«La Repubblica italiana incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme», articolo 47 Costituzione Italiana.
Settimana scorsa è stata presentata la legge di Stabilità con diverse novità per i piccoli risparmiatori, come al solito non positive, anche se non c’è l’ennesimo aumento delle tasse sulle cosiddette rendite finanziarie.
Ci sono però vari provvedimenti, e alcune dichiarazioni, che lasciano perplesso chi si occupa di risparmio e risparmiatori.
Non è in realtà una questione nuova. Ho già avuto modo di dire come fosse volutamente ambiguo e furbo l’utilizzo del termine “rendite finanziarie” per indicare quelli che sono i normali interessi sui risparmi investiti. Il termine "rendite" difatti evoca un guadagno parassitario e quindi da colpire.
Ma ora si è fatto un ulteriore salto in avanti, e si afferma direttamente che il risparmio è il nemico. Cito le parole di Pietro Ichino:
“Il TFR obbliga i lavoratori a risparmiare, ma noi oggi per rimettere in moto la nostra economia abbiamo bisogno di ridurre la propensione delle famiglie al risparmio, di promuovere la loro propensione al consumo.”
Premesso che se le famiglie hanno aumentato la componente di risparmio è solo per la preoccupazione generata dall’incertezza economica e politica. I politici quindi dovrebbero semmai affrontare e ridurre questa incertezza (aumentando gli investimenti, la produttività e quindi il lavoro, non il consumo che di per se non crea ricchezza duratura), ma sembrano preferire la via comoda di colpire le conseguenze invece delle cause, intimando al “popolino” di consumare oggi rischiando di compromettere il futuro.
Le norme sul TFR e soprattutto la maggiore tassazione sulla previdenza complementare (fondi pensione) fa infatti capire che, dopo tanti bei discorsi sulla pensione integrativa, si preferisce fregarsene ancora una volta del futuro per poter fare bella figura oggi.
Nulla di nuovo nella politica italiana. I governi del cosiddetto compromesso storico degli anni 70-80, a cui si deve l’inizio dell’esplosione del debito pubblico italiano, facevano lo stesso. Elargivano finti lavori pubblici e pensioni facili a tutti (prendendosi ovviamente per loro la fetta più grossa) tanto del domani non c’è certezza. Semplicemente ai tempi lo si faceva indebitando lo Stato (e quindi indirettamente tutti noi e soprattutto le generazioni future). Oggi che il debito è vigilato dall’Europa, si attacca l’unica certezza rimasta agli italiani, il risparmio.
Meglio che gli italiani si indebitino e consumino piuttosto che risparmino. E’ questo l’ennesimo triste messaggio dopo che negli ultimi anni il risparmio mobiliare (investimenti finanziari) e immobiliare (casa) degli italiani è già stato pesantemente colpito.
Nei prossimi articoli vedremo in dettaglio:
Settimana scorsa è stata presentata la legge di Stabilità con diverse novità per i piccoli risparmiatori, come al solito non positive, anche se non c’è l’ennesimo aumento delle tasse sulle cosiddette rendite finanziarie.
Ci sono però vari provvedimenti, e alcune dichiarazioni, che lasciano perplesso chi si occupa di risparmio e risparmiatori.
La tutela del risparmio
Ho riportato all'inizio un articolo della nostra Costituzione che tutela e incoraggia il risparmio. Questo perchè dai discorsi dei protagonisti di questa manovra finanziaria si percepisce una mentalità pericolosa in cui si considerano apertamente i cittadini, e soprattutto quelli che risparmiano, quasi come un nemico oltre che, come dimostrato con le numerose tasse introdotte negli ultimi anni, come sudditi da spremere.Non è in realtà una questione nuova. Ho già avuto modo di dire come fosse volutamente ambiguo e furbo l’utilizzo del termine “rendite finanziarie” per indicare quelli che sono i normali interessi sui risparmi investiti. Il termine "rendite" difatti evoca un guadagno parassitario e quindi da colpire.
Ma ora si è fatto un ulteriore salto in avanti, e si afferma direttamente che il risparmio è il nemico. Cito le parole di Pietro Ichino:
“Il TFR obbliga i lavoratori a risparmiare, ma noi oggi per rimettere in moto la nostra economia abbiamo bisogno di ridurre la propensione delle famiglie al risparmio, di promuovere la loro propensione al consumo.”
Premesso che se le famiglie hanno aumentato la componente di risparmio è solo per la preoccupazione generata dall’incertezza economica e politica. I politici quindi dovrebbero semmai affrontare e ridurre questa incertezza (aumentando gli investimenti, la produttività e quindi il lavoro, non il consumo che di per se non crea ricchezza duratura), ma sembrano preferire la via comoda di colpire le conseguenze invece delle cause, intimando al “popolino” di consumare oggi rischiando di compromettere il futuro.
Le norme sul TFR e soprattutto la maggiore tassazione sulla previdenza complementare (fondi pensione) fa infatti capire che, dopo tanti bei discorsi sulla pensione integrativa, si preferisce fregarsene ancora una volta del futuro per poter fare bella figura oggi.
