Dopo aver visto le caratteristiche dei nuovi Buoni Renditalia e il confronto con gli altri buoni postali vediamo di confrontarli con altre tipologie di investimento alternative.
I buoni postali Renditalia sono buoni con scadenza 3 anni quindi a breve medio termine. Per loro natura i buoni postali sono sottoscritti soprattutto dai piccoli risparmiatori italiani, alla ricerca di un investimento sicuro.
Per questo il confronto va fatto con titoli analoghi per scadenza e per avversione al rischio. In primis con i titoli di Stato italiani.
Anche rispetto al Bot i Renditalia sono migliori considerando che sono indicizzati al Bot semestrale più uno spread. Se tornassero momenti di forti volatilità l’attuale spread dello 0,4% potrebbe però non essere sufficiente a colmare la differenza con il Bot annuale. Bisogna però considerare che su quest’ultimo, preso in asta, viene applicata una commissione dello 0.3% mentre sull’acquisto dei buoni postali non ci sono costi.
Più complesso il confronto con il Btp. Il Btp a 3 anni offre ora un rendimento di circa il 2,3%. L’attuale cedola del Renditalia poco meno dell’1%. La differenza è tanta, anche se la recente esperienza ci insegna che in momenti di tensioni i tassi possono salire velocemente. In tal caso i rendimenti del Renditalia saliranno mentre i prezzi del Btp scenderanno (con conseguenti perdite qualora si venda in anticipo). Resta però evidente come ora il Renditalia dia un tasso di interesse piuttosto basso.
Considerando che anche i conti deposito non hanno costi, rimangono l’opzione migliore sul breve termine. Come avevo già indicato nel precedente articolo, per un piccolo risparmiatore prudente nel breve meglio conti deposito e buoni indicizzati all’inflazione.
I buoni postali Renditalia sono buoni con scadenza 3 anni quindi a breve medio termine. Per loro natura i buoni postali sono sottoscritti soprattutto dai piccoli risparmiatori italiani, alla ricerca di un investimento sicuro.
Per questo il confronto va fatto con titoli analoghi per scadenza e per avversione al rischio. In primis con i titoli di Stato italiani.
Confronto con Bot e Cct , Btp
I BPF Renditalia sono molto simili ai CCT infatti:- sono garantiti dallo Stato
- gli interessi sono soggetti a ritenuta fiscale del 12,5%
- hanno lo stesso parametro di indicizzazione vale a dire il tasso dei BOT semestrali (anche se ci sono CCT indicizzati all’euribor)
- hanno uno spread più alto (0,40% per la serie R04 contro lo 0,15% medio dei CCT);
- possono essere rimborsati in qualsiasi momento senza rischi di oscillazioni di prezzo.
Anche rispetto al Bot i Renditalia sono migliori considerando che sono indicizzati al Bot semestrale più uno spread. Se tornassero momenti di forti volatilità l’attuale spread dello 0,4% potrebbe però non essere sufficiente a colmare la differenza con il Bot annuale. Bisogna però considerare che su quest’ultimo, preso in asta, viene applicata una commissione dello 0.3% mentre sull’acquisto dei buoni postali non ci sono costi.
Più complesso il confronto con il Btp. Il Btp a 3 anni offre ora un rendimento di circa il 2,3%. L’attuale cedola del Renditalia poco meno dell’1%. La differenza è tanta, anche se la recente esperienza ci insegna che in momenti di tensioni i tassi possono salire velocemente. In tal caso i rendimenti del Renditalia saliranno mentre i prezzi del Btp scenderanno (con conseguenti perdite qualora si venda in anticipo). Resta però evidente come ora il Renditalia dia un tasso di interesse piuttosto basso.
Confronto con Conti Deposito
I conti deposito offrono ancora rendimenti lordi a 12 mesi intorno al 2,75% (parlo delle banche principali come You Banking , InMediolaum , Che Banca, qualcosa in più si ottiene con le piccole banche). Rendimenti sicuramente interessanti, nonostante subiscano una tassazione del 20% rispetto al 12,5% di buoni e Btp.Considerando che anche i conti deposito non hanno costi, rimangono l’opzione migliore sul breve termine. Come avevo già indicato nel precedente articolo, per un piccolo risparmiatore prudente nel breve meglio conti deposito e buoni indicizzati all’inflazione.
E' da notare anche che per i buoni postali non è prevista l'apertura di un deposito titoli.
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