Dal Fact Book 2023 di Efama (Associazione europea dei gestori di fondi) si possono trarre interessanti conclusioni sull’andamento del settore in Italia e in Europa.In Europa il patrimonio totale dei fondi nel 2022 ammontava a 19,1 mila miliardi di euro suddiviso tra fondi Ucits (12 mila miliardi di euro) e Fondi di Investimento Alternativi.
In Italia il totale investito nei fondi era pari a 1.180 miliardi, una quota di mercato dl 9,5% rispetto al totale dell’Unione Europea. Siamo al terzo posto nella UE dopo Germania e Francia, al quinto posto se includiamo tutta l’Europa (dietro anche Regno Unito e Svizzera).
Al di là delle tante informazioni sul mercato, è interessante vedere la distribuzione dei fondi di investimento secondo la tipologia degli investitori ed il relativo paese di residenza.Per ciascun gruppo di investitori viene fornito, per singolo paese di residenza, l’importo detenuto dai singoli gruppi e il totale nazionale.
Significativo come in Europa la clientela retail (singoli risparmiatori privati) rappresenta il 25,6% del totale; in Italia questa quota è invece notevolmente più elevata e raggiunge il 56,2%. Con 664 miliardi di euro siamo secondi solo alla Germania che ha una popolazione e una ricchezza ben maggiore superando quindi in questo caso anche Francia, UK e Svizzera.
Non stupisce che soprattutto nel nostro paese ci sia più attenzione alla regolamentazione che disciplina la protezione degli investitori che potrebbe creare problemi al collocamento dei fondi da parte di banche e promotori.
E non stupisce che altre statistiche ci dicano che il costo medio dei fondi venduti in Italia sia il più alto in Europa. Insomma da noi i collocatori la fanno da padrone e possono collocare di più anche a dispetto dei costi più alti.
Curioso anche come mentre in tutta Europa si collocano soprattutto prodotti locali, solo in Italia prevalgano i fondi esteri (sono addirittura il 73% contro la media europea del 39%). Fenomeno dovuto soprattutto ai prodotti costituiti e domiciliati in un paese europeo a fiscalità agevolata (principalmente Lussemburgo ed Irlanda) da società di gestione italiane. Quindi costi maggiori nonostante una tassazione inferiore. Si può dire che con i fondi di investimento le banche italiane ottengono sia la moglie ubriaca che la botte piena.
Certamente ciò non preclude le responsabilità di molti clienti che avrebbero tempo e competenze per analizzare meglio i prodotti proposti e le alternative. Piuttosto di un fondo azionario mondiale o un obbligazionario europeo, scegli un analogo Etf. Ormai una marea di statistiche ribadiscono che costano meno ma soprattutto rendono di più. Per le obbligazioni oggi puoi andar direttamente su singoli titoli come Bot e Btp, rimanendo su scadenze brevi se vuoi stare più prudente. E ci sono sempre i conti deposito ben remunerati, ben di più dello zero offerto dai conti delle banche tradizionali.
Ti invito a legger anche l’articolo sui conti deposito per trovare alternative prudenti. E a legger il mio recente articolo su come iniziare a investire con l'aiuto di esperti risparmiando sulle commissioni delle banche.
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