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novembre 25, 2023

Chi e quanti investono in criptovalute?

tassazione bitcoin cripto

Quanti italiani hanno criptovalute? Molti parlano di bitcoin e criptovalute in genere ma in realtà il fenomeno è ancora molto limitato in Italia rispetto a altri paesi. Non tanto nel numero di chi ha criptovalute ma soprattutto nell’entità di questo possesso. Infatti soprattutto i giovani approcciano le cripto con un piccolo acquisto di poche centinaia di euro. Una sorta di investimento che ha pure poco senso perché tra costi, perdita interessi, inflazione etc. si perde valore a prescindere dal sottostante. 

 

In base al report pubblicato da Oam (Organismo per la gestione degli elenchi degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi) che tiene il registro degli operatori e intermediari in cripto-attività, erano oltre 895mila gli italiani che a fine di giugno scorso detenevano criptovalute, con un valore in portafoglio in media di circa 1.400 euro. Il controvalore complessivo è quindi superiore a 1,2 miliardi di euro.

Tutte queste persone dovranno quest’anno tener traccia dei saldi e dei movimenti delle loro cripto al fine di effettuare la dichiarazione fiscale l’anno prossimo. Non c’è possibilità ora di evitarla essendo tutti i detentori noti al fisco. Infatti tutti gli operatori, inclusi i maggiori come Binance e Coinbase , sono obbligati a trasmettere all’Oam le informazioni sulle operazioni effettuate sulle loro piattaforme, comprensive degli estremi identificativi dei clienti. 

 

Attenzione a chi pensa che bastava vendere prima di fine anno per evitare guai con il fisco. Dai dati Oam si evince che rispetto al primo trimestre 2023, il numero di investitori è diminuito del 15% e dell’8% nel controvalore delle valute virtuali detenute. Ma la norma sul quadro RW prevede che se non si detengano più investimenti a fine anno vada riportato il valore alla chiusura (applicando l’Ivafe rapportata al periodo di detenzione. Es. chiudo a giugno, pagherò l’Ivafe per 6 mesi su 12 quindi circa la metà). E ovviamente se si sono vendute le cripto, vanno dichiarati e tassati i guadagni. In mancanza di documenti che comprovino il valore d’acquisto, tutto il ricavato sarà considerato guadagno. Trovi tutti i dettagli in questa guida sulla tassazione delle criptovalute.

 

Altri dati

I detentori di cripto sono per lo più giovani d’età tra i 18 e i 29 anni (il 38%), seguita dai clienti con età compresa tra 30 e 39 anni (27%). Non stupisce che ci sia una correlazione inversa all’età. Ma proprio i giovani, che magari normalmente non lavorano ancora e non fanno dichiarazione dei redditi e quindi potrebbero ritenere, sbagliando, di non dover far nulla.

Da notare come comunque sia la fascia d’età tra 40 e 60 anni a detenere oltre il 50% del saldo totale delle valute legali

 

La gran parte dei saldi di valute legali e virtuali è detenuta presso Exchange di grandi dimensioni, rispettivamente il 93 e l’81 per cento. Inoltre, il 76% delle conversioni da valuta legale a virtuale e il 78% delle conversioni da valuta virtuale a legale avvengono su otto piattaforme. Binance e Coinbase sono le principali e  consigliate se si cerca affidabilità e sicurezza.

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