Uno degli elementi chiave per decidere dove investire è l’andamento dei tassi di interesse.
In base alle previsioni sui tassi infatti si possono prendere opportune decisioni, ricordando però che si tratta appunto di
previsioni.
In caso di rialzo dei tassi per esempio le obbligazioni a tasso fisso caleranno di valore (quotazione) mentre i titoli a tasso variabile dovrebbero mantenere se non aumentare il loro prezzo.
Un rialzo dei tassi quindi spingerebbe verso i titoli a tasso variabile e danneggerebbe soprattutto coloro che detengono titoli a tasso fisso.
Più complesso invece determinare l’effetto sulle azioni. La teoria finanziaria ci dice che un rialzo dei tassi favorisce le obbligazioni a scapito delle azioni. E’ però chiaro che l’andamento del mercato azionario dipende anche dagli utili attesi dovuti alla crescita economica.
Nella situazione attuale è più probabile che le previsioni di crescita economica superino quelle legate ai tassi spingendo quindi a favore dell’investimento azionario.
Le previsioni sul tasso BCE, il tasso che determina il trend di tutti gli altri tassi a breve termine e attualmente fermo da parecchio tempo all’1%,concordano sulla stabilità : molti non prevedono alcuna variazione, i meno prudenti (pochi) prevedono al massimo un aumento dello 0,25% nel secondo semestre 2011.
In questo caso i recenti fatti finanziari irlandesi hanno modificato al ribasso le previsioni visto che prima tutti ritenevano naturale un aumento dello 0,25% e alcuni si spingevano allo 0,50%. Ora le prospettive di crescita economiche in Europa non appaiono incoraggianti (esclusa la Germania) per cui è difficile prevedere un forte segnale da Francoforte (sede della Banca Centrale Europea).
Vediamo invece le previsioni sul tasso Euribor, il tasso di riferimento per il breve periodo (a questo è infatti collegato l’andamento di molti titoli a tasso variabile oltre che i mutui a tasso variabile).
Prendo spunto da una rilevazione fatta sul Sole 24 Ore sulla base dei future scambiati sul Liffe:
Come si vede dal grafico le attese sono per una moderata crescita con un euribor a 3 mesi in crescita dall’1% a quasi l’1,5% a fine anno. Solo a fine 2014 l’euribor si porterebbe a valori superiori al 3%.
Si tratta come detto di previsioni (anche se fatte sulla base di valori di mercato) per cui vanno prese per tali, ma possono essere un punto importante per decidere dove investire (come vedremo per esempio nell’articolo sulle obbligazioni a tasso fisso o variabile).
Molti ritengono che continuerà il trend di crescita dei tassi IRS, ma questo dipenderà anche dalla situazione economica e soprattutto dalla situazione dei debiti sovrani europei (paesi PIGS in particolare).
Occorre ribadire come non è scontato che i tassi a lungo seguano lo stesso andamento dei tassi a breve.
Probabile inoltre un rialzo dei tassi cinesi per tenere sotto controllo crescita e inflazione.
A proposito di inflazione: le previsioni convergono su una crescita in Europa nel 2011 spinta soprattutto dal costo delle materie prime. In questa situazione i tassi a breve potrebbero non compensare l’inflazione.
Dopo aver visto le previsioni sui mercati finanziari e sui tassi di interesse nel 2011 vedremo alcune linee guida per investire e poi passeremo in dettaglio a costruire un portafoglio 2011 per l’investitore prudente. Iscriviti alla newsletter di Banca del Risparmio per rimanere aggiornato (vedi modulo in alto a destra).
Vedi le nuove previsioni sui tassi di interesse nel 2011 a fronte delle dichiarazioni di marzo del Presidente della BCE di un possibile rialzo dei tassi BCE ad aprile.
Torna all’indice Dove Investire nel 2011.
In base alle previsioni sui tassi infatti si possono prendere opportune decisioni, ricordando però che si tratta appunto di
previsioni.
Investimenti e variazioni dei tassi
Ma come possono influenzare i tassi di interesse di mercato le decisioni di investimento? In vari modi.In caso di rialzo dei tassi per esempio le obbligazioni a tasso fisso caleranno di valore (quotazione) mentre i titoli a tasso variabile dovrebbero mantenere se non aumentare il loro prezzo.
