Chiunque sia residente fiscalmente in Italia e detenga all'estero attività finanziarie o patrimoniali è tenuto a dichiararle al fisco italiano. Questo obbligo sussiste a prescindere dall'ammontare dei capitali o dei redditi prodotti. La normativa di riferimento principale è il quadro RW del modello Redditi Persone Fisiche (o del modello 730, sebbene in forma semplificata e con alcune limitazioni).
Cosa va dichiarato nel Quadro RW?
Nel quadro RW devono essere indicati:
- Le attività finanziarie detenute all'estero: Questo include conti correnti bancari, depositi, azioni, obbligazioni, quote di fondi comuni di investimento, polizze assicurative a contenuto finanziario, partecipazioni in società estere non quotate, valute estere, metalli preziosi, strumenti derivati e qualsiasi altra attività da cui possano derivare redditi di capitale o redditi diversi di natura finanziaria.
- Le attività patrimoniali detenute all'estero: Si tratta di beni immobili, imbarcazioni, aeromobili e altri beni il cui valore complessivo superi i 258.228,45 euro.
Come compilare il Quadro RW?
La compilazione del quadro RW richiede attenzione e precisione. Per ogni attività detenuta all'estero, è necessario indicare:
- La tipologia dell'attività : Specificando se si tratta di un conto corrente, azioni, obbligazioni, ecc.
- Il codice dello Stato estero: Ad esempio, CH per la Svizzera e MT per Malta.
- Il codice identificativo dell'attività : Come il numero di conto corrente o il codice ISIN degli strumenti finanziari.
- La quota di possesso: Indicando la percentuale di titolarità dell'attività .
- Il valore all'inizio e alla fine del periodo d'imposta: Solitamente al 1° gennaio e al 31 dicembre dell'anno di riferimento. Per le attività finanziarie, si fa riferimento al costo storico o al valore di mercato. Per gli immobili, si indica il costo di acquisto o il valore catastale (se presente).
È fondamentale conservare la documentazione relativa alle attività detenute all'estero (estratti conto, contratti, ecc.) in quanto potrebbe essere richiesta in caso di controlli da parte dell'Agenzia delle Entrate.
Imposte da pagare sui Redditi Finanziari Esteri
I redditi derivanti da attività finanziarie detenute all'estero sono generalmente soggetti a tassazione in Italia. Le aliquote variano a seconda della tipologia di reddito:
- Redditi di capitale: Come interessi, dividendi e altri proventi derivanti da azioni, obbligazioni, conti correnti, ecc., sono generalmente soggetti a un'imposta sostitutiva del 26%. Alcuni redditi, come quelli derivanti da titoli di Stato italiani o equiparati, possono essere tassati con un'aliquota del 12,5%.
- Redditi diversi di natura finanziaria (capital gain): Le plusvalenze derivanti dalla vendita di azioni, obbligazioni, quote di fondi, ecc., sono anch'esse soggette all'imposta sostitutiva del 26%.
Come dichiarare i redditi finanziari esteri?
I redditi finanziari esteri devono essere dichiarati nel quadro RM del modello Redditi Persone Fisiche. In questo quadro, è necessario indicare la natura del reddito, l'ammontare percepito in valuta estera (che andrà poi convertito in euro al cambio del giorno in cui il reddito è stato percepito) e l'imposta sostitutiva dovuta.
Monitoraggio Fiscale (IVAFE e IVIE)
Oltre alla dichiarazione dei capitali e dei redditi, chi detiene attività finanziarie e immobili all'estero è soggetto a due imposte patrimoniali:
- Imposta sul Valore delle Attività Finanziarie all'Estero (IVAFE): Questa imposta si applica al valore delle attività finanziarie detenute all'estero. Per i conti correnti e i libretti di risparmio, l'IVAFE è fissa nella misura di 34,20 euro per ogni soggetto persona fisica. Per le altre attività finanziarie, l'aliquota è pari al 2 per mille del valore delle attività .
- Imposta sul Valore degli Immobili all'Estero (IVIE): Questa imposta si applica al valore degli immobili situati all'estero. L'aliquota ordinaria è pari allo 0,76% del valore dell'immobile. Per le abitazioni principali e relative pertinenze situate all'estero, l'aliquota è ridotta allo 0,4% e spetta una detrazione di 200 euro.
L'IVAFE e l'IVIE si dichiarano anch'esse nel quadro RW del modello Redditi Persone Fisiche e vanno versate alle stesse scadenze delle imposte sui redditi.
Tempistiche della Dichiarazione Fiscale
Le scadenze per la presentazione della dichiarazione dei redditi variano a seconda della modalità di presentazione:
- Modello 730:
- Presentazione al sostituto d'imposta (datore di lavoro o ente pensionistico): entro il 30 settembre.
- Presentazione tramite CAF o professionista abilitato: entro il 30 settembre.
- Modello Redditi Persone Fisiche:
- Presentazione in forma cartacea presso gli uffici postali: dal 2 maggio al 30 giugno.
- Presentazione per via telematica (direttamente o tramite intermediario abilitato): dal 2 maggio al 30 settembre.
È fondamentale rispettare queste scadenze per evitare sanzioni.
Assistenza Professionale
La normativa fiscale italiana, soprattutto quando riguarda investimenti esteri, può essere complessa. È sempre consigliabile rivolgersi a un commercialista o a un altro professionista abilitato per assicurarsi di adempiere correttamente a tutti gli obblighi dichiarativi ed evitare errori che potrebbero comportare sanzioni. Un professionista potrà fornire assistenza nella compilazione dei quadri RW e RM, nel calcolo delle imposte dovute (IVAFE e imposta sostitutiva sui redditi finanziari), e nella verifica della documentazione necessaria.
Un'alternativa per chi ha per es. un conto in Svizzera o Malta, o investimenti presso broker esteri (es. quelli del Forex ma anche le fintech di trading nate negli ultimi anni) è leggere la guida completa sulla tassazione dei capitali all'estero, aggiornata al 2025.
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