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Utili consigli per risparmiare in banca!

18/01/24

Cosa ci insegna il fallimento delle banche degli anni scorsi?

fallimento banche
Ben tre sentenze del Tribunale di Venezia-Sezione Imprese di ottobre 2023 (n. 1753, 1786 e 1815) confermano che banca Intesa Sanpaolo non è responsabile per le “operazioni baciate” di Popolare di Vicenza e Veneto Banca.

Si tratta di operazioni in cui la banca concede un finanziamento che viene finalizzato all’acquisto di azioni della stessa banca, azioni che ricordo non erano quotate e quindi difficilmente liquidabili. 

Con la procedura di liquidazione a cui sono state soggette le due banche, il valore delle azioni è stato azzerato. I clienti quindi chiedevano di dichiarare nulli e di non rimborsare i relativi finanziamenti “baciati” ceduti a Intesa Sanpoalo con l’operazione banche venete del giugno. 

 

Tali finanziamenti però per il Tribunale sono validi e vanno quindi onorati, in quanto nel contratto di cessione di giugno 2017 a banca Intesa si escludono sue responsabilità sia per le operazioni di vendita di azioni da parte delle due banche venete liquidate, sia per i contenziosi sorti dopo la cessione ma per fatti precedenti alle stesse imputabili.

 

La storia delle banche venete, così come quella di Banca Marche, Etruria etc. è significativa e vale la pena ripercorla per trarne insegnamenti.

Scrivo insegnamenti perché chiarisco subito un punto: i clienti non sono privi di colpe. Si è adulti e ci si assumono le responsabilità di ciò che si firma. E’ tipico in Italia godere in silenzio di eventuali benefici per poi lamentarsi quando le cose vanno male. Un esempio recente sono coloro che hanno sottoscritto un mutuo a tasso variabile per pagare subito qualcosa di meno, quando c’erano i tassi fissi all’1%. Nel caso delle banche venete le operazioni baciate facevano acquisire lo stato di socio che dava accesso a vari vantaggi.


Premesso questo, la vicenda delle banche venete e di altre banche che possiamo definire fallite come Banca Marche e Etruria è appunto esemplare. Nel caso delle venete ancor di più. Perché Intesa Sanpaolo si è comprata a un euro entrambe le banche sanate dai debiti incagliati (che sono finiti in una società terza a carico indirettamente dello Stato) e nel contratto di acquisto ha preteso l’inserimento di clausole che la liberavano da ogni eventuale magagna futura come questa dei finanziamenti “baciati”. Non solo! Si è pure presa 4 miliardi dallo Stato per gestire gli esuberi (regolando anche i suoi). In sintesi Intesa ha preso una banca risanata dai debiti incagliati, senza rischi di contenzioso pagando un euro per poi riceverne 4 miliardi. Un enorme regalo confermato dal fatto che le banche venete già nel primo trimestre all’interno del Gruppo Intesa presentavano un utile.

Beffati i clienti azionisti e obbligazionisti anche se in parte o in toto stati rimborsati sempre con soldi pubblici. Chi ci ha perso solo è quindi stato il contribuente.

 

Le banche negli ultimi anni hanno avuto molti regali grazie anche al fatto di aver un effettivo importante ruolo per l’economia e per attività di supporto sociale. E paradossalmente fatti pure da chi a parole attacca le banche. Non mi riferisco infatti solo ai vari salvataggi finiti nelle cronache di qualche anno fa. Per es. il superbonus 110% ha portato circa 30 miliardi di crediti fiscali alle banche. Ma ancor più eclatante la garanzia statale sui finanziamenti bancari che ha toccato il controvalore di 200 miliardi. Il provvedimento, fatto in periodo Covid, consentiva di metter la garanzia statale se veniva fornito anche un solo euro aggiuntivo di finanziamento. 

Ovvio che le banche ne hanno approfittato convertendo i prestiti in corso, per es. chiamavano l’impresa a cui avevano affidato 20.000 euro, gli davano anche solo 21.000 euro e tutto l’importo, non solo i 1000 aggiuntivi, erano garantiti dallo Stato. Questi finanziamenti sono ora in ammortamento, se va bene la banca si vede rimborsato il capitale con gli interessi e le commissioni, se va male interviene lo Stato a rimborsare il finanziamento. In sintesi la banca vince sempre. E questo grazie all’incompetenza dei nostri politici pilotata un po’ anche dai media.

Anche per queste ragioni, come ho ripetuto, non trovavo scandalosa la tassa sui cosiddetti “extraprofitti” delle banche.

 

Ma con questo non assolvo in toto nemmeno i clienti e non solo quelli coinvolti nei fallimenti delle banche. Se siamo il paese con la più bassa quota di Etf e i maggiori costi nei fondi di investimento la colpa non è delle banche ma dei clienti. Se le banche fanno grossi utili sui margini da interessi avendo alzato i tassi sui finanziamenti ma non sul conto corrente, la colpa è anche di chi pur essendoci Btp e conti depositi con alti rendimenti rimangono passivi. In questo paese non c’è solo necessità di aumentare la cultura finanziaria ma anche la responsabilità dei singoli. Come successo con le banche venete, si danno le colpe solo agli altri non assumendosi le proprie. E finché non si riflette sui propri errori, non si faranno cambiamenti in meglio.

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