Un rialzo dei tassi quindi spingerebbe verso i titoli a tasso variabile e danneggerebbe soprattutto coloro che detengono titoli a tasso fisso.
Più complesso invece determinare l’effetto sulle azioni. La teoria finanziaria ci dice che un rialzo dei tassi favorisce le obbligazioni a scapito delle azioni. E’ però chiaro che l’andamento del mercato azionario dipende anche dagli utili attesi dovuti alla crescita economica.
Nella situazione attuale è più probabile che le previsioni di crescita economica superino quelle legate ai tassi spingendo quindi a favore dell’investimento azionario.
Previsioni sugli indici di riferimento nel 2011
BCE e Euribor nel 2011
Per quanto riguarda i tassi di interesse in Europa le previsioni sono influenzate dalle recenti crisi che hanno coinvolto l’Irlanda e il Portogallo.Le previsioni sul tasso BCE, il tasso che determina il trend di tutti gli altri tassi a breve termine e attualmente fermo da parecchio tempo all’1%,concordano sulla stabilità : molti non prevedono alcuna variazione, i meno prudenti (pochi) prevedono al massimo un aumento dello 0,25% nel secondo semestre 2011.
In questo caso i recenti fatti finanziari irlandesi hanno modificato al ribasso le previsioni visto che prima tutti ritenevano naturale un aumento dello 0,25% e alcuni si spingevano allo 0,50%. Ora le prospettive di crescita economiche in Europa non appaiono incoraggianti (esclusa la Germania) per cui è difficile prevedere un forte segnale da Francoforte (sede della Banca Centrale Europea).
Vediamo invece le previsioni sul tasso Euribor, il tasso di riferimento per il breve periodo (a questo è infatti collegato l’andamento di molti titoli a tasso variabile oltre che i mutui a tasso variabile).
Prendo spunto da una rilevazione fatta sul Sole 24 Ore sulla base dei future scambiati sul Liffe:
Come si vede dal grafico le attese sono per una moderata crescita con un euribor a 3 mesi in crescita dall’1% a quasi l’1,5% a fine anno. Solo a fine 2014 l’euribor si porterebbe a valori superiori al 3%.
Si tratta come detto di previsioni (anche se fatte sulla base di valori di mercato) per cui vanno prese per tali, ma possono essere un punto importante per decidere dove investire (come vedremo per esempio nell’articolo sulle obbligazioni a tasso fisso o variabile).
IRS
Più problematiche le previsioni sui tassi a medio-lungo periodo come l’IRS (indice di riferimento di molti prodotti, come obbligazioni o mutui, a tasso fisso). Basti pensare che la crisi irlandese ha spinto le varie scadenze dell’IRS a rialzi di oltre lo 0,5% in un solo mese. In questo caso quindi l’attualità può superare qualsiasi previsione.Molti ritengono che continuerà il trend di crescita dei tassi IRS, ma questo dipenderà anche dalla situazione economica e soprattutto dalla situazione dei debiti sovrani europei (paesi PIGS in particolare).
Occorre ribadire come non è scontato che i tassi a lungo seguano lo stesso andamento dei tassi a breve.
Tassi Fed e paesi emergenti
In America la situazione è simile all’Europa ma una maggiore crescita potrebbe anticipare il rialzo dei tassi della Fed (Banca Centrale USA) già nel secondo semestre.Probabile inoltre un rialzo dei tassi cinesi per tenere sotto controllo crescita e inflazione.
A proposito di inflazione: le previsioni convergono su una crescita in Europa nel 2011 spinta soprattutto dal costo delle materie prime. In questa situazione i tassi a breve potrebbero non compensare l’inflazione.
Dopo aver visto le previsioni sui mercati finanziari e sui tassi di interesse nel 2011 vedremo alcune linee guida per investire e poi passeremo in dettaglio a costruire un portafoglio 2011 per l’investitore prudente. Iscriviti alla newsletter di Banca del Risparmio per rimanere aggiornato (vedi modulo in alto a destra).
Vedi le nuove previsioni sui tassi di interesse nel 2011 a fronte delle dichiarazioni di marzo del Presidente della BCE di un possibile rialzo dei tassi BCE ad aprile.
Torna all’indice Dove Investire nel 2011.
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