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Utili consigli per risparmiare in banca

08/12/25

Curva dei tassi in aumento: cosa aspettarsi nel 2026 e come potrebbe influire sui risparmi

Negli ultimi mesi si è parlato molto di una possibile bolla dell’intelligenza artificiale: i titoli tecnologici americani continuano a correre e molti si chiedono se siano ormai sopravvalutati. Ma secondo la maggior parte degli analisti, il vero tema per i risparmiatori nel 2026 non sarà l’AI, bensì l’andamento dei titoli di Stato e dei tassi di interesse.

 

Perché si parla tanto di curva dei tassi?

La curva dei tassi è il grafico che mostra i rendimenti dei titoli di Stato in base alla loro durata:

  • breve termine (1–2 anni)

  • medio termine (5–10 anni)

  • lungo termine (20–30 anni)

Quando i rendimenti dei titoli più lunghi crescono più velocemente di quelli brevi, si dice che la curva “si inclinata” o si fa più ripida. Questo è proprio ciò che sta accadendo — e che probabilmente continuerà anche nel 2026.

 

rendimenti obbligazioni lunghe

 

Cosa significa per i risparmiatori?

In parole semplici:

  • i titoli a lunga scadenza potrebbero diventare più rischiosi, perché i loro prezzi potrebbero scendere se i rendimenti continuano a salire;

  • chi investe in bond oggi deve fare attenzione alle durate troppo lunghe;

  • potrebbero emergere migliori opportunità a scadenze intermedie.

     

Perché i rendimenti stanno salendo?

Gli esperti individuano tre motivi principali:

1. I governi emettono più titoli di Stato

Per finanziare spesa pubblica, investimenti e debito post-Covid, USA, Europa, Giappone e Regno Unito stanno immettendo sul mercato enormi quantità di bond.
Stime di BNP Paribas: 7.560 miliardi di dollari di nuova offerta nei prossimi 12 mesi.

Più titoli in vendita → rendimenti più alti per attirare compratori.

2. Inflazione e incertezze economiche

Anche se l’inflazione sembra più sotto controllo, non è escluso che torni a salire. E questo spinge gli investitori a chiedere tassi più elevati, soprattutto sulle scadenze lunghe.

3. Pressioni fiscali e politiche

Dagli Stati Uniti alla Germania, le politiche fiscali espansive aumentano il debito pubblico. Più debito significa, di nuovo, rendimenti più alti per convincere gli investitori a comprarlo.

 

Previsioni sui principali titoli di Stato nel 2026

Secondo gli analisti, entro fine 2026 i rendimenti decennali potrebbero salire a:

  • 4,50% negli Stati Uniti

  • 2,10% in Giappone

  • 3,10% in Germania

E le scadenze a 30 anni potrebbero aumentare anche di più.

 

Europa: perché il 2026 sarà un anno delicato

Il caso Germania

La Germania dovrà aumentare in modo significativo l’emissione di Bund, arrivando a circa 130 miliardi di euro netti:

  • 4 volte la media degli ultimi 25 anni.
    Questo potrebbe far salire ulteriormente i rendimenti, soprattutto sulle scadenze lunghe.

La riforma dei fondi pensione olandesi

I fondi pensione dei Paesi Bassi — che detengono circa 1.600 miliardi di euro — potrebbero ridurre gli acquisti di titoli di Stato di lungo periodo, generando ulteriore pressione al rialzo sui tassi.

 

Italia: una sorpresa positiva

A differenza di altri Paesi europei, la curva dei BTP si è mossa meno nel 2025 e potrebbe rimanere relativamente stabile anche nel 2026.

BNP Paribas prevede:

  • Spread BTP-Bund sotto 60 punti base entro giugno 2026

  • stabilizzazione a circa 65 punti entro fine anno

Una notizia incoraggiante per chi investe in titoli di Stato italiani.

 

Cosa può fare concretamente un risparmiatore nel 2026?

Ecco alcune linee guida semplici e prudenti:

✔️ 1. Non esagerare con le scadenze troppo lunghe

Con tassi in salita, i bond a 20–30 anni sono più sensibili e possono perdere valore.

✔️ 2. Valutare scadenze intermedie (5–10 anni)

Hanno rendimenti interessanti e rischi più contenuti.

✔️ 3. Diversificare tra diversi Paesi e strumenti

Non puntare tutto su un singolo tipo di titolo di Stato.

✔️ 4. Monitorare inflazione e decisioni delle banche centrali

Sono i due fattori che influenzano più di tutti i rendimenti.

✔️ 5. Non farsi guidare solo dalla paura della “bolla AI”

È un tema importante, ma per chi investe in obbligazioni il 2026 sarà soprattutto l’anno dei tassi e delle curve.

 

Sebbene sui mercati si discuta molto della possibile bolla dell’intelligenza artificiale, per i risparmiatori il vero focus del 2026 sarà l’evoluzione dei rendimenti obbligazionari.
Con più debito in circolazione, rischi inflazionistici e incertezze politiche, i tassi sulle scadenze lunghe potrebbero aumentare ancora.

Un approccio equilibrato, diversificato e con scadenze non troppo lunghe sarà la strategia più prudente per affrontare il nuovo anno.

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