In un articolo di circa un mese fa indicavo come attualmente i Btp siano un ottima soluzione di investimento e sicuri. Ci potranno esser certamente turbolenze sui mercati, ma in generale la situazione per i titoli di Stato italiani è rosea. Per questo ho consigliato a chi opta per scadenze brevi i Btp o i Bot invece di più sicuri ma meno redditizi Bund o titoli francesi e pure spagnoli.
Lo spread Btp Bund nel frattemp è sceso notevolmente. Un articolo del Sole 24 Ore ne spiega le ragioni, in particolari perché sembrano venuti meno i timori di contraccolpi per il cambio nella politica monetaria della Bce.
"Se si guarda lo spread tra BTp e Bund, che è da tempo usato come termometro dell’affidabilità che il mercato assegna all’Italia, sembra che non ci sia nulla che possa impensierirci: il differenziale tra i rendimenti decennali italiani e quelli tedeschi era a 201 punti base 12 mesi fa, a 211 a inizio 2023, negli ultimi mesi ha viaggiato intorno i 180 e venerdì è sceso a 167 punti base. Ma quello che più colpisce favorevolmente è la sua stabilità : viaggia come una nave da crociera nel mare piatto, girando da mesi intorno più o meno agli stessi livelli con una volatilità quasi nulla, come se intorno non ci fosse la stretta monetaria più veloce della storia, la fine degli acquisti Bce, la crisi energetica, la guerra e così via. Una stabilità che l’Italia ha sognato per anni e che ora sembra realtà ".
Perché questa stabilità ? E soprattutto è un fattore temporaneo o ci sono premesse affinché duri?
Gli italiani sono tornati ad acquistare Btp
"La prima motivazione di questa stabilità arriva dai dati: è vero che la Bce non acquista più (a partire da luglio interamente) titoli di stato quando scadono, ma è vero che in fin dei conti non si tratta per l’Italia di grandi numeri. Nell’intero secondo semestre giugneranno infatti a scadenza poco meno di 20 miliardi di BTp in pancia alla Bce. Ci sono meno BTp in scadenza rispetto ai titoli di Francia e Germania. In termini relativi, questo potrebbe addirittura essere favorevole per lo spread. In ogni caso quei minori reinvestimenti della Bce sono più che compensati dalle famiglie italiane: dal mese di aprile 2022 a febbraio 2023 (ultimo dato disponibile) gli italiani hanno comprato 72,5 miliardi di BTp al netto di quelli venduti. Dopo febbraio è stato poi collocato un nuovo BTp Italia, che ha ricevuto una forte domanda dai retail. E successivamente c'è stata la recente offerta del BTp Valore, sempre destinato alle famiglie".
Questi acquisti superano nettamente le stime degli analisti che puntavano a una cifra intorno ai 40 miliardi di euro. Da sottolineare come l'analisi sia stata fatta prima del successo del collocamento del nuovo Btp Valore.
Comprano anche gli istituzionali?
Tutti si aspettavano un allargamento dello spread, che non c’è stato. La tenuta dei conti e la crescita del Pil oltre le aspettative aumentano l'appeal del paese. Gli investitori istituzionali erano (e sono tutt’ora) scarichi di rischio-Italia: secondo i dati Bankitalia lo stock di debito pubblico italiano detenuto da investitori non domestici è sceso da 658 miliardi di giugno 2022 a 615 di gennaio 2023. Ma già a febbraio si è avvertita una frenata ed è probabile che ora qualche operatore cominci a guardar con maggiore interesse ai titoli italiani. Molti hedge fund hanno chiuso le posizioni ribassiste sui BTp, perché perdevano soldi. Inoltre oggi i BTp offrono alti rendimenti rispetto a quelli europei e una bassissima volatilità .
Fino a poche settimane fa si temevano declassamenti da parte delle agenzie di rating, soprattutto da parte di Moody’s. Poi il declassamento non solo non è arrivato, ma la stessa Moody’s ha appena alzato le previsioni di crescita dell’Italia. Inoltre il Governo, che all’inizio creava qualche apprensione tra gli investitori, ha dato prova di prudenza sui conti pubblici. C’è incertezza sul Pnrr, certo. «Ma in fondo il Governo dà l’impressione di lavorare sul dossier e di essere seriamente impegnato a rispettare la tabella di marcia », osserva Giuseppe Sersale di Anthilia.
Così l’Italia si sta prendendo la rivincita contro gli speculatori, che stanno chiudendo le posizioni ribassiste. E per il futuro? Le incertezze (soprattutto quelle legate al Pnrr e alla quantità di emissioni di BTp) ci sono, ma di sostegni i nostri titoli di Stato potrebbero averne ancora. Certo, le banche italiane difficilmente compreranno BTp come hanno fatto in passato e la Bce ha già annunciato la riduzione dei reinvestimenti. L’incertezza, dunque, c’è. Ma i numeri e le opinioni che si registrano sul mercato lasciano, quantomeno, ben sperare.
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