Le obbligazioni subordinate sono titoli più rischiosi delle normali obbligazioni (dette senior) in quanto in caso di fallimento o problemi dell’emittente, sono rimborsate solo dopo gli altri obbligazionisti (e altri debitori). In pratica sono una via di mezzo tra azioni e obbligazioni in quanto ci si assume parte del rischio impresa come gli azionisti.
Ci sono diverse tipologie di obbligazioni subordinate, alcune prevedono il non pagamento della cedola in caso di bilancio in perdita. Ovvio quindi che i tassi di interesse che devono offrire questi titoli siano superiori rispetto agli altri titoli senior.
Le migliori obbligazioni sono quelle emesse nel momento peggiore della crisi dello spread italiano, periodo in cui le banche italiane erano costrette ad offrire cedole molto alte.
Mediobanca per esempio ha diversi titoli subordinati collocati ai tempi direttamente sul mercato (le famose atto I, II, III etc), tutti con scadenza fra il 2020 e il 2023 e cedole tra 4,50 e 5,75%.
Prendiamo ad esempio la Mediobanca Carattere scadenza 2023, cedola 5,75% , quotazione intorno a 114. Il titolo rende circa il 2,45% netto, contro l’1,57% del Btp di pari scadenza.Un buon extrarendimento, ovviamente con rischio visto anche la scadenze non breve.
E’ una caratteristica che riduce la durata finanziaria (duration) e quindi anche il rischio, ma non sempre viene correttamente valutata dal mercato. Per questo tali bond presentano, a parità di duration, rendimenti superiori agli analoghi titoli bullet (quelli che rimborsano tutto a scadenza).
I migliori di questo segmento sono i titoli con scadenza media come le Unicredit Step Up Amortisin Sub 19-08-2018, 31-10-2018 (Isin IT0004764004), 31-01-2019 (Isin IT0004780562) o le Intesa Amortising Sub 2020 (Isin IT0004960669).
Prendiamo per es. l’obbligazione Unicredit con scadenza gennaio 2019. In virtù del rimborso annuo del 20%, la scadenza media del capitale è il 2017. Questi titoli solitamente (e anche ora) godono di un rapporto rendimento-rischio migliore proprio perché più difficili da valutare (di fatto molti software non sono in grado di calcolare il loro reale rendimento doveno considerare il rimborso a rate del capitale). Inoltre la duration reale più bassa consente a questi titoli di risentire meno di eventuali fluttuazioni dei tassi di interesse.
Rimangono comunque titoli molto rischiosi in quanto subordinati. Ricordo infatti che con le nuove regole europee, in caso di aiuti pubblici ad una banca, anche i possessori di obbligazioni subordinate dovranno al pari degli azionisti partecipare al risanamento (esemplare il caso dell'olandese SSN).
Le quotazioni di questi titoli sono poi spesso legate all’alta volatilità che contraddistingue ormai da tempo i titoli finanziari, quelli più legati alla politica monetaria. Nonostante quindi alcuni di questi titoli (per esempio gli ammortizing con scadenze 2018-19) possano anche essere acquistati per essere portati a scadenza (vista la loro durata finanziaria ridotta), vanno costantemente monitorati.
Ci sono diverse tipologie di obbligazioni subordinate, alcune prevedono il non pagamento della cedola in caso di bilancio in perdita. Ovvio quindi che i tassi di interesse che devono offrire questi titoli siano superiori rispetto agli altri titoli senior.
Esempi di obbligazioni subordinate bancarie
Attualmente ci sono sul mercato italiano diversi titoli bancari subordinati, in particolare dei maggiori emittenti come Banca Intesa, Unicredit e Mediobanca. Ci sono poi titoli di altre banche, ma suggerisco di rimanere sulle due-tre maggiori visto il rischio insito in queste obbligazioni.Le migliori obbligazioni sono quelle emesse nel momento peggiore della crisi dello spread italiano, periodo in cui le banche italiane erano costrette ad offrire cedole molto alte.
Mediobanca per esempio ha diversi titoli subordinati collocati ai tempi direttamente sul mercato (le famose atto I, II, III etc), tutti con scadenza fra il 2020 e il 2023 e cedole tra 4,50 e 5,75%.
Prendiamo ad esempio la Mediobanca Carattere scadenza 2023, cedola 5,75% , quotazione intorno a 114. Il titolo rende circa il 2,45% netto, contro l’1,57% del Btp di pari scadenza.Un buon extrarendimento, ovviamente con rischio visto anche la scadenze non breve.
Bond ammortizing
Ci sono poi molti titoli subordinati ammortizing. Queste obbligazioni hanno la caratteristica di iniziare a rimborsare il capitale prima della scadenza, solitamente negli ultimi 5 anni rimborsano annualmente il 20% del capitale.E’ una caratteristica che riduce la durata finanziaria (duration) e quindi anche il rischio, ma non sempre viene correttamente valutata dal mercato. Per questo tali bond presentano, a parità di duration, rendimenti superiori agli analoghi titoli bullet (quelli che rimborsano tutto a scadenza).
I migliori di questo segmento sono i titoli con scadenza media come le Unicredit Step Up Amortisin Sub 19-08-2018, 31-10-2018 (Isin IT0004764004), 31-01-2019 (Isin IT0004780562) o le Intesa Amortising Sub 2020 (Isin IT0004960669).
Prendiamo per es. l’obbligazione Unicredit con scadenza gennaio 2019. In virtù del rimborso annuo del 20%, la scadenza media del capitale è il 2017. Questi titoli solitamente (e anche ora) godono di un rapporto rendimento-rischio migliore proprio perché più difficili da valutare (di fatto molti software non sono in grado di calcolare il loro reale rendimento doveno considerare il rimborso a rate del capitale). Inoltre la duration reale più bassa consente a questi titoli di risentire meno di eventuali fluttuazioni dei tassi di interesse.
Rimangono comunque titoli molto rischiosi in quanto subordinati. Ricordo infatti che con le nuove regole europee, in caso di aiuti pubblici ad una banca, anche i possessori di obbligazioni subordinate dovranno al pari degli azionisti partecipare al risanamento (esemplare il caso dell'olandese SSN).
Le quotazioni di questi titoli sono poi spesso legate all’alta volatilità che contraddistingue ormai da tempo i titoli finanziari, quelli più legati alla politica monetaria. Nonostante quindi alcuni di questi titoli (per esempio gli ammortizing con scadenze 2018-19) possano anche essere acquistati per essere portati a scadenza (vista la loro durata finanziaria ridotta), vanno costantemente monitorati.
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