Nei compiti dell'Osservatorio del Credito istituito presso le prefetture dal decreto "Tremonti bond" vi è anche il monitoraggio di singoli casi di controversie. Un aspetto molto importante, anzi direi che è la parte più interessante, che non ha suscitato molta attenzione.
Il singolo cittadino potrà infatti segnalare problemi di finanziamento con le banche relativi a:
Cosa segnalare Per poter chiedere al Prefetto di intervenire si dovrà fornire un quadro completo della propria situazione. Così bisognerà specificare tutte le tipologie di rapporti che si hanno con la banca, dall'apertura di credito in conto corrente, ai mutui, dai prestiti personali, al credito al consumo all'utilizzo di carte di credito e ad eventuali altre garanzie ricevute. Si dovrà specificare poi l'importo complessivo di credito, il reddito dichiarato nelle ultime tre dichiarazioni dei redditi ; eventuali ritardi nei pagamenti e i protesti in essere, e infine la propria situazione lavorativa. Da segnalare anche se si è perso il lavoro e si è in Cassa integrazione, oppure se si è usufruto del bonus a sostegno del reddito.
Cosa succede dopo
Se il Prefetto giudicherà idonea la richiesta, scriverà all'istituto sul quale ha ricevuto la segnalazione e chiederà ufficialmente di riesaminare richieste e reclami, e di trovare una adeguata alternativa. Una sorta di procedura di appello, dunque, quando alla prima richiesta ci si trova di fronte ad un secco "no".
In risposta all'"invito" del Prefetto le banche saranno tenute ad avviare una nuova istruttoria e a fornire una nuova risposta al cliente, eventualmente individuando soluzione alternative. E di quanto fatto e di come si sono attivati per far fronte alle difficoltà di chi ha bisogno di soldi dovranno informarne il Prefetto. Il tutto a stretto giro di posta. Si prevedono, infatti, tempi brevi per il riesame con gli istituti che dovranno informare una volta al mese gli Osservatori sul lavoro svolto.
Cosa ne penso Francamente il proposito è buono ma temo che diventi l'ennesimo caso di burocratizzazione del nostro paese. Le cose sono due:
1 poche persone faranno reclamo e quindi l'iniziativa avrà avuto poco successo;
2 molte persone faranno reclamo ed allora le risorse dell'Osservatorio non saranno in grado di sbrigare le pratiche negli opportuni tempi.
Il singolo cittadino potrà infatti segnalare problemi di finanziamento con le banche relativi a:
- revoca totale o parziale delle linee di credito;
- diniego di un fido;
- peggioramento delle condizioni applicate a partire dai tassi;
- richiesta di nuove garanzie;
- richiesta di rientro immediato di una linea di credito a revoca.
Cosa segnalare Per poter chiedere al Prefetto di intervenire si dovrà fornire un quadro completo della propria situazione. Così bisognerà specificare tutte le tipologie di rapporti che si hanno con la banca, dall'apertura di credito in conto corrente, ai mutui, dai prestiti personali, al credito al consumo all'utilizzo di carte di credito e ad eventuali altre garanzie ricevute. Si dovrà specificare poi l'importo complessivo di credito, il reddito dichiarato nelle ultime tre dichiarazioni dei redditi ; eventuali ritardi nei pagamenti e i protesti in essere, e infine la propria situazione lavorativa. Da segnalare anche se si è perso il lavoro e si è in Cassa integrazione, oppure se si è usufruto del bonus a sostegno del reddito.
Cosa succede dopo
Se il Prefetto giudicherà idonea la richiesta, scriverà all'istituto sul quale ha ricevuto la segnalazione e chiederà ufficialmente di riesaminare richieste e reclami, e di trovare una adeguata alternativa. Una sorta di procedura di appello, dunque, quando alla prima richiesta ci si trova di fronte ad un secco "no".
In risposta all'"invito" del Prefetto le banche saranno tenute ad avviare una nuova istruttoria e a fornire una nuova risposta al cliente, eventualmente individuando soluzione alternative. E di quanto fatto e di come si sono attivati per far fronte alle difficoltà di chi ha bisogno di soldi dovranno informarne il Prefetto. Il tutto a stretto giro di posta. Si prevedono, infatti, tempi brevi per il riesame con gli istituti che dovranno informare una volta al mese gli Osservatori sul lavoro svolto.
Cosa ne penso Francamente il proposito è buono ma temo che diventi l'ennesimo caso di burocratizzazione del nostro paese. Le cose sono due:
1 poche persone faranno reclamo e quindi l'iniziativa avrà avuto poco successo;
2 molte persone faranno reclamo ed allora le risorse dell'Osservatorio non saranno in grado di sbrigare le pratiche negli opportuni tempi.
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