Nei precedenti articoli abbiamo visto come i fondi comuni di investimento saranno quotati in Borsa ed i vantaggi e costi di questa nuova opzione di investimento. Ma quali società si quoteranno?
Con questo articolo concludiamo quindi la serie sul tema fondi di investimento in Borsa.
La quotazione dei fondi non è obbligatoria ma avviene su base volontaria. I principali fondi, in particolari quelli delle SGR collegate alle banche (es. Eurizon e Fideuram per Intesa Sanpaolo o Pioneer per Unicredit ) non hanno alcun interesse a bypassare la propria filiera di filiali e promotori, per cui è presumibile che non quoteranno i loro fondi. Le prime società interessate a quotarsi sono quindi quelle che non hanno una propria struttura distributiva e che finora hanno trovato pochi sbocchi in Italia, e ora hanno la possibilità di proporsi direttamente all’investitore finale.
Ci sono quindi opportunità di ingresso soprattutto per fondi e sicav stranieri e piccoli operatori italiani. Anche se la partenza è stata fissata per il 1° dicembre 2014, visti i tempi e le procedure di autorizzazione, probabile che i primi scambi potranno iniziare dal 2015.
Chi si quoterà probabilmente lo farà con una classe nuova e specifica del Fondo al fine di semplificare la gestione e la contabilità .
In base alle voci raccolte dal Sole 24 Ore ci potrebbe comunque essere fin da subito un ingresso importante: AcomeA. Poi tante piccole società italiane: Diaman Sicav, 8a Investimenti Sgr, Zenit Sgr, New Millenium Sicav, Selectra Inv. Sicav Lamarck, Finlabo Sicav e Nextam Partners; e straniere: Compass AM, Hipo Portfolio Selection, Aism Low Volatility Fund, Pharus Sicav, Rivage Inv.
Piccole realtà che potranno proporsi anche agli investitori istituzionali senza le costose retrocessioni alle reti di distribuzione. Per te semplicemente più opzioni che si aggiungono a quelle degli ETF già quotati da tempo.
Con questo articolo concludiamo quindi la serie sul tema fondi di investimento in Borsa.
La quotazione dei fondi non è obbligatoria ma avviene su base volontaria. I principali fondi, in particolari quelli delle SGR collegate alle banche (es. Eurizon e Fideuram per Intesa Sanpaolo o Pioneer per Unicredit ) non hanno alcun interesse a bypassare la propria filiera di filiali e promotori, per cui è presumibile che non quoteranno i loro fondi. Le prime società interessate a quotarsi sono quindi quelle che non hanno una propria struttura distributiva e che finora hanno trovato pochi sbocchi in Italia, e ora hanno la possibilità di proporsi direttamente all’investitore finale.
Ci sono quindi opportunità di ingresso soprattutto per fondi e sicav stranieri e piccoli operatori italiani. Anche se la partenza è stata fissata per il 1° dicembre 2014, visti i tempi e le procedure di autorizzazione, probabile che i primi scambi potranno iniziare dal 2015.
Chi si quoterà probabilmente lo farà con una classe nuova e specifica del Fondo al fine di semplificare la gestione e la contabilità .
In base alle voci raccolte dal Sole 24 Ore ci potrebbe comunque essere fin da subito un ingresso importante: AcomeA. Poi tante piccole società italiane: Diaman Sicav, 8a Investimenti Sgr, Zenit Sgr, New Millenium Sicav, Selectra Inv. Sicav Lamarck, Finlabo Sicav e Nextam Partners; e straniere: Compass AM, Hipo Portfolio Selection, Aism Low Volatility Fund, Pharus Sicav, Rivage Inv.
Piccole realtà che potranno proporsi anche agli investitori istituzionali senza le costose retrocessioni alle reti di distribuzione. Per te semplicemente più opzioni che si aggiungono a quelle degli ETF già quotati da tempo.
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