Banca del Rispamio

Utili consigli per risparmiare in banca!

20/05/10

Tassazione guadagni Forex – seconda parte

Tasse-guadagni-forex Nella prima parte relativa alle tasse sul Forex abbiamo individuato che i guadagni sono tassati se si superano due condizioni. 
Ricordo che stiamo discutendo dei guadagni fatti sulle operazioni spot sul Forex, tutte le operazioni a termine rientrano nella legge sui capital gain.


Chi paga le tasse sul Forex

Nella prima parte abbiamo richiamato la prassi per cui in genere è l’intermediario a pagare l’imposta sulle plusvalenze agendo da sostituto di imposta.
Ma questa prassi vale anche per il mercato Forex? La risposta è no.

Regole diverse

Per molto tempo la confusione in merito all’argomento “Tasse sui guadagni del Forex” è stata ampliata dal fatto di paragonare le operazioni a pronti sul mercato delle valute con quelle effettuate in qualsiasi mercato finanziario. Per questo molti ritenevano che l'imposta dovuta fosse il normale 12,5% di capital gain (se in regime amministrato o gestito).

Un parere dell’Agenzie delle Entrate ha stabilito però che i proventi derivanti dall’intermediazioni in cambi a pronti non possono essere ricondotti a redditi di capitale. Del resto dall’estratto del Dlg 24 feb 98 nr, 58,  si rileva che l’intermediazione in cambi non è strumento finanziario ma strumento accessorio.
Quindi gli utili sul Forex possono essere tassati solo come redditi diversi nella dichiarazione dei redditi.

Questo significa che:
  • non ci sono sostituti d’imposta, sei sempre tu che devi provvedere a dichiarare i redditi diversi;
  • non valgono le regole del capital gain: paghi le tasse sui guadagni ma non hai minusvalenze da detrarre in caso di perdita
  • paghi le tasse in base allo scaglione di reddito (aliquota marginale)che raggiungi con i tuoi redditi totali, quindi mediamente ben oltre il 12,5% di una normale attività finanziaria.
Vanno inoltre pagati includendoli nel quadro RT, se non già tassati alla fonte dal broker, eventuali plusvalenze derivanti dagli interessi sul deposito.

Broker Forex italiani o stranieri

Questo chiarimento su chi debba pagare la tassa sui guadagni conseguiti sul Forex risolve anche la distinzione che viene fatta fra broker italiani o esteri. Sembra non essere poi così rilevante visto che sei tu che devi dichiarare i guadagni e non l’intermediario.

Ma alcune differenze ci sono.
Anzitutto, come ampiamente già detto su Banca del Risparmio, preferisci sempre intermediari autorizzati ad operare in Italia. Ricordo che tra questi vi sono intermediari con sede in Italia, altri con solo una sede commerciale, altri con sede in un paese comunitario (per il principio di reciprocità se sono autorizzati ad operare sui cambi in un paese della UE lo sono automaticamente anche in Italia).

Se scegli un broker che non ha sede in Italia, ricorda che nella pratica aprendo un conto stai portando valuta all’estero. Questa se complessivamente superiore a 10.000 € va dichiarata nel quadro RW della dichiarazione dei redditi. Tranquillo comunque, non paghi imposte, ma la segnalazione è d’obbligo altrimenti incorri nel reato di esportazione abusiva di capitali.

Se scegli un broker non autorizzato (che ovviamente non ha sede in Italia), oltre ai maggiori rischi legati alla mancanza di controlli su tale intermediario, puoi incorrere in maggiori problemi.
Anzitutto dichiarare di aver esportato valuta a Panama o Cipro (due paesi a caso dove hanno sede alcuni broker Forex non autorizzati ma molto noti in Italia) non è il massimo e aumenta le probabilità di accertamenti sul tuo conto.
Inoltre secondo alcune interpretazioni, gli utili maturati con broker stranieri non autorizzati vanno tassati a prescindere dalle condizioni di durata e importo indicate in precedenza. Insomma anche se utilizzi 10.000 euro per un giorno, l’utile dell’operazione è soggetta a imposta. 
Ripeto, si tratta di una situazione ambigua (anche perché non si dovrebbe operare con intermediari non autorizzati) e non certa. Come non è certo se in questo caso gli utili andrebbero tassati al rientro dei capitali o annualmente.

Nella terza parte della serie Tassazione dei guadagni sul Forex analizzeremo la liceità dell’operazione di rollover e le questioni normative aperte in materia di tasse sul Forex.

Se vuoi conoscere in dettaglio come funziona la tassazione del Forex per evitare sanzioni. Troverai le risposte a:
  • Che percentuale di tasse si pagano sul forex?
  • Come calcolo le tasse sui miei guadagni nel forex?
  • Posso sottrarre le perdite per calcolare i guadagni che andranno tassati?
  • Cosa devo dichiarare se ho un broker estero?

Abbonati agli articoli di Banca del Risparmio per essere subito aggiornato quando verranno pubblicati i prossimi articoli, lo puoi fare gratuitamente dal modulo che segue (email o feed).

Nessun commento:

Posta un commento