Dopo aver visto i vantaggi delle polizze vita rivalutabili di ramo I, vediamo gli elementi a cui fare attenzione prima di sottoscriverle.
Dal titolo di questo post è già evidente come la caratteristica principale da valutare siano i costi.
Le banche e le Compagnie Assicurative stanno spingendo molto questi prodotti, sfruttando il fatto che in effetti i vantaggi sia fiscali che di rendimento già illustrati nel precedente articolo) li rendano appetibili in questo periodo di tassi bassi. Peccato che come al solito le banche sfruttino la situazione per piazzare polizze con alte commissioni, riducendo o addirittura eliminando tutti i vantaggi.
Ti potrà capitare quindi di sentirti consigliare queste polizze vita che “non sono soggette al bollo” o “danno rendimenti stabili e superiori ai titoli di stato o conti deposito nel tempo, con una tassazione delle rendite vicine al 12,5%”. Tutto vero come abbiamo visto.
Ma proprio perché i rendimenti sono limitati, seppure superiori ad altri tipi di investimenti “tranquilli”, occorre prestare molta attenzione ai costi.
In questo articolo faccio riferimento soprattutto alle polizze con gestione separata “prudente” che investono prevalentemente in in titoli di stato e affini per cui hanno solitamente rendimenti simili. Le commissioni diventano così spesso l’elemento che fa la differenza:
Oltre ai costi va analizzato, sempre dalla nota informativa, l'andamento della gestione separata negli ultimi anni. La maggior parte di queste polizze investe in prodotti “tranquilli”, soprattutto titoli di stato, per cui i rendimenti si dovrebbero discostare poco (in genere nel 2013, poco superiore al 4% al lordo di tasse e commissioni). Controlla quindi il rendimento degli ultimi anni per verificarne l’andamento sia in termini di rendimento e di stabilità (scostamenti troppo alti denotano una gestione più aggressiva che potrebbe non essere l’ideale per un investitore prudente).
Vedi una delle migliori polizze vita per costi/rendimenti
Dal titolo di questo post è già evidente come la caratteristica principale da valutare siano i costi.
Le banche e le Compagnie Assicurative stanno spingendo molto questi prodotti, sfruttando il fatto che in effetti i vantaggi sia fiscali che di rendimento già illustrati nel precedente articolo) li rendano appetibili in questo periodo di tassi bassi. Peccato che come al solito le banche sfruttino la situazione per piazzare polizze con alte commissioni, riducendo o addirittura eliminando tutti i vantaggi.
Ti potrà capitare quindi di sentirti consigliare queste polizze vita che “non sono soggette al bollo” o “danno rendimenti stabili e superiori ai titoli di stato o conti deposito nel tempo, con una tassazione delle rendite vicine al 12,5%”. Tutto vero come abbiamo visto.
Ma proprio perché i rendimenti sono limitati, seppure superiori ad altri tipi di investimenti “tranquilli”, occorre prestare molta attenzione ai costi.
Come valutare i costi
Per conoscere i costi devi leggere con attenzione la nota informativa, in particolare la parte relativa alle spese. Le spese sono ben dettagliate e ci si rende conto di quanta parte del premio è realmente investita e di quanto invece viene trattenuto dalla Compagnia.In questo articolo faccio riferimento soprattutto alle polizze con gestione separata “prudente” che investono prevalentemente in in titoli di stato e affini per cui hanno solitamente rendimenti simili. Le commissioni diventano così spesso l’elemento che fa la differenza:
- caricamenti e costi di gestione. Il limite di molte polizze è l’alta incidenza dei costi. Sono due in particolare i costi da valutare.
- Costi di sottoscrizione o caricamento iniziale: sono commissioni che vengono trattenute al momento della sottoscrizione e di ogni versamento aggiuntivo successivo. Hanno un’incidenza negativa duplice sul rendimento dell’investimento. Infatti non solo il costo va a ridurre il rendimento, ma quest’ultimo è calcolato sul capitale al netto della commissione. Es. investo 1.000 euro e i costi di sottoscrizione caricati sono pari al 5% (50 euro). Se la gestione rende netto il 3%, questo sarà calcolato non sull’investimento effettivo di 1.000, bensì su 950, per cui il rendimento effettivo sarà inferiore al 3.
- Costi di gestione: sono le commissioni annue che possono avere un range molto differenziato.
- Penali di estinzione: occorre verificare se ci sono penali per estinzione anticipata e i vincoli temporali (periodo minimo prima di poter riscattare la polizza).
Oltre ai costi va analizzato, sempre dalla nota informativa, l'andamento della gestione separata negli ultimi anni. La maggior parte di queste polizze investe in prodotti “tranquilli”, soprattutto titoli di stato, per cui i rendimenti si dovrebbero discostare poco (in genere nel 2013, poco superiore al 4% al lordo di tasse e commissioni). Controlla quindi il rendimento degli ultimi anni per verificarne l’andamento sia in termini di rendimento e di stabilità (scostamenti troppo alti denotano una gestione più aggressiva che potrebbe non essere l’ideale per un investitore prudente).
Vedi una delle migliori polizze vita per costi/rendimenti
Tutto vero, inoltre nelle note informative c'è sempre l'ICS (indicatore costi sintetico) utile a confrontare immediatamente più prodotti (e capire qual è quello con le minori spese).
RispondiEliminaOvviamente questo indicatore non tiene conto del rendimento del fondo nè delle penali di riscatto (dati importanti da vedere così come sottolineato da Luca)
Ciao Luca,
RispondiEliminaPuoi dare il nome di qualche prodotto da scegliere in base alle indicazioni dei tuoi articoli?
Se puoi anche in privato : paolofrapaolino@yahoo.it
Grazie mille
Non mi sembra male neanche il prodotto di Liner " Se6previdente". Che ne pensi Luca?
RispondiEliminaGrazie mille
Giulio
avevo una polizza gestione separata unipol che ora propoe di convertire in polizza unipol sai o riscattarla. che consigli?
RispondiEliminaimpossibile darti consigli non conoscendo esattamente le polizze e le condizioni di ciò che hai e ciò che ti viene offerto.
RispondiEliminaIn passato questi passaggi sono stati fatti sempre per chiudere polizze vecchie che costavano molto alle Compagnie, quindi a danno dell'assicurato.
Comincia a sfruttare quanto leggi qui e vedere i costi e i rendimenti delle tue polizze.
da addetto ai lavori mi permetto di aggiungere altri 2 aspetti da valutare nella scelta della stipula di una polizza vita :
RispondiElimina1 la trasparenza della gestione dei propri risparmi
2 la solidità della compagnia con cui si stipula il contratto (parliamo di contratti di almeno 10 anni, e ci troviamo in periodi finanziari abbastanza turboleni ed incerti!!!!)