Banca del Rispamio

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20/11/19

Come verificare e recuperare le minusvalenze in scadenza

Come ogni fine anno, si ripresentano le domande e il problema di come recuperare le minusvalenze pregresse, in particolare quelle in scadenza.

Quando vendi un strumento finanziario in cui hai investito, si possono verificare due casi:
  • ottieni un guadagno (plusvalenza);
  • porti a casa una perdita (minusvalenza)
Le plusvalenze sono tassate subito con l’aliquota del 26%, mentre le minusvalenze originano un credito fiscale che può esser compensato con future plusvalenze realizzate nello stesso anno o nei quattro anni successivi. Dunque entro il 31 Dicembre 2019 potremo recuperare le minusvalenze del 2015. Se non riesci a recuperare queste minusvalenze in scadenza, perderai il beneficio di poterle compensare.



Come conoscere la tua posizione fiscale?

Non c’è bisogno di tenere traccia di tutti i movimenti del tuo dossier titoli al fine di calcolare se hai minusvalenze pregresse. La tua banca tiene i conti, puoi trovare la tua posizione fiscale o zainetto fiscale sull’home banking online oppure nel rendiconto periodico che ti viene spedito (se usi ancora i documenti cartacei).
Potrai quindi verificare quali sono le minusvalenze in scadenza quest’anno e nei prossimi anni.

Come recuperare le minusvalenze

Per evitare di perdere il credito fiscale è fondamentale generare entro fine anno dei guadagni (capital gain o plusvalenza) almeno dello stesso importo.

Il metodo più veloce e semplice è verificare se hai titoli in guadagno in portafoglio e valutarne la vendita.
Attenzione però che non tutti gli strumenti finanziari producono plusvalenze utili allo scopo. Puoi farlo con i guadagni su azioni, obbligazioni, Etc, ceritificates e derivati. Non puoi farlo con i fondi comuni di investimento e gli ETF. Inoltre le cedole delle obbligazioni e i dividendi azionari non sono utilizzabili. La differenza è fondamentale: se vendi un’azione in guadagno puoi evitare l’imposta sostitutiva se hai minusvalenze; se vendi un fondo o Etf il guadagno sarà tassato subito indipendentemente dalla presenza di minusvalenze.

Altro elemento tecnico a cui porre attenzione sono i titoli tassati al 12,5% (titoli di Stato e equiparabili) che recuperano parzialmente le minusvalenze (al 48% circa, vale a dire il rapporto tra 12,5 e 26%).

Il caso dei certificati

Particolari sono le cedole dei certificates. Per normativa sono compensabili se aleatorie, vale a dire se c’è un elemento di incertezza nel pagamento della cedola. E’ il caso di molti certificati con cedola che viene pagata solo se il sottostante non supera certe soglie. Non a caso negli ultimi anni sono stati lanciati certificati che staccano una maxi cedola utile per azzerare le minusvalenze in scadenza.

Il problema è che non tutte le banche fanno una compensazione diretta tra minusvalenza e plusvalenza, alcune rettificano il prezzo di carico rimandando quindi alla scadenza (o alla vendita) il calcolo dell’effettivo guadagno/perdita dell'operazione. Questa metodologia viene utilizzata da quasi tutte le banche popolari, UniCredit, Banca Credem, Carige, Mediolanum e Deutsche Bank.

Con le altre banche, incluse quelle tipiche del trading online come Fineco e Binck, potrai invece sfruttare i certificates per compensare minusvalenze in scadenza. Altrimenti dovrai verificare se nel tuo portafoglio ci sono titoli in guadagno e valutarne la vendita entro l’anno (non aspettare gli ultimi giorni perché rischi di passare a data valuta 2020, visto che le vendite diventano effettive 2-3 giorni lavorativi dopo l’operazione). Per es. se hai Btp o altre obbligazione italiane, è probabile che siano quotate sopra 100 (valore di emissione) e quindi in guadagno.

Altra possibilità ovviamente è arrischiare un’operazione di mercato sperando di ottenere un guadagno entro fine anno. Ma è appunto una mossa rischiosa. Difficile invece se non impossibile trovare un titolo quotato sotto la pari che scada entro l’anno producendo un guadagno.

Controlla quindi la tua situazione fiscale e valuta come evitare di perdere le minusvalenze in scadenza. E anche se non ne hai, pianifica subito come recuperare quelle che eventualmente hai. Non occorre infatti attendere gli ultimi mesi per trovare una soluzione, meglio anticipare. 

3 commenti:

  1. Buongiorno, caso pratico: ho 1000 di minusvalenze su deposito titoli cointestato. Deposito titoli di soli titoli di stato. Per recuperare 1000 di minusvalenze, dovrei generare 4159,54 perchè 1000 sono rapportati a 48,08%, e poi dovrei raddoppiare per la cointestazione. Corretto? Grazie mille!

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  2. Mi rispondo da solo. Il calcolo per recuperare minusvalenze * solo per chi ha titoli di stato in conto deposito titoli *: il 48,08% nasce dalla divisione tra 12,50% e 26%. Per chi ha 1000 da recuperare su conto deposito titoli con 2 intestatari è pari a 4159,734 (1000*48.08%*2). Buon proseguimento.

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  3. Buongiorno, mi rispondo da solo: su dossier titoli cointestato, composto da soli titoli di stato, per recuperare 1000 di minusvalenze, occorre generare una plusvalenza pari a 4159,734. Il calcolo è dato dal fatto che il 1000 iniziale deve essere considerato pari al 48,08% (12,50%/26%). Il dato ottenuto va moltiplicato per 2, visti che gli intestatari sono 2. Buona giornata.

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