E’ risaputo che al fine di contrastare l’evasione fiscale il Governo cerca di disincentivare l’uso del contante (da qui i nuovi limiti di 1.000 euro) e di conseguenza agevolare i sistemi alternativi come le carte di pagamento.
Con questo scopo nel Decreto Liberalizzazioni si era stabilito che non si pagheranno più le commissioni sull’acquisto di carburante fino a 100 euro. In realtà il testo della legge è un po’ più complesso
in quanto rimandava ad un tavolo di lavoro con Poste e banche la verifica dei costi sulle transazioni con carte di credito.
Gli italiani sono ancora poco avvezzi all’utilizzo delle carte. I motivi sono diversi: abitudine, cultura, timore di furti e costi delle carte. Le carte possono infatti prevedere un canone annuale. Inoltre sulle transazioni le banche e i circuiti (Visa e Mastercard) percepiscono una commissione percentuale che in genere viene addebitata al negoziante. Sull’acquisto di carburante è invece solitamente applicata una commissione fissa a carico del cliente. Solo poche banche come Fineco non la applicano.
Come già successo per altri temi toccati nei recenti Decreti (vedi i bolli sulle attività finanziarie e il conto corrente) anche in questo caso la questione è rimasta in sospeso. Nel frattempo le banche sono corse ai ripari. E’ il caso di Setefi (la società di Banca Intesa che gestisce i Pos, vale a dire le “macchinette” tramite cui si effettuano le transazioni con le carte di pagamento) che ha ufficializzato ai benzinai la disdetta del contratto. In pratica con l’azzeramento delle commissioni il business dei Pos sui benzinai non è più conveniente e le banche si ritirano dal settore. In parole povere il problema viene risolto a monte: i benzinai non avranno più i mezzi per ricevere i pagamenti con le carte. Per ora la disdetta è stata formalizzata solo da Setefi ma essendo questa leader nel settore è facile pensare che altre la imitino.
Il caso più noto è quello di Ryan Air che applica commissioni su ogni volo pagato con carta di credito (mi pare che ora siano 6 euro) salvo che si utilizzi la carta RyanAir Cash Passport, una carta prepagata non proprio conveniente. Per tale pratica scorretta la Compagnia irlandese è già stata denunciata dalle associazioni dei consumatori.
Ma il problema riguarda l’intero settore dei viaggi online come illustrato nell’inchiesta pubblicata sull’ultimo numero di Altro Consumo. Come si evidenzia dalla tabella le commissioni possono essere molto pesanti influendo notevolmente sul prezzo finale del volo. Quando si fanno i confronti occorre quindi prestare attenzione a queste commissioni e alle altre spese in quanto non sempre sono esplicitate in partenza.
Con questo scopo nel Decreto Liberalizzazioni si era stabilito che non si pagheranno più le commissioni sull’acquisto di carburante fino a 100 euro. In realtà il testo della legge è un po’ più complesso
in quanto rimandava ad un tavolo di lavoro con Poste e banche la verifica dei costi sulle transazioni con carte di credito.
Gli italiani sono ancora poco avvezzi all’utilizzo delle carte. I motivi sono diversi: abitudine, cultura, timore di furti e costi delle carte. Le carte possono infatti prevedere un canone annuale. Inoltre sulle transazioni le banche e i circuiti (Visa e Mastercard) percepiscono una commissione percentuale che in genere viene addebitata al negoziante. Sull’acquisto di carburante è invece solitamente applicata una commissione fissa a carico del cliente. Solo poche banche come Fineco non la applicano.
Come già successo per altri temi toccati nei recenti Decreti (vedi i bolli sulle attività finanziarie e il conto corrente) anche in questo caso la questione è rimasta in sospeso. Nel frattempo le banche sono corse ai ripari. E’ il caso di Setefi (la società di Banca Intesa che gestisce i Pos, vale a dire le “macchinette” tramite cui si effettuano le transazioni con le carte di pagamento) che ha ufficializzato ai benzinai la disdetta del contratto. In pratica con l’azzeramento delle commissioni il business dei Pos sui benzinai non è più conveniente e le banche si ritirano dal settore. In parole povere il problema viene risolto a monte: i benzinai non avranno più i mezzi per ricevere i pagamenti con le carte. Per ora la disdetta è stata formalizzata solo da Setefi ma essendo questa leader nel settore è facile pensare che altre la imitino.
Commissioni sugli acquisti dei voli online
C’è un altro settore in cui ci sono alte commissioni sui pagamenti tramite carta di credito. Si tratta degli acquisti di viaggi e voli online.Il caso più noto è quello di Ryan Air che applica commissioni su ogni volo pagato con carta di credito (mi pare che ora siano 6 euro) salvo che si utilizzi la carta RyanAir Cash Passport, una carta prepagata non proprio conveniente. Per tale pratica scorretta la Compagnia irlandese è già stata denunciata dalle associazioni dei consumatori.
Ma il problema riguarda l’intero settore dei viaggi online come illustrato nell’inchiesta pubblicata sull’ultimo numero di Altro Consumo. Come si evidenzia dalla tabella le commissioni possono essere molto pesanti influendo notevolmente sul prezzo finale del volo. Quando si fanno i confronti occorre quindi prestare attenzione a queste commissioni e alle altre spese in quanto non sempre sono esplicitate in partenza.
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