Previdenza complementare per i figli
In Italia, la previdenza complementare è accessibile a tutti, anche ai bambini. Per iscriversi a un fondo pensione (che può essere aperto o negoziale) o a un Pip (Piano individuale di previdenza), è sufficiente avere un codice fiscale. I genitori, o altri familiari, possono effettuare i versamenti su tali fondi, beneficiando delle agevolazioni fiscali previste.
L'adesione a un fondo pensione permette di costruire una pensione integrativa per i figli, una risorsa utile per il loro futuro. Inoltre, la normativa italiana offre la possibilità di dedurre i contributi versati ai fini Irpef, sia per il contribuente stesso sia per i familiari fiscalmente a suo carico, entro un limite annuo di 5.164,57 euro. Questo è stabilito dall'articolo 8, comma 4, del Decreto Legislativo 252/2005 e dall'articolo 12 del TUIR (DPR 917/1986).
La deducibilità dei contributi quando i figli iniziano a lavorare
Il problema si pone quando i figli, come nel caso del 2023, iniziano a lavorare e superano i limiti di reddito stabiliti dalla normativa per essere considerati "fiscalmente a carico". La normativa prevede che un figlio sia a carico se il suo reddito annuo non supera i 2.840,51 euro (per figli sopra i 24 anni) o i 4.000 euro (per figli sotto i 24 anni).
Se questi limiti vengono superati, il genitore non può più dedurre i contributi versati al fondo pensione del figlio, poiché quest'ultimo non è più fiscalmente a carico. Nel caso esaminato, dunque, se nel 2023 la figlia ha iniziato a lavorare e ha superato i limiti di reddito previsti, il genitore non potrà beneficiare della deducibilità per i contributi versati nel suo fondo pensionistico durante l'anno. Questa limitazione si applica indipendentemente dal fatto che il genitore abbia versato i contributi di tasca propria.
Come gestire i versamenti futuri
Una volta che il figlio non è più fiscalmente a carico, sarà lui a poter beneficiare della deducibilità per i contributi versati al proprio fondo pensione, sempre nel limite annuo di 5.164,57 euro. Pertanto, per ottimizzare i benefici fiscali, è consigliabile che il figlio, una volta entrato nel mondo del lavoro, inizi a contribuire direttamente al proprio fondo pensione. In ogni caso, l'investimento in un fondo pensione resta una scelta valida per garantire una sicurezza economica futura ai propri figli, anche quando non è più possibile ottenere le agevolazioni fiscali da parte dei genitori.Contribuire a un fondo pensione per i propri figli è una mossa intelligente per costruire una pensione integrativa a lungo termine e beneficiare di agevolazioni fiscali. Tuttavia, una volta che i figli non sono più fiscalmente a carico, i genitori perdono la possibilità di dedurre i contributi versati. A quel punto, sarà il figlio stesso a poter usufruire di queste agevolazioni, assicurandosi così un vantaggio fiscale per il proprio futuro.
Per approfondimenti e aver tutte le risposte sul tema, ti consiglio “Le 90 Domande Sui Fondi Pensione”.
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