Banca del Rispamio

Utili consigli per risparmiare in banca

22/06/23

Successione conto corrente cointestato

In caso di successione, non è sempre agevole operare sul conto corrente del defunto, anche quando è in cointestazione. Riporto il caso pubblicato qualche settimana fa su Sole Plus in quanto può esser utile a chi si trova in queste situazioni.

Conto cointestato e eredità

Un soggetto, titolare di conto corrente bancario cointestato con il coniuge, è deceduto. La vedova si è rivolta alla filiale della banca chiedendo che le fosse messa a disposizione la sua quota del 50% e che la restante quota fosse suddivisa tra tutti gli eredi. La banca, pur avendo ricevuto la dichiarazione di atto notorio da parte di tutti gli eredi, non ha voluto ripartire la somma, chiedendo copia della denuncia di successione. Prontamente la successione è stata predisposta e presentata, ma la banca non ha voluto erogare agli eredi le somme spettanti, motivando che, per ragioni amministrative, le occorrono circa tre mesi giorni per la liquidazione.

Il comportamento della banca è corretto? Avendo ricevuto dagli eredi la certificazione di atto notorio, perché ha imposto la presentazione della dichiarazione di successione prima dello scadere dei termini (un anno)?

Risposta dell’esperto legale

Si ritiene che il comportamento della banca sia corretto. Infatti, nel caso di decesso del titolare di un conto, la banca, per poter attribuire le provviste ivi giacenti a chi di dovere, richiede: 

  • il certificato di morte; 
  • l'atto di notorietà 
  • la dichiarazione sostitutiva; 
  • copia del verbale di pubblicazione del testamento, se presente; 
  • la dichiarazione di successione.

Tale documentazione è necessaria agli istituti di credito per identificare con sicurezza i soggetti cui spetta la divisione della provvista, oltre alla determinazione degli importi di spettanza di ciascuno. È, dunque, chiaro che tutta la documentazione pretesa serve alle banche per avere la sicurezza di attribuire correttamente le somme del de cuius alle persone che, per legge o per testamento, hanno diritto a succedere.

Con riferimento ai tempi richiesti per la liquidazione, solitamente la banca si riserva un determinato periodo per procedere alla liquidazione del conto, in modo che non vi siano poi poste che rimangono impagate. Il termine di tre mesi è, in effetti, il periodo massimo e la tempistica varia anche in funzione dei servizi che sono legati al conto da chiudere.

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