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12/12/25

Donare oro fisico o monete oltre i 10.000 euro: cosa sapere

Donare oro fisico o monete d’oro può sembrare un gesto semplice, ma quando il valore supera i 10.000 euro entrano in gioco alcune regole precise. E conoscerle aiuta a evitare problemi, ritardi o sanzioni.

Ecco, punto per punto, cosa bisogna sapere.

 

1. La donazione va sempre dichiarata all’UIF

La legge italiana (legge 7/2000) stabilisce che qualunque trasferimento di oro da investimento, anche a titolo gratuito – quindi anche una donazione – va comunicato all’UIF (Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia) quando il valore è pari o superiore a 10.000 euro.

Quindi sì: la comunicazione deve sempre essere fatta, ogni volta che il valore complessivo di oro o monete d’oro donate supera questa soglia.

 

2. Chi deve fare la comunicazione? Il donante, non il notaio

Un dubbio molto frequente riguarda chi sia responsabile della segnalazione all’UIF.
La legge è chiara: deve farla chi trasferisce l’oro, cioè il donante.

Il notaio, invece:

  • redige l’atto di donazione,

  • ne certifica il contenuto,

  • verifica la provenienza dell’oro,

ma non è lui che deve inviare la comunicazione all’UIF (tranne i casi eccezionali in cui sospetti operazioni anomale o rischi di riciclaggio).

 

3. Come si calcola il valore da indicare nell’atto?

Nel caso di lingotti è semplice: si indica il peso e si applica la quotazione dell’oro.

Per le monete d’oro, invece, serve qualche passaggio in più:

  • bisogna indicare il peso in oro puro, espresso in grammi;

  • ogni moneta, per essere considerata “da investimento”, deve essere almeno 900 millesimi di purezza;

  • il valore dell’oro si calcola in base alla quotazione del giorno in cui si firma l’atto, salvo accordi diversi tra le parti.

Non serve indicare il valore numismatico (quello da collezione): si considera solo il contenuto d’oro.

 

4. E se non ho tutte le fatture di acquisto?

La mancanza di fatture può creare difficoltà, ma non impedisce automaticamente la donazione.

Perché?

  • Il notaio deve poter verificare provenienza e titolarità dell’oro, come previsto dalle norme antiriciclaggio.

  • Le fatture aiutano a dimostrare come e quando le monete sono state acquistate.

  • Se mancano, il notaio potrebbe chiedere ulteriori informazioni o documenti, o anche effettuare verifiche aggiuntive.

In alcuni casi, senza elementi sufficienti sulla provenienza, il notaio può rifiutare di procedere.

 

5. Cosa controlla il notaio?

Oltre a redigere l’atto, il notaio deve:

  • verificare che l’oro appartenga realmente al donante,

  • controllare che non ci siano rischi di riciclaggio,

  • accertare il valore e la natura dei beni trasferiti.

Questo perché l’atto pubblico ha un forte valore probatorio: ciò che viene dichiarato nell’atto è considerato vero salvo prova contraria.

 

In sintesi

Donare oro oltre i 10.000 euro è perfettamente legale, ma richiede alcuni passaggi obbligatori:

  • Comunicazione all’UIF: sempre, e la fa il donante.

  • Calcolo del valore: basato sul peso in oro puro e sulla quotazione del giorno.

  • Verifica della provenienza: il notaio deve essere sicuro che l’oro sia legittimamente posseduto.

  • Fatture utili ma non sempre indispensabili: la loro assenza può complicare le verifiche.

     

Se detieni oro fisico (lingotti, monete etc.) ti ricordo la guida tassazione dell'oro fisico.  

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