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24/09/25

Polizze "legate" ai mutui: il Consiglio di Stato contro Intesa Sanpaolo, un monito per il settore bancario

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Il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza storica, ribaltando una precedente decisione e confermando la sanzione di 4 milioni di euro inflitta dall'Antitrust a Intesa Sanpaolo. L'accusa? Pratiche commerciali aggressive che hanno costretto i consumatori ad acquistare polizze assicurative direttamente dalla banca per ottenere un mutuo. Questa decisione segna una vittoria significativa per i consumatori e solleva il velo su una pratica diffusa e dannosa nel mondo bancario.

 

Il vincolo illegittimo: quando la scelta diventa un obbligo

La vicenda giudiziaria ha messo in luce una pratica nota: la cosiddetta "vendita abbinata" o bundling. Secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Intesa Sanpaolo avrebbe creato un sistema per indurre i clienti interessati a un mutuo a sottoscrivere anche polizze assicurative (come quelle contro incendio, scoppio, polizze vita o a garanzia del credito) rendendole di fatto una condizione imprescindibile per l’erogazione del finanziamento.

 

Questo comportamento non è solo una strategia di vendita, ma una vera e propria limitazione della libertà di scelta del consumatore. La legge, infatti, sancisce chiaramente il diritto di un cliente di scegliere l'assicurazione che preferisce, rivolgendosi anche a compagnie esterne alla banca. L'istituto di credito non può in alcun modo precludere il mutuo a chi decide di avvalersi di questa facoltà. La sentenza del Consiglio di Stato ha riconosciuto che le numerose segnalazioni dei clienti e i reclami per le vendite "abbinate" erano prove sufficienti per dimostrare una condotta aggressiva e scorretta da parte della banca.

 

Non solo Intesa: un problema sistemico nel credito

Il caso di Intesa Sanpaolo, sebbene specifico, rappresenta la punta dell'iceberg di un problema più ampio che affligge il sistema bancario italiano. Spesso, le banche, sfruttando la loro posizione di forza, propongono polizze assicurative ai propri clienti, presentandole come parte integrante e inseparabile del mutuo. La pratica si basa su una narrazione ingannevole che minimizza o addirittura nasconde la possibilità di rivolgersi a un altro assicuratore.

Queste strategie creano una pressione psicologica sul cliente, che si trova a dover affrontare una decisione importante come l'acquisto di una casa e teme che rifiutare la polizza della banca possa compromettere l'esito della richiesta di mutuo. Di conseguenza, molti consumatori cedono a questa pressione, finendo per acquistare prodotti assicurativi che potrebbero non essere i più convenienti o adatti alle loro esigenze.

 

Cosa possono fare i consumatori? Conoscere i propri diritti

La sentenza del Consiglio di Stato rappresenta un importante monito per tutto il settore bancario e un segnale incoraggiante per i consumatori. È fondamentale che i cittadini siano a conoscenza dei propri diritti per tutelarsi da queste pratiche scorrette.

Ecco alcuni punti chiave da tenere a mente:

  • Diritto di libera scelta: Nessuna banca può obbligare un cliente a sottoscrivere una polizza assicurativa offerta dalla stessa banca o da una compagnia ad essa collegata.
  • Preventivi esterni: Il cliente ha il diritto di presentare preventivi di polizze assicurative ottenute da compagnie esterne. La banca è tenuta ad accettarli, a patto che offrano garanzie equivalenti.
  • Trasparenza: La banca deve fornire informazioni chiare e complete su tutte le opzioni disponibili, evidenziando che l'acquisto della polizza non è un prerequisito per l'ottenimento del mutuo.


Il caso di Intesa Sanpaolo dimostra che, quando le pratiche commerciali scorrette vengono portate alla luce e opportunamente denunciate, le autorità preposte intervengono a tutela del consumatore. La sentenza, in questo senso, rafforza la funzione di controllo dell'Antitrust e lancia un chiaro messaggio: le banche devono agire con trasparenza e correttezza, rispettando la libertà di scelta dei propri clienti.

Nella Guida al Mutuo sconsiglio le polizze CPI (vita, invalidità e soprattutto perdita lavoro) proposte dalle banche in occasione del finanziamento, dandoti anche indicazioni su cosa fare e scegliere. 

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