Tanto annunciato e tanto atteso, finalmente sappiamo (quasi) tutto sul Btp Futura, il nuovo titolo di Stato esclusivamente dedicato ai risparmiatori individuali e avente lo scopo di raccogliere fondi destinati a finanziarie le diverse misure previste post Covid19.
C’era molta curiosità su questo nuovo prodotto, visto come un mezzo per avvicinare i piccoli investitori italiani, che hanno sul conto corrente notevoli masse di risparmio, ai titoli di Stato italiani. A fine 2019 infatti soltanto il 3% degli italiani deteneva in via diretta (non attraverso risparmio gestito) titoli di Stato domestici, percentuale che si alzava al 12% considerando anche i prodotti del gestito.
Come per l’ultimo Btp Italia, parto descrivendo le caratteristiche del prodotto per terminare con un giudizio sulla sua convenienza ed i pro e contro di acquistarlo.
Circa una settimana fa le stime prevedevano un tasso di avvio fra l’1,4 e l’1,6%, poi i rendimenti di mercato sono scesi per cui ci si poteva aspettare qualcosa meno.
Ma quanto offerto è ben sotto le aspettative. Il tasso del Btp Futura è infatti pari all’1,284% lordo (più eventuale premio fedeltà a scadenza che farebbe salire il rendimento di poco meno dello 0,1-0,3% annuo in base alla sua entità ). Un rendimento che è, sempre al netto del premio fedeltà , di pochissimo superiore al Btp a 10 anni.
Una proposta quindi molto meno allettante rispetto al Btp Italia che già senza inflazione aveva un premio rispetto all’analogo Btp. E considerando che qui si sta chiedendo un impegno di 10 anni.
Ammetto che personalmente anch’io mi aspettavo di più. Se sul Btp Italia ero stato positivo, con l’unico punto di attenzione per chi lo voleva tenere per tutta la durata, qui non vedo molte ragioni per sottoscriverlo.
Con il Btp Italia si poteva aderire sapendo che, salvo l’ipotesi poco probabile di immediati stravolgimenti sullo spread, il titolo poteva esser liquidato senza perdite anche poco dopo se sorgevano timori sulla sua tenuta nei 5 anni. C’era insomma una via di uscita.
Il Btp Futura invece non si presta certamente per operazioni di breve termine. Chi entra deve farlo con una prospettiva di lungo periodo. Ma il tasso offerto non sconta i potenziali ma alti
rischi di tipo politico ed economico. Bisogna ringraziare la Banca centrale europea per gli attuali bassi rendimenti dei titoli di Stato italiani. Ma l’azione della BCE durerà qualche mese, forse fino a fine 2021. Ma salvo catastrofi sanitarie, non si può pensare che vada troppo oltre, anche perché gli altri paesi europei farebbero pressioni in tal senso.
Inoltre nel breve sarà importante la decisione dell’Eurogruppo che dovrà decidere quali strumenti utilizzare per contenere la crisi. E qui la situazione è ben meno ottimistica di quanto facciano trapelare i giornali italiani.
Il tasso del Btp Futura è al momento poco attrattivo. Il meccanismo dello step up non aiuta perché poco comprensibile per l’investitote medio italiano. E il premio finale legato al Pil è troppo lontano e aleatorio per rappresentare un motivo di effettivo richiamo.
Questa emissione rappresenta comunque un test. Non credo avrà gli stessi risultati del Btp Italia. Però già quest’ultimo deve secondo me gran parte del suo successo alla promozione fatta dalle banche e dalle Sim dei promotori. Anche stavolta le banche avranno una bella commissione, lo 0,75%, pagata dallo Stato sul collocamento. Vedremo quindi se sapranno spingere il collocamento di questo titolo presso i loro clienti evitando un flop.
Per chi comunque vorrà aderire, attenda almeno mercoledì per valutare come si muove lo spread. Un suo aumento potrebbe comportare un leggero aumento nei tassi, anche se come visto saranno solo quelli del secondo e terzo scaglione. Ma anche un rischio, perché se i tassi non aumenteranno coerentemente, il titolo potrebbe quotare sotto 100, vale a dire sotto il valore di emissione. Anche se spero che il MEF voglia evitare questa figura.
C’era molta curiosità su questo nuovo prodotto, visto come un mezzo per avvicinare i piccoli investitori italiani, che hanno sul conto corrente notevoli masse di risparmio, ai titoli di Stato italiani. A fine 2019 infatti soltanto il 3% degli italiani deteneva in via diretta (non attraverso risparmio gestito) titoli di Stato domestici, percentuale che si alzava al 12% considerando anche i prodotti del gestito.
Come per l’ultimo Btp Italia, parto descrivendo le caratteristiche del prodotto per terminare con un giudizio sulla sua convenienza ed i pro e contro di acquistarlo.
Caratteristiche del Btp Futura
- Tipo tasso: tasso fisso crescente (step-up)
- Durata: 10 anni
- Tassi minimi:
- 1,15% dal primo al quarto anno;
- 1,30% dal quinto al settimo anno;
- 1,45% dall'ottavo al decimo anno.
