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12/11/22

Conviene il nuovo Btp Italia novembre 2022-28?

btp italia 2022

Da lunedì 14 novembre 2022 partirà il collocamento del nuovo Btp Italia. Partiamo guardandone le caratteristiche, addentrandoci poi nell’analisi del titolo e del mercato per capire se conviene o meno acquistarlo.

Caratteristiche Btp Italia 2022

Come di consueto il titolo sarà collocato sul mercato in due fasi: la Prima Fase si svolgerà da lunedì 14 a mercoledì 16 novembre (salvo chiusura anticipata) e sarà riservata ai risparmiatori individuali; la Seconda Fase avrà luogo il giorno 17 novembre e sarà riservata agli investitori istituzionali (banche, fondi, assicurazioni etc.). Nelle date dedicate agli investitori individuali potrai sottoscrivere il BTP Italia in banca, presso gli uffici postali o tramite il tuo home banking nella sezione aste o cercando il codice Isin IT0005517187. 

Ti ricordo che non è prevista alcuna commissione all’acquisto in asta. Il rendimento reale minimo potrà esser aumentato a fine asta (venerdì). A tale rendimento si aggiungerà l’inflazione del periodo. Gli interessi, pagati con cedole semestrali, sono soggetti a ritenuta fiscale del 12,5%. 

Veniamo ora alle caratteristiche specifiche di questa emissione: 

  • Durata: 6 anni, la scadenza è quindi novembre 2028 
  • Tasso reale minimo garantito: 1,6% lordo annuo 
  • Premio fedeltà: 0,8% pagato alla scadenza a chi ha detenuto il titolo ininterrottamente 
     

Conviene il nuovo Btp Italia? 

La convenienza può essere basata su elementi oggettivi ma riflette anche aspetti soggettivi, per cui è sempre opportuno fare dei distinguo e soprattutto confronti utili a capire le probabilità di rendimento del titolo. Probabilità perché ovviamente non solo non è certo quanto renderà, ma soprattutto se renderà più o meno di un analogo Btp a tasso fisso o altro titolo di pari scadenza. 

Anzitutto occorre valutare il contesto di mercato, caratterizzato da tassi di interesse fortemente crescenti. Un trend che sembra destinato a continuare almeno fino a inizio 2023, mentre appare più improbabile che continui oltre. I tassi aumentano per contrastare l’altro fenomeno del periodo: l’inflazione che quest’anno potrebbe superare persino le due cifre. Le aspettative inflazionistiche sono alte anche per il 2023 (intorno al 5%) ma ci si aspetta poi un deciso rallentamento, con inflazione stimata vicino al 2% per i prossimi anni. 

Tasso di interesse e inflazione sono proprio anche i due fattori principali che determinano il prezzo del Btp Italia: ovviamente mentre tassi di interesse hanno una correlazione inversa (se crescono i tassi, cala il prezzo del Btp Italia), l’inflazione ha invece una correlazione diretta. 

Confronto con Btp tasso fisso 

Il primo confronto utile è quello con il Btp a tasso fisso di pari scadenza. Prendo a riferimento il Btp con scadenza dicembre 2028 che attualmente rende circa il 3,6-3,7%. E’ subito evidente come grossolanamente possiamo dire che con un’inflazione sopra il 2% converrà il Btp Italia, viceversa il Btp a tasso fisso. 

Se guardiamo alle aspettative inflazionistiche indicate in precedenza, queste sono mediamente superiori al 2%. E lo sono soprattutto per effetto del primo periodo, quello che chiaramente presenta meno incertezze. Consideriamo inoltre che il nuovo Btp Italia includerà nella prima cedola anche gli ultimi mesi del 2022, con inflazione già segnata in deciso aumento dal dato provvisorio di ottobre. 

Il nuovo Btp Italia avrà quindi certamente un rendimento più alto dell’analogo (per scadenza) Btp a tasso fisso nel breve periodo (diciamo 12 mesi). Poi, sulla base delle previsioni inflattive, il rendimento dovrebbe tendere a allinearsi. 

Uso il condizionale perché è giusto evidenziare che quelle del tasso fisso sono cedole certe, mentre con il Btp Italia no, pertanto ci si assume un rischio. Ma il rischio è anche un’opportunità e in questo caso ritengo che per un piccolo risparmiatore sia un rischio che occorra prendere. In questo periodo è infatti più importante avere uno strumento che protegga anche dall’inflazione piuttosto di prendere un titolo che dia solo la certezza di un rendimento fisso. In pratica più che un rischio, il Btp Italia ti offre una sorta di assicurazione. Come per tutte le assicurazioni, se poi l'evento per cui ti sei coperto non si avvererà, potrai comunque esser contento. 

Altri fattori da considerare

Il fatto che secondo me sia preferibile il Btp Italia rispetto al Btp a 6 anni, non vuol dire automaticamente che convenga il primo in assoluto. Devi infatti considerare altri due fattori. Il primo è il tuo portafoglio finanziario e la sua diversificazione. Se per es. hai solo Btp, è opportuno che guardi anche altrove (al massimo vendi qualcosa prima di prender questo). 

Il secondo fattore è il tuo orizzonte temporale. 6 anni è un periodo medio, non lungo ma nemmeno corto. Devi esser convinto di poter detenere un titolo fino alla scadenza perché solo così eviterai di rischiare di vendere in perdita (oltre che in questo caso prender anche il bonus fedeltà). Se sai già che tra qualche anno avrai delle spese per cui ti potranno servire i soldi da investire, meglio che opti per altro. Puoi per es. puntare ancora sui Btp Italia acquistando le scadenze più brevi già presenti sul mercato. 

Se decidi di sottoscrivere il nuovo Btp Italia, come al solito ti consiglio di aspettare mercoledì (ultimo giorno) per esser sicuro che nel frattempo non arrivino notizie fortemente impattanti sui tassi di mercato che magari rendano preferibili altri titoli. E' una forma di estrema prudenza però visto che non costa nulla ... Stai solo attento che non venga annunciata la chiusura anticipata. Non credo lo faranno, ma credo anche che questa emissione avrà molto più successo delle precedenti pertanto un piccolo rischio di chiusura anticipata esiste.   

In linea generale, anche per rispondere cumulativamente a diverse domande che ho ricevuto, ritengo che sia opportuno ora tornare a investire in Btp, anche stando su scadenze brevi di 2-3 anni. E il discorso vale quindi anche per i Btp Italia. Se finora, a chi aveva soldi sul conto ma non voleva correre troppi rischi consigliavo quasi solo i conti deposito, ritengo utile ora diversificare anche sui titoli di stato italiani. 

Ps. nei prossimi articoli riprenderò il tema dei conti deposito, dei fondi obbligazionari e dei fondi ESG (entrambi spinti attualmente dalle banche) e anche della polizza Genertel Sicuramente che ho ampiamente consigliato in passato.

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