Nel precedente articolo abbiamo introdotto il concetto di Portafoglio Pigro, una strategia di investimento che seguono molti piccoli investitori e che nel tempo si è dimostrata ottima. Ma nel 2022 ha totalmente fallito con risultati deludenti. E non è stata una sorpresa per chi ha competenze finanziarie, per questo qui ne analizzeremo i limiti valutando l’andamento dell’ETF Vanguard Life Strategy, un fondo passivo che consente di riprodurre la classica formula 60-40, vale a dir e 60% investito in azioni e 40 in obbligazioni, del Lazy Portfolio originale di John Bogle.
Il portafoglio pigro è una buona strategia di investimento per un piccolo risparmiatore con conoscenze di base che non può e non vuole dedicare troppo tempo ai suoi investimenti. Ma occorre conoscerne i limiti, il che avrebbe permesso di non subire le perdite del 2022.
Problemi dell'ETF Life Strategy
La diversificazione è uno dei principi cardine di un buon portafoglio finanziario. Anche se come tutti i principi, va valutato con logica e secondo le circostanze. Quando diventa una regola rigida da seguire fideisticamente rischia di far danni.
Uno dei problemi di questo ETF infatti è il tentativo di rappresentare da solo un portafoglio diversificato tra azioni e obbligazioni. Un po' come nel "Signore degli Anelli", un unico titolo per rappresentarli tutti. Ma l'eccessiva diversificazione del prodotto può esser un problema perché non permette di seguire alcuni accorgimenti e un minimo di flessibilità, quando le condizioni di mercato la richiede.
Nel 2022 il Vanguard Life Strategy ha perso parecchio e paradossalmente anche per la componente obbligazionaria che dovrebbe invece fornire stabilità negli anni più turbolenti. Significativo che per es. il portafoglio 80/20 (con quindi l’80% di azioni e pertanto più rischioso) ha perso meno nonostante avesse guadagnato di più nel 2021.
2022 |
2021 |
|
Vanguard LifeStrategy 80% – IE00BMVB5R75 |
-12,58% |
+20,75% |
Vanguard LifeStrategy 60% – IE00BMVB5P51 |
-13,27% |
+14,34% |
Vanguard LifeStrategy 40% – IE00BMVB5M21 |
-13,93% |
+8,28% |
Vanguard LifeStrategy 20%– IE00BMVB5K07 |
-14,63% |
+2,47% |
E’ evidente dalla tabella che ci sia stata un’inversione dei rendimenti. Mentre è comprensibile che il portafoglio più rischioso guadagni di più nei momenti positivi (come successo nel 2021) è insolito che perda di meno nei momenti negativi come il 2022.
L’esposizione alle obbligazioni avrebbe dovuto frenare le perdite in quanto decorrelate dal calo delle azioni. Invece sia azioni che obbligazioni sono scese, quest’ultime addirittura di più. Come si sa, il motivo è stato il repentino cambiamento delle aspettative di inflazione e il conseguente aumento dei tassi (situazione aggravata per questo ETF che detiene prodotti con duration lunga).
Ma la notizia non è tanto che è venuta meno la correlazione negativa tra azioni e bond, è successo spesso. Così come ovviamente non sono novità l’inflazione e il rialzo dei tassi. Il fatto nuovo rispetto al passato è che i rendimenti delle obbligazioni non erano mai stati così bassi con titoli a 3-5 anni che sono arrivati a pagare interessi negativi.
E qui sta il punto principale: era ampiamente prevedibile. I tassi più bassi della storia dovevano modificare la strategia di investimento, in pratica portare a ridurre il peso delle obbligazioni a favore della liquidità sotto forma di bond a durata media molto più corta o (per l’Italia) conti deposito a breve.
Già dalla tarda primavera erano evidenti i segnali di rialzo nei tassi. Se si alzano i tassi di interesse, i fondi obbligazionari perdono nel breve periodo. E la perdita è più significativa all’aumentare della duration media dei titoli detenuti. Per questo in una situazione di tassi ai minimi storici non aveva senso detenere fondi obbligazionari e quindi anche l'ETF Vanguard Life Strategy che presenta una forte componente di titoli di stato che per quanto sicuri, hanno una duration lunga.
Investire ora nell'ETF Vanguard Life Stategy?
Chiaramente ora la situazione dei tassi è differente e si potrebbe pensare valga la pena entrare sull’ETF Vanguard Life Strategy. In effetti è un buon prodotto, con una logica di fondo non sbagliata. Il portafoglio 60-40 non perde il suo valore ma non può esser gestito senza accorgimenti. Ha il pregio che ribilancia da solo le sue componenti senza necessità di rivisitazioni periodiche. Ma vanno considerati i limiti e ancor più, come visto nel 2022, i momenti particolari di mercato. Ciò senza voler fare i guru predittivi di indovinare i cambiamenti nel mercato. Ma era evidente che con i tassi zero, la componente obbligazionaria andava rivista. Il problema è che detenere solo questo titolo consente poche possibilità di correzione.
