Alcuni lettori mi hanno chiesto informazioni sull’obbligazione di Goldman Sachs che promette un tasso di interesse del 6,20%. Il titolo in effetti è ora molto spinto con pubblicità diretta e indiretta (leggasi articoli di giornali). Conviene questo bond? A chi è adatto e soprattutto a cosa prestare attenzione? Di fronte a un rendimento così alto, ben sopra anche ai nostri Btp, è più che giusto farsi domande. Anche perché il titolo non è così semplice come potrebbe sembrare e nasconde alcune insidie.
Caratteristiche bond Goldman Sachs
Il titolo è già collocato e acquistabile sul MOT della Borsa Italiana con Isin XS2567573899. E’ denominato in euro e si può acquistare a partire da 1.000 euro. Goldman Sachs è una delle principali banche di investimento americane e globali, anche se la durata dell’obbligazione è molto lunga, possiamo ritenerla affidabile. Questi sono i ratings per chi vuole maggiori dettagli: A2 (Moody's) / BBB+ (S&P) / A (Fitch).
La durata come è detto è molto lunga, il titolo appena emesso il 20/07/2023 scade 20/07/2037. 14 anni di durata. Ma proprio questo è uno dei primi elementi di incertezza. Ogni anno la banca infatti può a sua discrezione decidere di esercitare l’opzione call e quindi richiamare il titolo. Alla scadenza di ogni anno quindi, nel caso di esercizio della call, si riceverà il capitale più gli interessi maturati. Interessi, attenzione, che si cumulano. Infatti questi sono pagati o all’esercizio della call o alla scadenza, tutti cumulativamente. In pratica se fosse rimborsato nel 2037 riceveresti i 100 di capitale più 80,6 di interessi.
E questo è il primo importante fattore da considerare. Perché un tasso di interesse annuo del 6,20% lo è se pagato annualmente. Ma se pagato alla scadenza di 14 anni si riduce notevolmente. Se acquistata a 100 il rendimento si attesta al 4,65% annuo lordo e quindi 3,44% netto, senza considerare il bollo. Non a caso quindi il titolo veleggia costantemente sotto la pari. Ha un profilo di rischio ovviamente diverso ma per far un confronto il Btp febbraio 2037 con cedola del 4% alla quotazione di 97,6 rende lordo il 4,27% ma netto il 3,74%.
L’altro elemento a cui porre attenzione è appunto l’opzione call. Di fatto è come se avessimo dato un diritto alla controparte, da cui è lecito aspettarsi un maggior rendimento. Goldman Sachs infatti potrà decidere ogni anno se rimborsare il titolo in anticipo e lo farà chiaramente se i tassi di interesse sul mercato sono a lei favorevoli.
Ci si trova quindi nel paradosso per cui da una parte è preferibile ricevere un rimborso prima perché in tal modo cresce il rendimento dell’obbligazione accorciandosi la durata. D’altra parte però è ovviamente molto probabile che nel momento in cui otterremo il rimborso troveremo dei tassi di interesse ben inferiori e quindi dovremo reinvestire a meno e globalmente, se consideriamo la scadenza 2037, andremo a perderci. Purtroppo molti risparmiatori non colgono il potere delle opzioni e non sanno prezzarle. Lo si vede in particolare nei certificates che per definizione includono opzioni.
In sintesi è un titolo che non consiglio particolarmente salvo che si voglia puntare una piccola cifra come scommessa che rimborsi proprio nei primi 2-3 anni. E chiaramente se si ha già un ampio portafoglio investito in Etf o comunque in titoli di stato italiani o europei o bond bancari e corporate locali.
Nessun commento:
Posta un commento