Banca del Rispamio

Utili consigli per risparmiare in banca

19/06/23

Guida all'affrancamento fiscale su fondi e ETF

Riprendo il tema dell'affrancamento, mancan poco alla scadenza del 30 giugno e ritengo importante non perder l'occasione di risparmiare tasse grazie a questa procedura.

Le norme sull’affrancamento sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale alla fine del 2022. Già da maggio le maggiori banche e Sim sono pronte per farti sfruttare questa opzione per ridurre le tasse. Come detto non sempre lo pubblicizzano, chiedi nel caso al servizio clienti della tua banca o al tuo promotore finanziario.

Cosa sapere sull'affrancamento fiscale

L'affrancamento comporta una riduzione dell’aliquota di tassazione dal 26% al 14% sui guadagni maturati al 31/12/2022. Non devi, dunque, guardare i guadagni attuali, ma quelli che avevi alla fine dell’anno scorso, al 31/12/22 rispetto al valore d’acquisto/sottoscrizione. In pratica se scegli di affrancare, pagherai adesso il 14% di tasse sui guadagni al 31/12/22. 

Si applica solo su fondi comuni, Etf e su alcune polizze vita (di ramo I e ramo V). Se hai un portafoglio composto solo da obbligazioni, titoli di Stato o singoli titoli azionari, la norma non ti riguarda e non puoi usarla (per quanto riguarda le singole azioni c’è un’altra norma specifica ma meno semplice e conveniente). 

Si applica su fondi e polizze che avevi al 31/12/2022 e che hai ancora al momento della richiesta dell’affrancamento. Se li hai venduti in questi primi mesi del 2023 non puoi chiedere l’affrancamento. Non puoi affrancare nemmeno le eventuali quote acquistare dopo il 31/12/2022. 

Puoi scegliere fondo per fondo, Etf per Etf se affrancare o meno — per esempio se hai in portafoglio quote di 3 fondi comuni diversi, puoi scegliere di affrancare solo quelle di un fondo. Si applica, poi, su tutte le quote del fondo (o dell’Etf) scelto: per esempio, se hai 50 quote di un Etf sul settore farmaceutico, non puoi decidere di affrancarne 25, dovrai farlo per tutte e 50 e sempre salvo che tu non le abbia vendute nel frattempo. 

Puoi richiedere l’affrancamento entro il 30 giugno 2023. Il pagamento sarà effettuato dalla banca con cui hai i tuoi investimenti, ma sarai tu a dover fornire loro il denaro necessario per l’affrancamento — in assenza di rapporto stabile di custodia (improbabile) dovrai avvalerti dell'opzione nella dichiarazione dei redditi 2022.

Quando conviene l'affrancamento?

Conviene affrancare solo i fondi e gli Etf prevalentemente azionari. Perché? Primo: i fondi e gli Etf che investono in titoli di Stato — o altre obbligazioni sovranazionali assibilabili - sono già tassati al 12,5%, un’aliquota più bassa del 14% dell’affrancamento. Non devi considerare, dunque, questi prodotti per l’affrancamento (stesso ragionamento vale per le polizze di ramo I, le più diffuse, la cui “gestione separata” investe in titoli di Stato). 

Secondo: non devi considerare i fondi e gli Etf su cui eri in perdita alla fine del 2022. 

In sintesi vale la pena affrancare fondi ed Etf azionari (o quelli con molte obbligazioni societarie)che erano in guadagno al 31/12/22 e che hai ancora oggi.

Oltre alle condizioni appena viste, l’affrancamento è sicuramente conveniente solo se il guadagno al 31/12 è particolarmente consistente, solo se il valore del fondo o dell’Etf ancora oggi è allineato o superiore a quello al 31/12/22 e solo se lo vuoi vendere a brevissimo, appena terminata la procedura di affrancamento. Solo se ci sono anche queste tre condizioni l’affrancamento è sicuramente vantaggioso. 

In tutti gli altri casi, non è detto che l’affrancamento ti dia la garanzia di pagare meno tasse sull’investimento. Supponi, per esempio, di affrancare, ma di mantenere le quote del tuo fondo o Etf. Tra due anni sei costretto a venderle e magari il prezzo è sceso rispetto al valore al 31/12: in questo caso, l'affrancamento rischia di farti pagare delle tasse inutili (vedi esempio qui a fianco) e di rivelarsi una spesa inutile e dannosa. 

Devi, infatti, tenere presente che l’affrancamento comporta dei rischi legati alle oscillazioni dei mercati. Più il guadagno al 31/12 è risicato, più il rischio che alla fine l’affrancamento non sia vantaggioso è elevato. Devi, inoltre, tenere presente che con l’affrancamento devi avere tu dei soldi da parte da scucire per assolvere agli obblighi fiscali. 

La norma prevede che sia tu a dare comunicazione all’intermediario presso cui hai i fondi e gli Etf (o all'impresa di assicurazione). Quindi se, per esempio, la banca presso cui hai i tuoi Etf che vuoi affrancare non ti ha ancora detto nulla chiedi le modalità per inviare la richiesta di affrancamento. Ogni intermediario prevede delle modalità differenti. C’è chi chiede solo l’invio di una normale mail, chi ti farà firmare dei contratti aggiuntivi, chi ha messo in piedi una semplice richiesta tramite sito come Fineco.Devi informarti tu con il tuo intermediario su come procedere e devi farlo al più presto: la richiesta di affrancamento deve essere fatta entro il 30 giugno.

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