E lo stesso discorso vale per i fondi obbligazionari puri. Personalmente preferisco una diversificazione più elaborata e tarata anche sulla situazione europea (per es. il cambio euro-dollaro è una variabile che va valutata e gestita). Ci sono altri modelli di portafoglio pigro (li ho citati nel precedente articolo) che suddividono su più mercati azionari e distinguono tra obbligazioni di breve e lungo. Altri introducono strumenti di protezione dall’inflazione, oro o investimenti immobiliari. Credo non serva complicare troppo, ma anche l’eccessiva semplificazione del Life Strategy può esser a volte sotto performante se non si conoscono bene le componenti e non si sa come reagire.
Personalmente sull'azionario preferisco operare tramite ETF azionari. Si può scegliere uno strumento che replica l'azionariato mondiale. Anche se spesso preferisco avere una quota maggiore sull’azionario americano e poi europeo, con eventuale piccola quota di emergenti e Cina. Alla fine il mercato di riferimento è l'indice americano. Tutte le statistiche e le "leggi" sul risparmio, la Borsa che batte i bond e l'inflazione nel lungo periodo, il vivere di rendita (cosiddetto FIRE) è basato sulla Borsa di New York. Se prendessimo a riferimento la Borsa italiana non è vero che nel medio periodo le azioni siano sempre il miglior investimento e che non comportino perdite sia in valore assoluto che relativo rispetto a altri investimenti, incluso il cosiddetto risk free (per noi sarebbe il Bot).
Per quanto riguarda le obbligazioni invece, pur diversificando, la gestione è più complessa. Spesso preferisco operare direttamente su singoli titoli. Visti i tassi di mercato, negli ultimi due anni non ho quasi mai consigliato obbligazioni, inclusi i Btp che rendevano poco o nulla (unica eccezione potevano esser i Btp Italia a scopo di copertura inflazionistica). E qui sta il punto. Che senso aveva in questi due ultimi anni detenere un bond e a maggior ragione un fondo obbligazionario che rendeva poco con alti rischi di svalutazione in caso di rialzo dei tassi? Nessuna, tranne chi voleva avventurarsi nel trading con i titoli a lunga scadenza.
Le singole obbligazioni permettono poi anche di sfruttare il gioco delle plusvalenze e minusvalenze, cosa impossibile con gli Etf (ed è uno dei problemi di un portafoglio completamente costituito da fondi).
Ciò non toglie che si possa anche investire in bond tramite ETF obbligazionari, sapendo però pesare e variare le componenti tra mercati e soprattutto breve e lungo termine. L'Etf obbligazionario è sicuramente utile invece per investire in mercati meno agevoli e più rischiosi, come quelli emergenti o soprattutto negli High Yield (alto rendimento). Anche qui ponendo attenzione all'andamento dei tassi ma anche all'economia per gli HY e al dollaro per gli emergenti. Con questi strumenti occorre infatti avere competenze finanziarie superiori e una gestione più costante.
In sintesi, va bene diversificare, ma un unico prodotto non personalizzabile rende il tutto troppo rigido. Soprattutto per la componente obbligazionaria in cui il discorso del compra e dimentica non ha le stesse valenze dell'azionario. Certamente meglio l'ETF Life Strategy di Vanguard rispetto ai portafogli suggeriti in banca. Ma per chi lo detiene suggerisco di variare il portafoglio complessivo con altri strumenti. E evitare in futuro errori banali come nel 2022.
In un precedente articolo in cui ho consigliato di chiudere la polizza Genertel Sicuramente e in generale le polizze di Ramo 1, ho indicato come il rialzo dei tassi avesse fatto venire meno il vantaggio di questi prodotti. E guarda caso i motivi per detenere queste polizze erano esattamente gli stessi, ma in senso contrario, per non detenere fondi obbligazionari in un periodo di tassi bassi e azzerati.
Altri due articoli sul tema:
Lifestrategy hanno un orizzonte temporale di 15 anni. Misurarli dopo 1 anno non ha senso. Ci fai o ci sei?
RispondiEliminaSorvolo sul modo poco educato con cui discuti, spiega più di una persona di quanto dice. Premesso questo, chi ha stabilito i 15 anni di orizzonte temporale, il dottore? Che siano etf di medio-lungo periodo ok (ma non c'è alcun senso nel dire 15 anni) ma quanto scrivi ribadisce proprio quanto ho scritto. Si investe seguendo regole non scritte senza capire il perché e soprattutto il contesto. Se i tassi sono a zer , anzi addirittura sotto zero, non ha alcun senso acquistare un fondo obbligazionario, o maggiormente obbligazionario come alcuni LS. E non lo dico io, ma le basi della finanza e soprattutto i fatti, visto come poi è andata.
RispondiElimina