Banca del Rispamio

Utili consigli per risparmiare in banca!

25/09/19

Chi pagherà per i tassi sottozero della BCE?

Giovedì 12 settembre il governatore della BCE Mario Draghi ha annunciato nuove misure di politica monetaria espansiva come la riduzione dei tassi di riferimento e l'acquisto sul mercato di obbligazioni in euro. Già nelle settimane precedenti i mercati finanziari, prevedendo la manovra, si erano mossi con vistose riduzioni dei tassi di interesse. Si è arrivati addirittura al paradosso di un Bund a 30 anni con tassi di interessi negativi.

Per i risparmiatori questa non è una buona notizia. I tassi rimarranno bassi, se non negativi, ancora a lungo. Già oggi gli italiani mantengono sul conto corrente (quasi sempre a tasso zero) una notevole mole di liquidità, che ha appena superato l'incredibile cifra di 1.400 miliardi di euro.

E' evidente che regni l'incertezza e gli investitori preferiscono non muoversi. Incertezza sia sull'economia e il futuro, ma anche su dove investire in generale. I rendimenti degli strumenti tradizionali di risparmio (Bot, Btp, buoni postali, conti deposito, obbligazioni bancarie) sono ai minimi storici. I Bot e i Btp a 3-4 anni offrono addirittura rendimenti negativi.

In questo momento l'ancora di salvezza sono ancora i conti deposito, anche se sono lontani i tempi d'oro. Ci sono però al momento un paio di offerte con tassi interessanti (Rendimax di Banca Ifis ela nuova Banca illimity), occorre però vincolare il denaro per alcuni anni, fino anche a 5 per ottenere buoni rendimenti. Altrimenti, come ho già scritto, e solo per i  più audaci e comunque una piccola quota del tuo portafoglio finanziario, ci sono i nuovi P2P Lending.

Il tipico risparmiatore italiano, il prudente padre/madre di famiglia che pian piano ha messo da parte qualcosa (e sta ancora facendolo), esce quindi perdente da questa situazione economica e dalle politiche della Bce. In gergo economico si utilizza il termine di "repressione finanziaria", espressione introdotta nel 1973 dagli economisti Ronald McKinnon ed Edward Shaw per descrivere una serie di leggi, provvedimenti monetari, blocchi al movimento dei capitali ecc. finalizzati a comprimere i tassi di interesse mantenendoli al di sotto dell’inflazione. Il termine ha già chiaramente un'accezione negativa, ma mai si era arrivati a tassi negativi.

Così il creditore si vede costretto a partecipare suo malgrado al processo di redistribuzione della ricchezza verso i debitori (in primis lo Stato) avviato da governi e Istituzioni europee.

Un fenomeno denunciato spesso sulla stampa tedesca ma che da noi viene del tutto ignorato, nonostante ci facciamo vanto di esser il paese del risparmio privato per antonomasia. Peccato che questo risparmio sia  collocato per la maggior parte in immobili prima casa che ovviamente non si possono vendere (e saranno comunque sempre più difficili da vendere salvo zone di pregio) o in strumenti finanziari falcidiati da tassi inferiori all'inflazione e  ulteriromente ridotti dalle tasse (imposta sostitutiva del 26% sui guadagni e imposta di bollo dello 0,2% sul capitale investito).

Una situazione di cui si parla poco perché ovviamente fa comodo a chi governa. Peccato che sia insostenibile e iniquo. Con il Pil quasi a zero, le pensioni del futuro non cresceranno. E con i tassi attuali si uccide la previdenza integrativa. Immaginati di metter da parte ogni mese 100 euro in un fondo pensione. Fondo che anche per statuto deve investire una buona quota su titoli sicuri (poi dipende ovviamente da che linea avete scelto) che oggi rendono poco o addirittura sottozero. Se la situazione è momentanea si supera, ma qui ormai si parla di anni. Il risultato è che al momento della pensione scoprirai che i tuoi soldi valgono decisamente meno.

Non lasciare quindi i tuoi soldi fermi sul conto a tasso zero (pagando pure i 34,2 euro di bollo). Cerca soluzioni alternative, per esempio quelle citate in precedenza nell'articolo.


Aumento dei costi in banca

Anche perché c'è un altro pericolo per te. La riduzione dei tassi ha per le banche un duplice effetto:
  1. un vantaggio perché possono emettere obbligazioni o altri strumenti di raccolta a tassi risicati. Inoltre, soprattutto le banche italiane, conseguono lauti guadagni in capitale grazie ai Btp in portafoglio i cui valori aumentano per effetto del calo dei tassi;
  2. uno svantaggio perché con i tassi bassi il margine di interesse (differenza tra i tassi sui prestiti e la raccolta) si contrae.
Quest'anno ti avevo già avvisato di far attenzione alle modifiche unilaterali della tua banca, manovre con le quali la banca ti avvisa di aumenti. Praticamente tutte le banche, in particolare quelle tradizionali, negli ultimi due anni hanno fatto molteplici modifiche aumentando sensibilmente i costi per i loro clienti.

Puoi star certo che anche questa volta coglieranno la palla al balzo. Per fare una modifica unilaterale le banche devono aver un giustificato motivo. Ed ecco che la riduzione dei tassi da parte della BCE lo diventa. Fa niente che loro hanno anche i vantaggi, ti ribalteranno solo la parte negativa. Attenzione quindi ai futuri aumenti dei canoni del conto corrente o della carta di credito, o delle commissioni su bonifici o altre operarazioni etc.  Come già detto in passato, anche qui ciò che premia è non stare fermi. La fedeltà e l'inerzia non pagano, ci sono sul mercato valide soluzioni a basso costo o senza costi: YouBanking, WeBank, Fineco, CheBanca.

ps. aiutami a diffondere queste informazioni condividendo l'articolo sui social, grazie!

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