Da oggi, lunedì 18 aprile, parte l’emissione del terzo BTp Futura, collocamento che si chiuderà venerdì 23 aprile, salvo chiusura anticipata (improbabile vista la fame di liquidità dello Stato che cercherà di portare a casa il più possibile da questo collocamento). La settimana successiva sarà collocato sul Mot di Borsa Italiana Caratteristiche del Btp Futura
Il titolo è dedicato ai piccoli investitori (clientela retail) e, come le emissioni precedenti, si propone di reperire le risorse necessarie a "finanziare le misure per la ripresa economica dal Covid-19 e le spese statali destinate a fronteggiare la pandemia, comprese quelle relative alla campagna vaccinale".
Caratteristiche del Btp Futura
La prima novità è la durata, portata a ben 16 anni. Il titolo pagherà cedole semestrali con meccanismo step-up (a scaglioni crescenti) con i seguenti tassi di interesse annui:
- 1°- 4° anno: 0,75%
- 5°- 8° anno: 1,20%
- 8°- 12° anno: 1,65%
- 13°- 16° anno: 2%
Come sempre, i tassi potrebbero esser rivisti al rialzo al termine del collocamento, in particolare in virtù di movimenti avversi dei tassi sul mercato. Tassi soggetti a aliquota agevolata del 12,5% , esente da imposte di successione (importante sottolinerlo vista la durata). Si paga poi il consueto bollo dello 0,20% annuo. Non si pagano invece le commissioni bancarie per l’acquisto.
Altra novità riguarda il premio fedeltà che viene pagato due volte:
- alla fine dei primi otto anni l'investitore che avrà detenuto il Btp Futura sin dall'emissione avrà diritto a un premio pari al 40% della media del tasso di crescita del Pil nominale registrato nei primi otto anni di vita del titolo, compreso fra un minimo dello 0,4% e un massimo dell'1,2% del capitale investito;
- alla scadenza finale dei 16 anni sarà riconosciuto a chi avrà detenuto il titolo sin dall'emissione un premio finale che includerà due componenti: la prima pari al restante 60% della media del tasso di crescita del Pil registrato nei primi otto anni del titolo, compreso fra un minimo dello 0,6% ed un massimo dell'1,8%, la seconda pari al 100% della media del tasso di crescita del Pil del secondo periodo (9°-16° anno), compreso fra un minimo dell'1% ed un massimo del 3% del capitale investito.
Rendimento del Btp Futura
Faccio subito una premessa importante. Per pigrizia e poco tempo ho preso i tassi calcolati sul Sole 24 Ore. Ma ho compreso che assurdamente hanno fatto una semplice media annuale. Il calcolo quindi finanziariamente non è corretto, i rendimenti riportati saranno leggermente superiori al reale, ma cambia poco per i confronti.
Su queste premesse il rendimento lordo per chi detiene il titolo per 8 anni sarà tra l’1,025% e l’1,125% in base al premio fedeltà . Rendimento alle attuali quotazioni superiore a quello del BTp a 8 anni (Btp 3% 1/8/2029) che è pari a circa lo 0,55%.
Il confronto però ha poco senso. Perché tra 8 anni questo Btp sarà rimborsato a 100, mentre vendendo il Btp Futura tra 8 anni si potrà ricavare anche molto meno di 100 se i tassi tornano a salire (teoricamente potrebbe esser anche sopra 100, ma meno probabile). Quindi non ha senso entrare con l’ottica di prendersi il primo premio fedeltà e uscire, rischiando di vender in perdita.
Per chi detiene il titolo fino a scadenza il rendimento lordo sarà fra l’1,525% e l’1,775%. Anche in questo caso vincente rispetto al Btp di pari scadenza che rende circa l’1,25%.
Conviene il Btp Futura 2021?
Il titolo ha un rischio emittente (Stato Italiano) chiaramente alto, a cui si aggiunge un rischio tasso altrettanto alto. D'altronde i rendimenti di mercato attuali sono questi, pertanto impossibile aspettarsi molto di più. Però si deve esser coscienti che siamo in uno scenario favorevole (allo Stato) con tassi ai minimi che espongono a perdite in conto capitale in caso di futuri aumenti dei tassi, probabili in un arco di tempo lungo come 16 anni.
Anche la scommessa del premio fedeltà basato sulla crescita del Pil perde di appeal (scusate la rima). Perché su 16 anni è difficile far previsioni. Inoltre il probabile forte rimbalzo dei primi anni post pandemia si media con quelli futuri, su cui ci sono chiaramente più incognite. C’è poi una sorta di conflitto, nel senso che una buona crescita del Pil aumenterebbe il premio fedeltà ma allo stesso tempo è probabile che sia accompagnato da un aumento dei tassi e dell’inflazione.
Attenzione poi a pensare che il titolo una volta quotato si possa rivalutare perché rende di più del Btp di pari durata. Anzitutto considera che chi acquista non avrebbe i rendimenti di cui sopra, perché già non usufruirebbe del premio fedeltà . Inoltre la struttura crescente dei tassi (con inizialmente tassi molto bassi) e il fatto di esser un titolo destinato al retail, mantiene solitamente più stabili ma anche leggermente sottovalutati questo genere di titoli.
Si tratta quindi di un titolo adatto a un cassettista che vuole ottenere una piccola rendita dai propri soldi. Se hai liquidità che non ti serve per lungo tempo, ne hai già messa sui conti deposito consigliati in precedenti articoli e non hai forti esposizioni sui titoli di stato italiani, puoi anche farci un pensiero.
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