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11/10/24

Fondi pensione per i figli: deducibilità e agevolazioni fiscali

fondo pensione e detrazioni
Molti genitori scelgono di contribuire a un fondo pensione per i propri figli sin dalla giovane età, sfruttando i benefici fiscali offerti dal sistema previdenziale italiano. Ma cosa accade quando i figli iniziano a lavorare e non sono più fiscalmente a carico dei genitori? È ancora possibile dedurre i contributi versati? Vediamo come funziona il sistema. 

 

Previdenza complementare per i figli

In Italia, la previdenza complementare è accessibile a tutti, anche ai bambini. Per iscriversi a un fondo pensione (che può essere aperto o negoziale) o a un Pip (Piano individuale di previdenza), è sufficiente avere un codice fiscale. I genitori, o altri familiari, possono effettuare i versamenti su tali fondi, beneficiando delle agevolazioni fiscali previste. 

L'adesione a un fondo pensione permette di costruire una pensione integrativa per i figli, una risorsa utile per il loro futuro. Inoltre, la normativa italiana offre la possibilità di dedurre i contributi versati ai fini Irpef, sia per il contribuente stesso sia per i familiari fiscalmente a suo carico, entro un limite annuo di 5.164,57 euro. Questo è stabilito dall'articolo 8, comma 4, del Decreto Legislativo 252/2005 e dall'articolo 12 del TUIR (DPR 917/1986). 

 

La deducibilità dei contributi quando i figli iniziano a lavorare

Il problema si pone quando i figli, come nel caso del 2023, iniziano a lavorare e superano i limiti di reddito stabiliti dalla normativa per essere considerati "fiscalmente a carico". La normativa prevede che un figlio sia a carico se il suo reddito annuo non supera i 2.840,51 euro (per figli sopra i 24 anni) o i 4.000 euro (per figli sotto i 24 anni). 

Se questi limiti vengono superati, il genitore non può più dedurre i contributi versati al fondo pensione del figlio, poiché quest'ultimo non è più fiscalmente a carico. Nel caso esaminato, dunque, se nel 2023 la figlia ha iniziato a lavorare e ha superato i limiti di reddito previsti, il genitore non potrà beneficiare della deducibilità per i contributi versati nel suo fondo pensionistico durante l'anno. Questa limitazione si applica indipendentemente dal fatto che il genitore abbia versato i contributi di tasca propria. 

 

Come gestire i versamenti futuri

Una volta che il figlio non è più fiscalmente a carico, sarà lui a poter beneficiare della deducibilità per i contributi versati al proprio fondo pensione, sempre nel limite annuo di 5.164,57 euro. Pertanto, per ottimizzare i benefici fiscali, è consigliabile che il figlio, una volta entrato nel mondo del lavoro, inizi a contribuire direttamente al proprio fondo pensione. In ogni caso, l'investimento in un fondo pensione resta una scelta valida per garantire una sicurezza economica futura ai propri figli, anche quando non è più possibile ottenere le agevolazioni fiscali da parte dei genitori.


Contribuire a un fondo pensione per i propri figli è una mossa intelligente per costruire una pensione integrativa a lungo termine e beneficiare di agevolazioni fiscali. Tuttavia, una volta che i figli non sono più fiscalmente a carico, i genitori perdono la possibilità di dedurre i contributi versati. A quel punto, sarà il figlio stesso a poter usufruire di queste agevolazioni, assicurandosi così un vantaggio fiscale per il proprio futuro.     

Per approfondimenti e aver tutte le risposte sul tema, ti consiglio “Le 90 Domande Sui Fondi Pensione”.

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