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04/07/11

Euribor IRS e altri tassi di riferimento

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Spesso su Banca del Risparmio ho accennato agli indici di riferimento dei tassi, quali l’euribor o l’IRS. Si tratta di indicatori importanti e che tutti dovrebbero conoscere in quanto da essi dipendono i tassi di interesse sia lato finanziamenti che investimenti.

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Conoscere cosa sono e quanto valgono gli indici di riferimento dei tassi di interesse è quindi essenziale, sia nel caso tu abbia soldi da investire che nel caso ti trovi nella necessità di ottenere finanziamenti.


Cosa sono gli indici di riferimento dei tassi di interesse?

Ci sono diversi tipi di tassi di interesse, inoltre questi variano continuamente in funzione delle condizioni di mercato. Alcuni di questi tassi di interesse rappresentano dei parametri di riferimento per tutto il mercato. Ciò significa che le variazioni di questi tassi determinano un effetto a cascata sui tassi d’interesse applicati su conti correnti, conti deposito, obbligazioni, mutui, prestiti etc.

Il tasso BCE

Il tasso BCE è il tasso applicato dalla Banca Centrale Europea per i principali finanziamenti alle banche europee. In passato chiamato Tasso Ufficiale di Sconto oggi è definito Tasso Ufficiale di Riferimento (TUR). E’ un tasso che viene fissato con cadenza mensile dalla BCE e rappresenta il principale termometro dell’economia: viene alzato in caso di timori di inflazione e viene abbassato in caso per favorire la crescita dell’economia.
Al tasso BCE infatti sono correlati i tassi di mercato, si pensi per semplificare al fatto che se aumenta il tasso BCE le banche devono aumentare di conseguenza i tassi alla clientela per rientrare dai costi. Un aumento dei tassi BCE (o anche semplicemente l’aspettativa di un rialzo) determina l’aumento di tutti i principali tassi di mercato, a cominciare dall’Euribor.

Le variazioni nel tasso BCE sono oggi un tema importante di politica economica con effetti che ricadono su tutti i risparmiatori, tanto che vengono in genere annunciate dai telegiornali e in prima pagina sui quotidiani.
Il tasso BCE dopo esser stato fermo a lungo all’1% (per circa due anni) è stato recentemente alzato all’1,25%. Si profila poi un prossimo rialzo (7 luglio?) mentre appare più incerto rispetto a inizio anno stabilire futuri ritocchi a causa del continuo clima di incertezza relativo al debito greco e di altri paesi europei.

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L’indice Euribor

L’indice Euribor rappresenta l’indicatore di riferimento dei tassi a breve (vale a dire i tassi con durata non superiore ai 12 mesi).

L’Euribor è la media del tasso di interesse alle quali le maggiori banche europee si finanziano tra loro.
Vi sono diversi tassi euribor a seconda della scadenza del finanziamento. Ad esempio, se oggi l’Euribor a 3 mesi è pari a 0,82%, questo significa che mediamente una banca europea può chiedere un finanziamento con scadenza 3 mesi ad un’altra banca a questo tasso di interesse.  Le scadenze tipiche sono a 1,3,6 e 12 mesi.

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L’indice EurIRS (Interest Rate Swap)

Per tutelarsi da variazioni dei tassi di interesse (rischio tassi) banche e aziende si coprono con appositi contratti derivati chiamati IRS, Interest Rate Swap. L’EurIRS è il tasso di interesse medio al quale le principali banche europee stipulano questi contratti Swap.

Anche in questo caso esistono diverse scadenze, le più comuni sono 2,5,10,15,20,25 e 30 anni. Mentre quindi l’Euribor è l’indice di riferimento dei tassi a breve, l’EurIRS lo è per i tassi a medio-lungo termine e viene preso come riferimento per i tassi fissi.

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Importanza dei tassi di riferimento BCE, Euribor, IRS

Oggi è fondamentale conoscere questi tassi che fanno da punto di riferimento per tutti i tassi di mercato. Vediamo quali sono gli impatti di variazioni negli indici di riferimento sui piccoli risparmiatori.

 Investimenti

Le obbligazioni a tasso variabile sono indicizzate in genere al tasso Euribor. Oggi anche il CCT lo è (versione CCTeu). In pratica quindi un rialzo dell’Euribor aumenta la cedola dell’obbligazione e comporta quindi un beneficio ai possessori di obbligazioni a tasso variabile. Viceversa ovviamente in caso di riduzione dell’euribor.
Facendo da riferimento per i tassi a breve termine, anche i tassi dei conti correnti e dei conti deposito sono correlati all’Euribor, anche se non in maniera così automatica e definita come per le obbligazioni a tasso variabile.

Le obbligazioni a tasso fisso invece sono influenzate dai tassi IRS. Se aumentano i tassi IRS a 10 anni c’è da attendersi che anche le nuove emissioni di obbligazioni a tasso fisso a 10 anni avranno rendimenti in aumento coerentemente all’IRS.
Variazioni nell’indice IRS inoltre influenzano anche le quotazioni delle obbligazioni a tasso fisso già emesse. Un rialzo del tasso IRS a 10 anni per esempio determina una riduzione delle quotazioni di un titolo a tasso fisso decennale (es. il BtP a 10 anni). Questo è un elemento da considerare quando si acquista un’obbligazione a tasso fisso a medio-lunga scadenza. Infatti per un cassettista che porta a scadenza il titolo non ci sono particolari conseguenze, ma in caso si voglia vendere il titolo prima si incorrerà in una perdita in conto capitale (differenza valore di acquisto e quotazione nel momento di vendere).
I tassi Euribor e EurIRS comunque hanno effetti su tutte le tipologie di investimento, dai conti di deposito alle azioni.

Finanziamenti

I tassi di riferimento sono fondamentali per i finanziamenti. Prendiamo per esempio il mutuo.
Fondamentalmente esistono due macro-categorie di mutuo: a tasso fisso e a tasso variabile.
I tassi del mutuo a tasso variabile sono indicizzate all’Euribor, in genere quello con scadenza a 1 o a 3 mesi. Un aumento dell'euribor quindi determina un aumento della rata del mutuo. Esiste poi la possibilità di scegliere l’indicizzazione al tasso BCE, tasso che variando meno spesso, consente di avere una maggiore stabilità della rata, anche se le banche tendono a non pubblicizzarlo e a praticare un tasso finito più alto rispetto ai mutui Euribor.
I tassi del mutuo a tasso fisso sono invece collegati all’EurIRS. Per cui un mutuo a tasso fisso a 20 anni avrà un tasso finito dato dall’EurIRS a 20 anni più uno spread (il guadagno della banca). Chiaramente per un mutuatario a tasso fisso le variazioni dell’IRS non hanno impatti come per il variabile  in quanto il tasso è già stato fissato alla stipula.

Come vedi i legami dei tassi di riferimento sono molteplici. In questo articolo ho semplificato molto ma mi serviva per dare un’idea di come i tassi BCE, Euribor e EurIRS influenzino la nostra vita di tutti i giorni.
Puoi controllare l’andamento di questi indicatori sui giornali o direttamente dal sito del Sole 24 Ore. Come noti dall’immagine c’è una forte correlazione fra BCE e Euribor (tassi a breve) mentre l’IRS può avere un trend non sempre correlato.

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