È una situazione rara: negli ultimi 10 anni l’unico altro mese in cui i tassi medi variabili avevano superato i fissi era stato settembre 2019. Il sorpasso è da attribuire soprattutto ai mutui a 30 anni, visto che l’IRS per quella durata è particolarmente conveniente e permette di mantenere molto bassa la rata rispetto a un mutuo variabile indicizzato all’Euribor a 3 mesi.
Da quanto detto è facile capire invece che chi si appresta ora a far un mutuo è meglio che opti per un tasso fisso. Ci sarà poi tempo in futuro di rivalutare la situazione. Considerando che sono attesi altri aumenti della Bce, si stima ancora un paio. Ma se l’inflazione non darà segnali, gli incrementi da parte della Banca Centrale Europea potranno continuare anche dopo l’estate. E in tal caso l’indice Euribor, utilizzato dai mutui a tasso variabile, potranno ulteriormente aumentare dal mezzo punto al punto percentuale.
Se stai affrontando la scelta o la rinegoziazione di un mutuo ti consiglio di leggere la guida al Mutuo Casa.
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