Dopo la sospensione di Zopa e il suo annuncio di ripartire con un nuovo marchio, un’altra notizia sembra risvegliare il mondo del social lending in Italia.
Prestiamoci, il nuovo social lending italiano, è pronto a partire. Prestiamoci ha infatti ottenuto da Banca d’Italia l'autorizzazione a operare nell'ambito del prestito tra persone. L’idea è di tre ex bancari, Mariano Carozzi, Paolo Galvani e Giovanni Tarditi (provenienti da Banca Sella e Deutsche Bank Londra) che dalla primavera del 2008 hanno abbandonato il loro lavoro in banca per lavorare sul nuovo progetto P2P di Prestiamoci che dovrebbe essere lanciato il prossimo 1° ottobre.
Prestiamoci punta a creare un sito di social lending che vada oltre al normale e semplice ruolo di intermediario fra persone che da una parte vogliano ottenere un prestito ad un tasso conveniente e dall’altra siano alla ricerca di un investimento che offra una buona remunerazione. L’idea infatti è quella di creare un vero social network, una community dove si possano conoscere le persone a cui concedere i prestiti, scambiarsi informazioni e fornire suggerimenti relativi ai progetti da finanziare. In effetti non si parla di social lending ma di “prestito tra persone” recuperando una pratica comune nel passato. Insomma si recuperano le tradizioni del passato con mezzi moderni:
“La community di Prestiamoci sarà caratterizzata dalla trasparenza, frutto della conoscenza reciproca, dallo scambio di informazioni e suggerimenti a sostegno dei progetti da finanziare e dalla volontà condivisa di essere contemporaneamente utili a sé e utili agli altri”.
Questo non vuol dire che per operare occorra dichiarare le proprie generalità . Si può rimanere comunque anonimi, mantenendo la propria riservatezza ma ottenere comunque i finanziamenti richiesti puntando magari sull’affidabilità del proprio progetto.
Mantenendo fede alla filosofia 2.0, Prestiamoci ha già creato il suo blog ed ha un profilo nei principali social network: Facebook, Twitter, FriendFeed e Linkedin.
Non mi è chiaro invece il riferimento a: “Prestiamoci apre a tutte le organizzazioni con alto profilo reputazionale per agevolarne gli iscritti, al fine di trasferire informazioni utili a diminuire il rischio - e quindi il costo - del credito”. Sembrerebbe che Prestiamoci si ponga come punto di riferimento anche per le associazioni di categoria per facilitarne il prestito agli iscritti o più in generale consenta una sorta di garanzia offerta da un’associazione terza a favore di un suo iscritto.
Staremo a vedere, a breve ne sapremo di più relativamente a Prestiamoci, il nuovo social lending tutto italiano.
Prestiamoci, il nuovo social lending italiano, è pronto a partire. Prestiamoci ha infatti ottenuto da Banca d’Italia l'autorizzazione a operare nell'ambito del prestito tra persone. L’idea è di tre ex bancari, Mariano Carozzi, Paolo Galvani e Giovanni Tarditi (provenienti da Banca Sella e Deutsche Bank Londra) che dalla primavera del 2008 hanno abbandonato il loro lavoro in banca per lavorare sul nuovo progetto P2P di Prestiamoci che dovrebbe essere lanciato il prossimo 1° ottobre.
Prestiamoci punta a creare un sito di social lending che vada oltre al normale e semplice ruolo di intermediario fra persone che da una parte vogliano ottenere un prestito ad un tasso conveniente e dall’altra siano alla ricerca di un investimento che offra una buona remunerazione. L’idea infatti è quella di creare un vero social network, una community dove si possano conoscere le persone a cui concedere i prestiti, scambiarsi informazioni e fornire suggerimenti relativi ai progetti da finanziare. In effetti non si parla di social lending ma di “prestito tra persone” recuperando una pratica comune nel passato. Insomma si recuperano le tradizioni del passato con mezzi moderni:
“La community di Prestiamoci sarà caratterizzata dalla trasparenza, frutto della conoscenza reciproca, dallo scambio di informazioni e suggerimenti a sostegno dei progetti da finanziare e dalla volontà condivisa di essere contemporaneamente utili a sé e utili agli altri”.
Questo non vuol dire che per operare occorra dichiarare le proprie generalità . Si può rimanere comunque anonimi, mantenendo la propria riservatezza ma ottenere comunque i finanziamenti richiesti puntando magari sull’affidabilità del proprio progetto.
Mantenendo fede alla filosofia 2.0, Prestiamoci ha già creato il suo blog ed ha un profilo nei principali social network: Facebook, Twitter, FriendFeed e Linkedin.
Non mi è chiaro invece il riferimento a: “Prestiamoci apre a tutte le organizzazioni con alto profilo reputazionale per agevolarne gli iscritti, al fine di trasferire informazioni utili a diminuire il rischio - e quindi il costo - del credito”. Sembrerebbe che Prestiamoci si ponga come punto di riferimento anche per le associazioni di categoria per facilitarne il prestito agli iscritti o più in generale consenta una sorta di garanzia offerta da un’associazione terza a favore di un suo iscritto.
Staremo a vedere, a breve ne sapremo di più relativamente a Prestiamoci, il nuovo social lending tutto italiano.
Prima di tutto grazie: il tuo intervento mette l'accento su un aspetto fondamentale del nostro modello: la centralità del concetto di Comunità , ovvero la volontà di creare un Gruppo di Persone che riescono a investire in modo proficuo e finanziarsi in maniera vantaggiosa grazie alla riduzione dei costi di transazione e alla voglia di 'aprirsi', scambiandosi informazioni e consigli.
RispondiEliminaE poi, e qui spero di far luce sull'aspetto che ti era poco chiaro, fornire la nostra infrastruttura a Gruppi già esistenti ed affiatati: valorizzare il senso di solidarietà anche nel difficile mondo della finanza....questo è il nostro sogno.
Una informazione 'di servizio': il primo di ottobre Prestiamoci cambia pelle: un nuovo sito e nuovi contenuti permetteranno alla piattaforma di diventare (finalmente) operativa.
Speriamo di vederti presto tra i nostri iscritti!
A presto
Giovanni - Prestiamoci
grazie a te Giovanni,
RispondiEliminain attesa del "prodotto" per ora ho apprezzato il vostro modo molto "social" di utilizzare la rete.
In bocca al lupo!
ciao,
RispondiElimina(crepi il lupo ;) grazie!)
sono passati poco più di tre mesi dal lancio di Prestiamoci, e ora ci piacerebbe condividere i primi numeri: https://www.prestiamoci.it/newsletter
la community prende forma e i primi progetti sono presenti sul marketplace.. siamo pronti per affrontare il 2010!
A presto,
Micaela - Prestiamoci