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07/06/23

Dichiarazione fiscale Bitcoin e criptovalute 2023

tasse criptovalute
La crescita travolgente delle criptovalute e cripto-attività in genere non è stata accompagnata da un adeguamento normativo, anzi spesso si è creata confusione tra normative e indicazioni contradditorie tra le varie amministrazioni. E non solo in Italia, anche nella stessa UE. Da tempo si chiedeva una regolamentazione del settore. 

Due erano gli aspetti interessati: 

  1. La regolarizzazione degli intermediari al fine di evitare che i cittadini fossero coinvolti in truffe, riciclaggio
  2. La definizione fiscale delle criptovalute.

Sul primo punto, come già scritto su questo blog, a maggio 2023 è stata approvata dall'Unione Europea la direttiva Micah che introduce tutele per gli investitori e obblighi per gli intermediari. Ricordiamo poi che già era previsto per gli intermediari che operano in Italia l'obbligo di registrarsi all'OAM. Con tale regolamentazione viene anche sancita la fine dell'anonimato in quanto gli intermediari dovranno comunicare i dati dei loro clienti. 

In merito alla tassazione dei bitcoin e co., la Legge di Bilancio di dicembre 2022 ha finalmente introdotto una regolamentazione più completa con alcune regole che è importante conoscere da subito. Rimangono poi diversi punti aperti per cui si aspetta il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate.

Il grande cambiamento è che le cripto non sono più fiscalmente considerate come una valuta estera, ma sono assimilate alle attività finanziarie come i tradizionali investimenti (azioni, obbligazioni etc.) con alcune particolarità. È certamente positivo che sia stata aperta la strada di una regolamentazione esplicita degli aspetti fiscali che interessano le operazioni in criptovalute e, più in generale, i vari asset crittografici.  D’altro canto, sono ancora molti gli aspetti che questa Legge lascia in ombra per cui si aspettano i chiarimenti previsti dall’Agenzia delle Entrate. 

La  tassazione delle criptovalute: Rw e plusvalenze

La legge di Bilancio si occupa anzitutto di chiarire il perimetro delle cripto regolamentate che va ben oltre le criptovalute, comprendendo anche gli Nft. 

Viene confermato l’obbligo di dichiarare in RW le cripto-attività, a prescindere tra l’altro se siano depositate presso operatori esteri o meno. E viene introdotto, come per le altre attività finanziarie,l'imposta di bollo dello 0,20%. Per il monitoraggio fiscale e la dichiarazione Ivafe (bollo) occorre compilare il riquadro RW della Dichiarazione dei Redditi.  

E' poi definito il concetto di plusvalenze, stabilendo che quelle sulle cripto sono tassate al 26%, come le altre attività finanziarie, con una franchigia però di 2.000 euro. Le plusvalenze si realizzano nel momento stesso in cui si passa da una cripto a una valuta legale (es. dollaro o euro) ma anche con le permute (tra diverse tipologie di cripto-attività) o nel momento stesso in cui si usa una cripto per acquistare un bene o un servizio. Come di consueto, le plusvalenze vanno indicate nella sezione II del quadro RT del Modello Unico. 

Guida alla Dichiarazione Fiscale

I cambiamenti sono  tanti e richiedono un approfondimento per esser ben spiegati. Ti invito a leggere la guida Tassazione Bitcoin e Cripto 2023 che spiega tutti gli aspetti, come e quando compilare i quadri RW e RT, i casi particolari (staking, farming, airdrop, cashback e mining). Importante sapere cosa fare quest'anno e cosa l'anno prossimo quando la nuova Legge avrà efficacia. Già entro il 30 giugno 2023 dovrai per es. valutare se aderire all'affrancmento che ti può consentire di pagare meno plusvalenze in futuro.

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