Banca del Rispamio

Utili consigli per risparmiare in banca!

16/03/23

Nuovi certificati a leva di Intesa Sanpaolo - opinione

Intesa Sanpaolo ha emesso. quattro nuovi certificati a leva che si aggiungono ai 4 recentemente lanciati. L'offerta comprende appunto un totale di otto certificati, due Leva 5 e due Leva 7,nelle doppie versioni Long e Short, legati al future sull’ EuroStoxx50, due Leva 7 Long e Short sul Dax e due Leva 5 Long e Short sull’EuroStoxx Banks, con scadenze suddivise tra ottobre, dicembre 2025 e febbraio 2026.

Convengono? Per chi sono adatti?

I certificati a Leva Fissa offrono l’opportunità di speculare sull’andamento di un determinato asset (in questo caso EuroStoxx50, Dax ed EuroStoxx Banks), moltiplicandone la performance giornaliera per un coefficiente predefinito, 5 o 7 nel caso di questi prodotti.

Sono quindi prodotti speculativi e altamente rischiosi. E occorre conoscerli bene perché non conta solo indovinare l’andamento del mercato ma anche il momento.

La leva infatti è garantita costante solo nella singola seduta, ma per orrizzonti più lunghi tende a variare a causa cosiddetto “effetto compounding”. Un fenomeno puramente matematico che finisce per rendere meno prevedibile il legame tra certificato e sottostante.

Per es. una tendenza stabile e unilaterale tenderà a tradurre l’effetto compounding in un fattore positivo, tale addirittura da amplificare l’effetto leva, mentre uno scenario di mercato contrastato, caratterizzato da continui cambi di direzione, finirà per penalizzare l'investimento, che a quel punto potrà addirittura arrivare a svalutarsi anche a dispetto di un andamento generale del sottostante favorevole. Sconsiglio quindi questo strumento che è comunque nel caso da utilizzare nel breve periodo, vale a dire una seduta. Non, come ho visto fare da qualcuno, come mezzo di protezione di una portafoglio titoli (acquistando nel caso il prodotto a leva short).

Ricordo poi che i certificati sono prodotti da acquistare solo sul mercato secondario, mai al collocamento in banca. Non è un caso che oggi molte banche, Intesa in primis, spingano questi prodotti. Di fatto il prezzo include un’alta commissione implicita per cui se il certificato andasse subito sul mercato, ti ritroveresti con una perdita immediata pari più o meno alla commissione stessa. La paghi ma non la vedi, questo il motivo per cui tanti ci cascano (anche se per legge deve esser riportata nei prospetti, ma chi li legge? A maggior ragione oggi dove le firme sono spesso elettroniche).

Nessun commento:

Posta un commento