Nulla di nuovo nella politica italiana. I governi del cosiddetto compromesso storico degli anni 70-80, a cui si deve l’inizio dell’esplosione del debito pubblico italiano, facevano lo stesso. Elargivano finti lavori pubblici e pensioni facili a tutti (prendendosi ovviamente per loro la fetta più grossa) tanto del domani non c’è certezza. Semplicemente ai tempi lo si faceva indebitando lo Stato (e quindi indirettamente tutti noi e soprattutto le generazioni future). Oggi che il debito è vigilato dall’Europa, si attacca l’unica certezza rimasta agli italiani, il risparmio.
Meglio che gli italiani si indebitino e consumino piuttosto che risparmino. E’ questo l’ennesimo triste messaggio dopo che negli ultimi anni il risparmio mobiliare (investimenti finanziari) e immobiliare (casa) degli italiani è già stato pesantemente colpito.
Nei prossimi articoli vedremo in dettaglio:
- i cambiamenti della tassazione dei fondi pensione
- le novità sulle polizze vita
- se e quando chiedere l’anticipo del TFR
Ciao Luca
RispondiEliminaIn questi mesi sto pensando alla previdenza complementare. Aderire o no? Sono un dipendente pubblico. Lasciare il Tfr presso il datore di lavoro o aderire a un fondo chiuso come " Perseo" ? Le proposte dei piani pensionistici individuali fatte da intermediari mi sembrano troppo onerose.
Grazie per tua risposta.
Se ti serve ti scrivo in pvt.
Giulio
Buongiorno Luca,
RispondiEliminavista la notizia di questi giorni dell''aumento della tassazione sui fondi previdenziali al 20% ti chiedo un consiglio.
Ho presso un fondo previdenziale chiuso un importo relativo al tfr accumulato in anni di lavoro. Attualmente la società per cui lavoravo è fallita pertanto sono stato licenziato. Ho già riscattato il 50% di quanto mi spettava dal fondo. Mi conviene riscattare anche l'altro 50% alla luce di questo aumento di tassazione?
Il rendimento da gennaio a settembre 2014 è stato del 1,47% lordo.
Attendo tua risposta con urgenza.
Grazie mille.
Sandro
Ciao Luca , se ci dai un accenno a come funziona le previdenza complementare pensionistica nei paesi europei, così ci facciamo ancora più un idea di come ci spennano.
RispondiEliminaCiao
@ Giulio: non conosco in dettaglio la tua situazione (età, anzianità lavorativa, risparmi etc.) ma in linea generale consiglio di aderire se al fondo negoziale di categoria dà un buon contributo anche il datore di lavoro. Ti basta fare un semplice calcolo valutando quanto è in percentuale il contributo aziendale in rapporto al tuo contributo + tfr.
RispondiEliminaLe regole in Italia favoriscono pesantemente i fondi negoziali, difficile batterli visto il contributo aziendale e il minor costo che questi possono offrire sapendo di avere maggiori adesioni. Questo almeno se scegli classi di investimento meno aggressive i cui rendimenti non si discostano molto tra i vari fondi.
Questo come discorso generale, non conoscendo il fondo pensione per i dipendenti pubblici e la quota che ci mette lo Stato o chi per esso.
ps. in tfr maturato puoi anche decidere di mantenerlo senza conferirlo nel fondo
@Sandro il discorso non è semplice, anzitutto devi valutare se i soldi ti servono o ti potrebbero servire a breve.
RispondiEliminaSe ritiri adesso subirai la tassazione del 15 o del 23% sull'intera somma (quest'ultima se non hai perso il lavoro da almeno 48 mesi) . A meno che non hai grandi capitali, su un rendimento dell'1,47% la differenza tra nuova e attuale tassazione è poca. Certo con gli anni la differenza si accumula, ma come detto pesa di più la tassazione sul riscatto.
@ desider vedrò di scrivere qualcosa.
RispondiEliminaPremessa:
RispondiEliminaa tuttti coloro che non si troveranno d'accordo con il mio commento, fate prima a dire nome e cognome e professione, perchè solo dei parassiti che si arricchiscono da questa situazione, possono essere d'accordo con renzi e padoan.
Premesso ciò, l'aumento della tassazione sui fondi pensione è solo l'ennesimo SILURO messo in atto dalla maggioranza del ns attuale governo.
Siluro ben piazzato e dolente che si conficcherà nelle parti molli degli italiani....ovvero i risparmi.
Ma soprattutto è la dimostrazione lampante, dell'inaffidabilità della parola data dai ns ministri e premier Renzi:
Luglio 2014, aumento tassazione sui risparmi al 26%, ma renzi e padoan assicuravano che sarebbero rimasti esenti i fondi pensione.
Bene, non sono nemmeno trascorsi 6 mesi dalle loro promesse, che renzi e padoan con la loro maggioranza di governo (ricordo agli italiani che il pd di renzi stà varando queste manovre con l'appoggio di forza italia,scelta civica, lega ed ncd), ha pensato bene di rimangiarsi nuovamente le promesse fatte e scritte ed emanate con decreti legge.
Veniamo ora al TFR, per tutti coloro che più o meno giovani, credono di vedere un giorno un qualche minimo di pensione, bene, il governo l'ha capito prima di voi e vi offre delle briciole in busta paga, consapevole del fatto che la pensione per i più giovani sarà pura utopia!
W renzi che sta facendo gli interessi di berlusconi, gli italiani si meritano questo e molto peggio:
IL PRELIEVO FORZOSO SARà LA CILIEGINA SULLA TORTA, IL REGALINO DI NATALE DI RENZI E PADOAN FORSE GIà A DICEMBRE 2015
un saluto a tutti da Mister X