Come indicato nella Guida al Bollo (la puoi scaricare ancora gratuitamente) i Buoni Postali immateriali e quelli cartacei emessi dal 2009 sono esenti dall’imposta di bollo se il loro valore complessivo è inferiore a 5.000 euro (per il calcolo vanno sommati tutti i buoni postali in capo alla stesso intestatario).
L’importo da considerare è il valore di rimborso del buono al netto degli oneri fiscali calcolato a fine anno. In pratica è la somma che si otterrebbe qualora il 31 dicembre si richiedesse il rimborso del titolo: capitale + interessi netti.
Per fortuna non serve la calcolatrice, basta sfruttare il calcolatore dei rendimenti dei BFP presente sia sul sito delle Poste che di CDP.
Nota come nell’esempio ho selezionato la data di fine anno, in questo modo calcolerò il valore di rimborso del mio buono al fine di verificare la soglia di esenzione.
Premendo “Calcola” ottengo il valore degli interessi lordi e netti, e quindi il montante liquidato alla data (1.028,04 nel mio caso). E’ questo il valore a cui devi fare riferimento per verificare che la somma dei tuoi buoni postali sia sopra o sotto la soglia di esenzione.
Un’altra informazione utile fornita dal calcolatore è la data di maturazione degli interessi. Il nostro buono ordinario per esempio matura interessi ogni due mesi. L’ideale è chiedere il rimborso il giorno dopo la maturazione degli interessi.
Riguarda l’immagine dell’esempio. Nota come chiedendo il rimborso l’11 febbraio 2014 riceveresti 28,04 € di interessi netti, il giorno dopo 29,68 (ovviamente qui la differenza è bassa perché l’importo investito ed il tasso di rendimento sono bassi, ma potrebbe essere significativa in altri casi).
Il calcolatore poi è molto utile per verificare se conviene lo scambio fra il buono detenuto (vendendolo) e uno di nuova emissione (acquistandolo). Oppure se conviene vendere un buono postale per sottoscrivere un conto deposito.
Ma per descrivere queste operazioni, serve un articolo apposito, che scriverò prossimamente. Puoi rimanere informato sottoscrivendo la newsletter (ti basta inserire la tua email nel modulo più sotto).
L’importo da considerare è il valore di rimborso del buono al netto degli oneri fiscali calcolato a fine anno. In pratica è la somma che si otterrebbe qualora il 31 dicembre si richiedesse il rimborso del titolo: capitale + interessi netti.
Per fortuna non serve la calcolatrice, basta sfruttare il calcolatore dei rendimenti dei BFP presente sia sul sito delle Poste che di CDP.
Il calcolatore del valore dei buoni delle Poste
Il calcolatore consente di selezionare il tipo di buono, la data di sottoscrizione, l’importo e la data in cui si intende chiedere il rimborso. Selezionare poi nettista ed euro per il calcolo del controvalore.Nota come nell’esempio ho selezionato la data di fine anno, in questo modo calcolerò il valore di rimborso del mio buono al fine di verificare la soglia di esenzione.
Premendo “Calcola” ottengo il valore degli interessi lordi e netti, e quindi il montante liquidato alla data (1.028,04 nel mio caso). E’ questo il valore a cui devi fare riferimento per verificare che la somma dei tuoi buoni postali sia sopra o sotto la soglia di esenzione.
Quando chiedere il rimborso del buono
Il calcolatore ovviamente può anche essere utilizzato per sapere quanto incasserai qualora tu voglia chiedere il rimborso di un buono ad una certa data. Per ora non è ancora presente l’informazione del bollo, per cui ricorda che al risultato dovrai sottrarre il bollo maturato dal 2012.Un’altra informazione utile fornita dal calcolatore è la data di maturazione degli interessi. Il nostro buono ordinario per esempio matura interessi ogni due mesi. L’ideale è chiedere il rimborso il giorno dopo la maturazione degli interessi.
Riguarda l’immagine dell’esempio. Nota come chiedendo il rimborso l’11 febbraio 2014 riceveresti 28,04 € di interessi netti, il giorno dopo 29,68 (ovviamente qui la differenza è bassa perché l’importo investito ed il tasso di rendimento sono bassi, ma potrebbe essere significativa in altri casi).
Il calcolatore poi è molto utile per verificare se conviene lo scambio fra il buono detenuto (vendendolo) e uno di nuova emissione (acquistandolo). Oppure se conviene vendere un buono postale per sottoscrivere un conto deposito.
Ma per descrivere queste operazioni, serve un articolo apposito, che scriverò prossimamente. Puoi rimanere informato sottoscrivendo la newsletter (ti basta inserire la tua email nel modulo più sotto).
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