Il fallimento di alcune banche americane, in particolare la Silicon Valley Bank (SVB) ha riempito le cronache finanziarie di questi ultimi giorni, conquistando anche le prime pagine dei giornali italiani. La storia ormai è piuttosto nota: la banca californiana era concentrata sui settori più trending, in particolare le criptovalute. Ma non è stato questo a farla fallire. Semmai l'aver investito a lungo termine, in titoli di stato americani a 10 anni, i depositi dei clienti. Quando i clienti, in parte scottati dalle perdite sulle cripto, hanno dovuto richieder i contanti, ecco che la banca non aveva liquidi. Per ottenerli ha venduto i titoli che però nel frattempo, causa l'aumento dei tassi, si erano fortemente svalutati.
Per le regole contabili bancarie, le obbligazioni possono esser mantenute in bilancio al valore di acquisto se si dichiara che sono a lungo termine e verranno mantenute fino a scadenza. Ma nel momento in cui vendi i titoli, devi ovviamente riportarle al valore di vendita, mostrando la perdita in bilancio. Di fronte a queste perdite il mercato si è allarmato capendo che la banca rischiava di non aver i capitali per far fronte a ulteriori perdite. E chiaramente lo stesso mercato ha alimentato questo rischio causando la crisi di liquidità della banca.
Alla fine è intervenuto lo Stato americano a salvare la banca. Non saranno salvati i suoi amministratori. Negli Stati Uniti, a differenza che in Italia e in Europa, gli amministratori pagano anche con la galera le loro leggerezze, anche quando non sono fatte con dolo. Anche se non so se gli amministratori di SVB pagheranno il giusto per i loro gravi errori.
Tutto bene quindi? No. Premesso che la crisi sembra ridotta ma non è stata superata, la realtà è che ancora una volta il salvataggio tutela chi si è preso troppi rischi e chi ha alimentato e sfruttato il solito fenomeno del momento per poi prenderne le distanze.
Pochi giorni fa Sharon Stone piangendo si è lamentata di aver perso metà dei suoi soldi nella banca. Non credo fossero metà del suo patrimonio visto che la sua casa varrebbe più di quanto ha perso. E credo che nemmeno abbia perso. Ha perso se deteneva azioni, ma non poteva averci investito così tanto. Ma se come tanti altri aveva versato soldi alla banca, sarà rimborsata dallo Stato americano, vale a dire dal contribuente. Che non piange ma paga!
Nella sua situazione ci sono tanti personaggi politici e dello spettacolo. La banca infatti era diventata trendy nel settore di Hollywood. Non solo o tanto per le cripto, ma per aver cavalcato gli altri temi trendy del periodo come i diritti sociali, l'inclusività etc. Nulla di male in questo, ma mischiare business e politica è sempre pericoloso anche se alla fine purtroppo rende (tranne al contribuente). Per es. il governatore della California, che guarda caso ha sostenuto il salvataggio, che aveva conti nella banca e soprattutto ha ricevuto donazioni per se e la moglie nel sostegno a campagne politiche mascherate da beneficienza. Soldi che chiaramente nessuno gli chiederà indietro.
E' un circolo vizioso presente spesso in politica. Il politico o il partito sostiene un'azienda la quale a sua volta lo finanzia. In America tutto questo è trasparente ma non basta a farlo emergere come dovrebbe. In Italia se ne accenna ma anche qui non emerge a dovere. Abbiamo per es. i casi delle Coop che possono permettersi di raccogliere denaro in spregio alle regole bancarie e finanziarie finanziando poi i partiti di riferimento. Unica eccezione nel panorama italiano e credo europeo.
Ricordo anche il caso Telecom in cui dopo quella che oggi più che privatizzazione possiamo definire svendita, gli imprenditori protagonisti dell'acquisizione, Pelliccioli e Colanninno, risultavano tra i più generosi sostenitori finaniari del partito che aveva aperto la privatizzazione. Non cito ovviamente i numerosi casi delle banche in cui la commistione politica è sempre stata evidente.
Mi spiace appunto che queste vicende siano trattate dai media come semplici fallimenti dovuti a amministratori incapaci o truffatori. Quando in realtà il discorso andrebbe ampliato perché queste situazioni capitano perché c'è un ambiente circostante che li sostiene e li alimenta, facendo poi pagare il conto a tutti. E purtroppo ormai si è visto che è più facile farlo cavalcando ipocritamente certe tematiche sociali.
Mi viene in mente il caso noto del politico italiano e della Coop di famiglia che sfruttava i migranti fingendo di aiutarli. Ecco, il caso di SVB in fondo è simile. In tanti sono stati finanziati o hanno ricevuto donazioni da questa banca che al contempo sostenevano come esempio di istituzione innovativa e vicina ai temi moderni. Gli stessi che poi vanno a criticare Elon Musk o altri imprenditori che non mischiano business con temi sociali, ma il business lo sanno fare e non a spese altrui, anzi.
Servirebbe molta meno ipocrisia in sto mondo, non solo in quello finanziario. Anche per questo ti ho sempre sconsigliato di investire su ambiti tematici come quelli ESG (ambiente, sociale e politiche di governo) etc. perché nascondono tutte una grande ipocrisia. Investi al meglio sulle società che sanno condurre gli affari, senza tante chiacchiere su ambiente o sociale, e nel caso con i guadagni fai beneficienza. Sarai più utile a te e alla società .
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