Ecco, punto per punto, cosa bisogna sapere.
1. La donazione va sempre dichiarata all’UIF
La legge italiana (legge 7/2000) stabilisce che qualunque trasferimento di oro da investimento, anche a titolo gratuito – quindi anche una donazione – va comunicato all’UIF (Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia) quando il valore è pari o superiore a 10.000 euro.
Quindi sì: la comunicazione deve sempre essere fatta, ogni volta che il valore complessivo di oro o monete d’oro donate supera questa soglia.
2. Chi deve fare la comunicazione? Il donante, non il notaio
Un dubbio molto frequente riguarda chi sia responsabile della segnalazione all’UIF.
La legge è chiara: deve farla chi trasferisce l’oro, cioè il donante.
Il notaio, invece:
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redige l’atto di donazione,
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ne certifica il contenuto,
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verifica la provenienza dell’oro,
ma non è lui che deve inviare la comunicazione all’UIF (tranne i casi eccezionali in cui sospetti operazioni anomale o rischi di riciclaggio).
3. Come si calcola il valore da indicare nell’atto?
Nel caso di lingotti è semplice: si indica il peso e si applica la quotazione dell’oro.
Per le monete d’oro, invece, serve qualche passaggio in più:
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bisogna indicare il peso in oro puro, espresso in grammi;
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ogni moneta, per essere considerata “da investimento”, deve essere almeno 900 millesimi di purezza;
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il valore dell’oro si calcola in base alla quotazione del giorno in cui si firma l’atto, salvo accordi diversi tra le parti.
Non serve indicare il valore numismatico (quello da collezione): si considera solo il contenuto d’oro.
4. E se non ho tutte le fatture di acquisto?
La mancanza di fatture può creare difficoltà , ma non impedisce automaticamente la donazione.
Perché?
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Il notaio deve poter verificare provenienza e titolarità dell’oro, come previsto dalle norme antiriciclaggio.
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Le fatture aiutano a dimostrare come e quando le monete sono state acquistate.
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Se mancano, il notaio potrebbe chiedere ulteriori informazioni o documenti, o anche effettuare verifiche aggiuntive.
In alcuni casi, senza elementi sufficienti sulla provenienza, il notaio può rifiutare di procedere.
5. Cosa controlla il notaio?
Oltre a redigere l’atto, il notaio deve:
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verificare che l’oro appartenga realmente al donante,
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controllare che non ci siano rischi di riciclaggio,
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accertare il valore e la natura dei beni trasferiti.
Questo perché l’atto pubblico ha un forte valore probatorio: ciò che viene dichiarato nell’atto è considerato vero salvo prova contraria.
In sintesi
Donare oro oltre i 10.000 euro è perfettamente legale, ma richiede alcuni passaggi obbligatori:
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Comunicazione all’UIF: sempre, e la fa il donante.
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Calcolo del valore: basato sul peso in oro puro e sulla quotazione del giorno.
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Verifica della provenienza: il notaio deve essere sicuro che l’oro sia legittimamente posseduto.
Fatture utili ma non sempre indispensabili: la loro assenza può complicare le verifiche.

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