2026 (le stime variano a seconda delle ipotesi). 

30/10/25

Casa e reddito in età avanzata: nuda proprietà e prestito vitalizio, due strumenti da conoscere

ottobre 30, 2025 0

prestito vitalizio ipotecario
Con l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle persone anziane che vivono da sole o senza eredi diretti, cresce l’interesse verso soluzioni immobiliari capaci di trasformare il valore della casa in liquidità, senza dover rinunciare subito all’abitazione.


Due strumenti in particolare stanno attirando sempre più attenzione: la nuda proprietà e il prestito vitalizio ipotecario. Entrambi possono fornire una risposta concreta al bisogno di integrare la pensione o ottenere liquidità, ma presentano differenze importanti e anche alcuni rischi da valutare con attenzione.

29/10/25

Polizze contro le alluvioni: cosa coprono e come scegliere

ottobre 29, 2025 0

polizza casa alluvioni acqua
Negli ultimi anni, i fenomeni meteorologici estremi sono diventati sempre più frequenti e intensi. Le piogge torrenziali, gli allagamenti e le esondazioni di fiumi o torrenti mettono a rischio abitazioni, attività economiche e veicoli. Eppure, non tutti sanno che esistono coperture assicurative specifiche contro i danni da alluvione o allagamento, spesso disponibili come garanzie aggiuntive nelle polizze casa o nelle assicurazioni contro eventi atmosferici.

 

«Le polizze contro gli allagamenti da pioggia funzionano generalmente come una copertura aggiuntiva o specifica nell’ambito delle assicurazioni casa o delle polizze contro eventi atmosferici», spiega Luigi Viganotti, presidente di Acb, l’associazione dei broker assicurativi.

28/10/25

BIAE, la nuova banca “green” con conto deposito: rendimenti fino al 2,7%

ottobre 28, 2025 0

BIAE – Banca Italiana per l’Ambiente e per l’Energia
Cambio di nome e di identità per Igea Digital Bank, che da pochi giorni è diventata BIAE – Banca Italiana per l’Ambiente e per l’Energia. L’istituto, parte del Gruppo Igea Banca, conserva la sua struttura operativa e i servizi precedenti ma riorienta in modo deciso la propria mission: sostenere la transizione ecologica, finanziando progetti legati alle energie rinnovabili e all’efficienza energetica.

La banca continuerà a rivolgersi a piccole imprese, professionisti e privati, sia online sia attraverso la sua rete di consulenti, puntando su un modello digitale ma con un approccio consulenziale personalizzato.

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