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23/10/12

I buoni fruttiferi postali a breve termine

Serie: I buoni postali convengono?

Per breve termine si intende solitamente una durata di 12-18 mesi. Per quest’analisi includiamo nella categoria anche i due buoni postali con scadenza a 2-3 anni.

Evidenzio subito come anche i buoni postali etichettati come a medio-lungo termine possano essere rimborsati dopo 12-18 mesi (a seconda del prodotto).


Buoni postali di breve periodo

I prodotti rientranti nel breve termine sono:
  • BFP Diciottomesi
  • BFP Diciottomesi Plus 
  • 2 e 3 anni Plus

 

Bfp DiciottoMesi e Diciottomesi Plus

I BFP Diciottomesi sono una classica soluzione per investire nel breve periodo. Offrono un rendimento a tasso fisso predeterminato ogni 6 mesi, durata massima 18 mesi. Sono comunque rimborsabili anticipatamente in qualsiasi momento.

Nella tabella di seguito i rendimenti attuali (serie di ottobre 2012):

bfp-diciottomesi-ottobre

Nota il taglio di 0,25% rispetto alla serie precedente:

buoni-18-mesi-settembre

Con il BFP Diciottomesi Plus si ottiene un rendimento maggiore rispetto alla versione base Diciottomesi. Lo svantaggio è che gli interessi si percepiscono solo alla scadenza dei 18 mesi.
E’ da preferire quindi solo se si è confidenti di portarlo a scadenza. Anche questi buoni possono essere rimborsati anticipatamente (ovviamente per la solo quota capitale). Il tasso di interesse a 18 mesi è pari all’1,75% (meno 0,25% rispetto a settembre).

Buoni a 2 e 3 anni

Simili al precedente sono i nuovi Buoni Postali 2 e 3 anni Plus. Si allunga la scadenza e di conseguenza il rendimento. Capitale rimborsabile anticipatamente, interessi pagati solo a scadenza:

buono-postale-2-annibuono-3-anni-plus

Anche questi prodotti hanno ridotto drasticamente il rendimento rispetto a settembre (-0,5%).


Convengono i buoni postali a breve termine?

Il confronto tra questi buoni deve essere effettuato con altri investimenti a breve termine come i conti deposito, i Bot o i Ctz.

Titoli di Stato e buoni postali subiscono una ritenuta del 12,5%, sono quindi avvantaggiati rispetto ai conti deposito tassati al 20%. Tutti i prodotti sono soggetti al bollo: 0,1% nel 2012, 0,15% dal 2013, minimo 34,2 euro. Solo per i buoni vige l’esenzione per importi non superiori a 5.000 euro (l’esenzione si applica sul totale investito, devono essere quindi sommati tutti i buoni aperti sulla medesima intestazione).

Le condizioni dei tassi di interesse ovviamente cambiano di mese in mese, ma diversa è la velocità di adattamento al trend di mercato. I titoli di Stato sono i più rapidi a recepire il trend dei tassi essendo titoli quotati. L’ultima asta Bot a 12 mesi ha reso l’1,94% lordo a cui bisogna sottrarre le commissioni dello 0,3%.

Il rendimento dei buoni fruttiferi postali segue l’andamento dei Bot, l’aggiustamento ai tassi di mercato viene effettuato mensilmente e quindi con un ritardo di meno di un mese.

I conti deposito offrono attualmente rendimenti fra il 3,5% (considerando i più noti Conto Arancio e YouBanking) con possibilità di andare oltre il 4% per quelli emessi da piccole banche come Rendimax o Banca Sistema (vedi articolo sui depositi).
 Questi strumenti si aggiornano con una frequenza minore rispetto a titoli di Stato e Buoni. I tassi proposti possono rimanere invariati per mesi e variano non solo in funzione del mercato ma anche di logiche commerciali (concorrenza, necessità di raccolta della banca etc).

Valutando solo il tasso di interesse quindi in questo momento l’investimento che garantisce un maggiore rendimento sono i conti deposito, pur scontando una ritenuta fiscale più alta. Unica eccezione è l’investimento di importi molto modesti di poche migliaia di euro in cui l’esenzione del bollo sui buoni può fare la differenza.

Come anticipato i confronti possono poi cambiare di mese in mese sulla base delle condizioni di mercato. Il conto deposito nel recente passato è spesso stato la migliore soluzione di investimento per il breve periodo, salvo situazioni particolari come durante la tensione sui mercati finanziari di fine 2011 in cui i tassi sui Bot (e poi sui Buoni) salirono parecchio.

La realtà è che i buoni postali in generale non sono adatti per investire nel breve. I prodotti qui recensiti offrono rendimenti mediamente molto inferiori rispetto ad altri a parità di durata.  Inoltre quelli più redditizi, le versioni Plus, pagano interessi solo alla scadenza, con il rischio quindi di non ricevere nulla in caso di necessità di rimborso anticipato.

L’investimento in buoni postali dovrebbe essere considerato in una prospettiva di medio-lungo termine, ma di questo scriverò nei prossimi articoli. Iscriviti gratuitamente alla newsletter (inserisci email nel box più sotto) per ricevere gli aggiornamenti.
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