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01/12/25

BTP a lungo termine: cosa sono e quando possono avere senso per un risparmiatore

Negli ultimi mesi si sente parlare molto dei BTP a lunga scadenza, come i titoli di Stato italiani a 20, 30 o persino 50 anni. Ma cosa sono davvero? Perché alcuni risparmiatori li scelgono, mentre altri li considerano troppo rischiosi? Facciamo chiarezza.

 

1. Cosa sono i BTP a lungo termine

I BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) sono titoli di Stato: in pratica, prestiamo soldi allo Stato italiano, che in cambio ci restituisce:

  • interessi (cedole) ogni 6 mesi,

  • il capitale alla scadenza.

Quando si parla di lungo termine si intendono titoli che scadono tra 20 e 50 anni. Sono investimenti che durano quindi decenni.

 

2. Perché alcuni li definiscono “interessanti”

I BTP lunghi di solito offrono cedole più alte rispetto ai titoli a breve scadenza.
Il motivo è semplice: se vincoli i tuoi soldi per tanto tempo, lo Stato ti “premia” con un interesse più generoso.

In più:

  • possono servire per pianificare obiettivi lontani, come lasciare un capitale ai figli;

  • in alcuni periodi, quando i tassi scendono, i BTP lunghi possono aumentare molto di valore.

     

3. Il rovescio della medaglia: il rischio dei tassi

I BTP lunghi hanno un rischio principale: sono molto sensibili ai cambiamenti dei tassi di interesse.

La regola è semplice:

  • se i tassi salgono → il valore dei BTP lunghi scende anche tanto;

  • se i tassi scendono → il valore sale in modo significativo.

Questo significa che, se vuoi venderlo prima della scadenza, potresti ritrovarti a farlo a un prezzo molto più basso del previsto.

Ecco perché si dice che i BTP a 30 o 50 anni non sono adatti a chi potrebbe aver bisogno dei soldi prima.

 

4. Sono sicuri? Dipende da cosa intendiamo per “sicuri”

Dal punto di vista del rischio di credito, lo Stato italiano è considerato abbastanza affidabile: storicamente ha sempre rimborsato i suoi debiti.
Ma questo non significa che il prezzo del BTP resterà stabile.

I titoli lunghi possono subire oscillazioni enormi, anche del 20–30–40%, senza che succeda nulla di grave all’economia. È semplicemente l’effetto della loro durata.

Per questo:

  • sono considerati sicuri se li tieni fino alla scadenza,

  • molto volatili se pensi di venderli prima.

     

5. Quando possono avere senso

Un BTP a lungo termine può essere una scelta ragionevole se:

  • hai un orizzonte davvero lungo (20–30 anni o più);

  • vuoi una cedola costante e prevedibile per molti anni;

  • non ti interessa rivendere il titolo in anticipo;

  • stai diversificando il tuo portafoglio, non investendo tutto lì.

     

6. Quando è meglio evitarli

Meglio non scegliere BTP lunghi se:

  • pensi di aver bisogno del capitale prima della scadenza;

  • non sopporti le oscillazioni di prezzo;

  • hai un orizzonte breve o medio;

  • devi investire soldi destinati a emergenze, studi dei figli, lavoro, ecc.

In questi casi sono più adatti BTP a scadenza breve o strumenti più flessibili.

 

In sintesi

I BTP a lunga scadenza possono essere uno strumento utile, ma solo per chi:

  • ha un obiettivo molto lontano,

  • accetta la variabilità dei prezzi,

  • può mantenere l’investimento fino alla fine.

Per tutti gli altri, possono essere rischiosi e poco adatti. Per saperne di più su come investire i tuoi soldi, ti consiglio la lettura di  Impara a Investire come i Guru

 

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