E’ un momento difficile per investire! Sembra paradossale, visto che sui mercati finanziari sembra tornato il sereno. Ma in realtà sotto la cenere rimangono tutti i problemi e i dubbi degli ultimi due anni.
E nel frattempo però ci sono sempre meno occasioni di investimento.
In America va un po’ meglio ma la crescita è ancora fragile. Talmente fragile che ogni dato positivo dell’economia reale genera il paradosso di un ribasso borsistico per la paura che questo determini la fine delle politiche espansive della banca centrale USA.
I paesi emergenti, fino a un anno fa considerati il futuro senza se e senza ma, presentano ora un rallentamento della crescita e un pericoloso aumento dell’inflazione. Inoltre, a parte la Cina, tutti gli altri paesi presentano per varie ragioni motivi di pessimismo.
Si teme quindi che questa fragilità economica sia artificiosamente mantenuta dalla liquidità che le banche centrali di Europa, USA e Giappone stanno immettendo nel sistema.
Nel frattempo l’intervento delle banche centrali ha:
I mercati azionari giapponesi, americani e tedeschi segnano nuovi massimi. Eppure le previsioni per il 2014 indicano una crescita economica per gli Stati Uniti del 2,6%. Certo buona, ma non eccezionale per quel paese. E in Europa andrà peggio (+1%) mentre la Cina sarà l’unico dei grandi paesi emergenti a mantenere un buon tasso di crescita (+7,3%).
L’economia americana sarà centrale, perché da essa dipende la spinta all’economia mondiale. Ma nel 2014 potrebbero tornare le incertezze politiche legate alla discussione sulla riforma sanitaria e sull tetto al debito (le stesse che a inizio ottobre hanno causato la chiusura di vari uffici federali per mancanza di fondi per gli stipendi).
Ma soprattutto la Fed potrebbe iniziare a ridurre e poi fermare la politica monetaria espansiva, il cosiddetto tapering. Questo termine, preso a prestito dallo sport, ci accompagnerà probabilmente in tutta la parte iniziale del nuovo anno.
In questo scenario, come scrivevo all’inizio, non è quindi facile capire come investire. I bassi rendimenti spingono sempre più persone a spostarsi via via sulle attività più a rischio come azioni, obbligazioni a lungo termine o particolari titoli obbligazionari di emittenti meno solidi. I più prudenti invece rimangono fermi, lasciando i risparmi su conti correnti spesso con rendimenti nulli.
Il prossimo articolo sarà quindi dedicato, più in dettaglio, ad esaminare le varie possibilità di investimento attualmente presenti. Chi non è già iscritto, lasciando la mail nel box più sotto, potrà ricevere direttamente gli avvisi di nuove pubblicazioni su Banca del Risparmio.
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E nel frattempo però ci sono sempre meno occasioni di investimento.
Il quadro economico per il nuovo anno
In Europa persiste la recessione economica, inoltre nonostante la tregua dello spread i debiti pubblici rimangono alti e sotto osservazione.In America va un po’ meglio ma la crescita è ancora fragile. Talmente fragile che ogni dato positivo dell’economia reale genera il paradosso di un ribasso borsistico per la paura che questo determini la fine delle politiche espansive della banca centrale USA.
I paesi emergenti, fino a un anno fa considerati il futuro senza se e senza ma, presentano ora un rallentamento della crescita e un pericoloso aumento dell’inflazione. Inoltre, a parte la Cina, tutti gli altri paesi presentano per varie ragioni motivi di pessimismo.
Si teme quindi che questa fragilità economica sia artificiosamente mantenuta dalla liquidità che le banche centrali di Europa, USA e Giappone stanno immettendo nel sistema.
Nel frattempo l’intervento delle banche centrali ha:
- ridotto i rendimenti obbligazionari. Anche sul bistrattato Btp italiano, per avere un rendimento netto superiore all’1%, occorre puntare su una scadenza triennale
- spinto i corsi azionari di quasi tutte le Borse, in particolare quelle europee, americane e giapponesi. Con diverse Borse ai massimi, diventa difficile capire se ci sia ancora spazio per crescere.
I mercati azionari giapponesi, americani e tedeschi segnano nuovi massimi. Eppure le previsioni per il 2014 indicano una crescita economica per gli Stati Uniti del 2,6%. Certo buona, ma non eccezionale per quel paese. E in Europa andrà peggio (+1%) mentre la Cina sarà l’unico dei grandi paesi emergenti a mantenere un buon tasso di crescita (+7,3%).
L’economia americana sarà centrale, perché da essa dipende la spinta all’economia mondiale. Ma nel 2014 potrebbero tornare le incertezze politiche legate alla discussione sulla riforma sanitaria e sull tetto al debito (le stesse che a inizio ottobre hanno causato la chiusura di vari uffici federali per mancanza di fondi per gli stipendi).
Ma soprattutto la Fed potrebbe iniziare a ridurre e poi fermare la politica monetaria espansiva, il cosiddetto tapering. Questo termine, preso a prestito dallo sport, ci accompagnerà probabilmente in tutta la parte iniziale del nuovo anno.
In questo scenario, come scrivevo all’inizio, non è quindi facile capire come investire. I bassi rendimenti spingono sempre più persone a spostarsi via via sulle attività più a rischio come azioni, obbligazioni a lungo termine o particolari titoli obbligazionari di emittenti meno solidi. I più prudenti invece rimangono fermi, lasciando i risparmi su conti correnti spesso con rendimenti nulli.
Il prossimo articolo sarà quindi dedicato, più in dettaglio, ad esaminare le varie possibilità di investimento attualmente presenti. Chi non è già iscritto, lasciando la mail nel box più sotto, potrà ricevere direttamente gli avvisi di nuove pubblicazioni su Banca del Risparmio.
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Grazie Luca,sei sempre molto presente, nel rispondere ai nostri dubbi, su come investire.
RispondiEliminaGrazie desider
Grazie tante Luca, mi sei di grande aiuto su come investire quei pochi risparmi che ho da parte.
RispondiEliminaSEI UN BENEMERITO DELLA SOCIETA', DATA LA POCHISSIMA STIMA CHE HO DELLE CONSULENZE IN BANCA.