Banca del Rispamio

Utili consigli per risparmiare in banca!

25/03/24

La regola più importante nell'investimento

regola investimenti e inflazione
L'importanza di mantenere il potere di acquisto nel corso del tempo è una regola fondamentale per ogni investitore. Investire significa proteggere il capitale dall'erosione causata dall'inflazione. Tuttavia, questa considerazione, seppur elementare, è stata trascurata nel corso degli anni, sia a causa della bassa inflazione che ha caratterizzato gran parte di questo periodo, sia a causa della ricerca sfrenata di profitti a breve termine che ha portato spesso alla perdita del capitale stesso.

 

Di fronte alla paura di perdere denaro e all'avversione al rischio, molti investitori hanno optato per lasciare i propri fondi in liquidità. Quando l'inflazione è sotto controllo, questo può sembrare una scelta ragionevole. Tuttavia, quando l'inflazione accelera, l'erosione del potere di acquisto diventa inevitabile se i fondi non sono remunerati adeguatamente.

Negli ultimi 20 anni, l'inflazione cumulata in Italia è stata di quasi il 50%, ovvero il 46%. Ciò significa che per mantenere il potere di acquisto di 10.000 euro di 20 anni fa, oggi ne servirebbero 14.600. È difficile ipotizzare un futuro senza inflazione su un arco temporale così lungo.

Fortunatamente, negli ultimi dieci anni, l'inflazione è stata generalmente sotto controllo, ben al di sotto del target del 2% fissato dalla Bce. Tuttavia, quanti risparmiatori sono riusciti a ottenere rendimenti in grado di tenere il passo con l'inflazione nel corso degli ultimi due decenni?

 

Strategie di investimento come il "buy and hold" sull'azionario europeo avrebbero superato ampiamente il tasso di inflazione. Anche gli investimenti in titoli di Stato italiani avrebbero offerto rendimenti interessanti nel lungo termine. Al contrario, la gestione passiva della liquidità ha dovuto affrontare una difficile ricerca di rendimenti, specialmente negli ultimi anni, con i tassi di interesse fissati dalle banche centrali a zero.

È importante sottolineare che l'inflazione può avere un impatto significativo sul valore reale dei fondi mantenuti in liquidità. Ipoteticamente, se 10.000 euro fossero stati lasciati su un conto non remunerato e senza costi, oggi varrebbero circa 6.800 euro in termini reali. Una perdita sostanziale.


L'esperienza italiana con l'inflazione ha conosciuto momenti estremi, con un picco del 21% agli inizi degli anni '80 durante la crisi energetica. Da allora, l'andamento dell'inflazione è stato altalenante, ma è tornato prepotentemente all'attenzione degli investitori solo di recente, con lo scoppio della guerra in Ucraina nel 2022.

Preservare il potere di acquisto nel tempo è cruciale per gli investitori, e comprendere l'importanza dell'inflazione è essenziale per costruire strategie di investimento efficaci nel lungo termine. Per questo da mesi rimarco l'importanza di non lasciare i soldi sul conto corrente (guarda anche le proposte di conti correnti a zero spese) visto che ci sono varie opportunità di investimento fra titoli di Stato e conti deposito.

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