- Premio fedeltà : corrisposto alla scadenza soltanto a chi acquisterà il titolo nei giorni di emissione e lo deterrà fino a scadenza. Sarà pari alla crescita media del Pil nominale annuo durante la vita del titolo (partendo dal 2021) variando da un minimo dell’1% a un massimo del 3%;
- Tassazione: 12,5% su interessi, premio fedeltà e eventuale plusvalenze da compravendita. Si paga poi il bollo annuale pari allo 0,20% del controvalore.
- Prezzo emissione: 100
- Lotto minimo: 1.000 euro
- Periodo collocamento: da lunedì 6 luglio a venerdì 10 luglio (fino alle ore 13). Non sono previsti tetti o riparti, salvo facoltà da parte del Ministero di chiudere anticipatamente (già mercoledì sera) l'emissione.
- Codice ISIN (durante il periodo di collocamento): IT0005415283
- Quotazione sul mercato: da martedì 14 luglio
- Commissioni: zero alla sottoscrizione. Come per il Btp Italia, può esser acquistato presso qualsiasi sportello bancario o postale, o anche in autonomia tramite i classici servizi di Home Banking.
Conviene il nuovo Btp Futura 2020-2030?
C’era molta attesa su questa nuova emissione del Tesoro. Erano previsti tassi premianti rispetto a quelli di mercato, anche per lanciare con successso il nuovo prodotto e dare una spinta agli italiani disponibili a schiodare i loro rirsparmi dal conto corrente. Del resto una buona risposta era già stata ottenuta con l’ultimo Btp Italia.Circa una settimana fa le stime prevedevano un tasso di avvio fra l’1,4 e l’1,6%, poi i rendimenti di mercato sono scesi per cui ci si poteva aspettare qualcosa meno.
Ma quanto offerto è ben sotto le aspettative. Il tasso del Btp Futura è infatti pari all’1,284% lordo (più eventuale premio fedeltà a scadenza che farebbe salire il rendimento di poco meno dello 0,1-0,3% annuo in base alla sua entità ). Un rendimento che è, sempre al netto del premio fedeltà , di pochissimo superiore al Btp a 10 anni.
Una proposta quindi molto meno allettante rispetto al Btp Italia che già senza inflazione aveva un premio rispetto all’analogo Btp. E considerando che qui si sta chiedendo un impegno di 10 anni.
Ammetto che personalmente anch’io mi aspettavo di più. Se sul Btp Italia ero stato positivo, con l’unico punto di attenzione per chi lo voleva tenere per tutta la durata, qui non vedo molte ragioni per sottoscriverlo.
Con il Btp Italia si poteva aderire sapendo che, salvo l’ipotesi poco probabile di immediati stravolgimenti sullo spread, il titolo poteva esser liquidato senza perdite anche poco dopo se sorgevano timori sulla sua tenuta nei 5 anni. C’era insomma una via di uscita.
Il Btp Futura invece non si presta certamente per operazioni di breve termine. Chi entra deve farlo con una prospettiva di lungo periodo. Ma il tasso offerto non sconta i potenziali ma alti
rischi di tipo politico ed economico. Bisogna ringraziare la Banca centrale europea per gli attuali bassi rendimenti dei titoli di Stato italiani. Ma l’azione della BCE durerà qualche mese, forse fino a fine 2021. Ma salvo catastrofi sanitarie, non si può pensare che vada troppo oltre, anche perché gli altri paesi europei farebbero pressioni in tal senso.
Inoltre nel breve sarà importante la decisione dell’Eurogruppo che dovrà decidere quali strumenti utilizzare per contenere la crisi. E qui la situazione è ben meno ottimistica di quanto facciano trapelare i giornali italiani.
Il tasso del Btp Futura è al momento poco attrattivo. Il meccanismo dello step up non aiuta perché poco comprensibile per l’investitote medio italiano. E il premio finale legato al Pil è troppo lontano e aleatorio per rappresentare un motivo di effettivo richiamo.
Questa emissione rappresenta comunque un test. Non credo avrà gli stessi risultati del Btp Italia. Però già quest’ultimo deve secondo me gran parte del suo successo alla promozione fatta dalle banche e dalle Sim dei promotori. Anche stavolta le banche avranno una bella commissione, lo 0,75%, pagata dallo Stato sul collocamento. Vedremo quindi se sapranno spingere il collocamento di questo titolo presso i loro clienti evitando un flop.
Per chi comunque vorrà aderire, attenda almeno mercoledì per valutare come si muove lo spread. Un suo aumento potrebbe comportare un leggero aumento nei tassi, anche se come visto saranno solo quelli del secondo e terzo scaglione. Ma anche un rischio, perché se i tassi non aumenteranno coerentemente, il titolo potrebbe quotare sotto 100, vale a dire sotto il valore di emissione. Anche se spero che il MEF voglia evitare questa figura.
Nessun commento:
Posta un commento