Banca del Rispamio

Utili consigli per risparmiare in banca

05/11/25

Successione di conti e titoli: come gestirla senza errori

successione conto titoli
La morte di un familiare porta con sé non solo un dolore umano, ma anche una serie di questioni pratiche e fiscali tutt’altro che semplici. Una delle più frequenti riguarda la successione di conti correnti e dossier titoli: cosa accade ai risparmi investiti del defunto, e come devono comportarsi gli eredi?

 

Un caso emblematico è quello di un lettore che, insieme alla madre e al fratello, ha ereditato un dossier titoli intestato al padre defunto, contenente fondi comuni, obbligazioni e azioni. Alla richiesta di aprire un conto cointestato a tre nomi per gestire congiuntamente il patrimonio ereditato, la banca ha opposto un rifiuto, imponendo l’apertura di tre conti correnti e tre dossier separati, uno per ciascun erede. Motivo ufficiale: questioni fiscali. Ma è davvero così?

 

Cosa dice la legge

Come spiega il fiscalista Renzo Parisotto, la materia è regolata in primis dal D.Lgs. 346/1990 (Testo Unico sulle Successioni e Donazioni), in particolare dagli articoli 27–35, che definiscono gli obblighi per gli eredi, e dall’articolo 48, che impone agli intermediari (banche e SIM) di bloccare i titoli finché non viene presentata la dichiarazione di successione.

 

Una volta completata la dichiarazione, l’intermediario può procedere alla voltura dei titoli e alla liquidazione dei rapporti bancari.
Tuttavia, la normativa fiscale (articoli 67 e 68 del TUIR) impone di attribuire i beni ai singoli eredi secondo quote precise, come risultanti dalla dichiarazione di successione.
In sostanza, ogni titolo deve essere fiscalmente riferito a un nominativo specifico, poiché la successiva tassazione sui redditi di capitale e sulle eventuali plusvalenze dipende da chi è intestatario del titolo.

 

Perché non si può avere un unico dossier cointestato

Da qui deriva l’obbligo – non una scelta arbitraria della banca – di aprire dossier e conti individuali.
Una cointestazione “a tre” renderebbe infatti impossibile imputare correttamente ai singoli eredi i redditi generati dai titoli (cedole, dividendi, plusvalenze) e il relativo trattamento fiscale.


Il principio è semplice:

  • il trasferimento ereditario è fiscalmente neutro per il defunto;

  • per gli eredi, il valore fiscale dei titoli diventa quello dichiarato ai fini dell’imposta di successione.

Avere tre dossier distinti, quindi, non è una complicazione burocratica ma un modo per garantire la corretta imputazione dei redditi e delle future imposte.

 

Il conto corrente segue lo stesso principio

Poiché il conto corrente è funzionale al dossier titoli (serve per incassare cedole, dividendi, e gestire eventuali vendite), anche il conto deve essere separato per ciascun erede.
Solo così si mantiene la coerenza tra intestazione dei titoli e disponibilità della liquidità derivante da essi.

 

Cosa devono fare concretamente gli eredi

  1. Presentare la dichiarazione di successione (anche tramite CAF o notaio) indicando con precisione i beni e le quote spettanti.

  2. Consegnarla alla banca, che potrà così sbloccare i rapporti del defunto.

  3. Aprire i nuovi conti e dossier personali, secondo le quote ereditarie.

  4. Decidere come gestire in seguito il patrimonio: nulla vieta, una volta completata la successione, di reinvestire congiuntamente, ad esempio tramite un fondo comune o un mandato di gestione condiviso.

     

Attenzione alle “semplificazioni” bancarie

Molte banche, per prassi o per convenienza, propongono soluzioni “standard” che non sempre sono le più trasparenti. È bene ricordare che:

  • gli istituti non possono trasferire né liquidare titoli prima della successione formale;

  • ogni intervento fiscale (plusvalenze, minusvalenze, imposta di bollo) è personale e non collettivo;

  • in caso di dubbio, è sempre consigliabile consultare un consulente fiscale o un notaio, non affidarsi ciecamente alle indicazioni dell’istituto.

     

In sintesi

Il comportamento della banca, nel caso citato, è corretto dal punto di vista normativo, anche se spesso viene percepito come un eccesso di burocrazia.
La gestione della successione di conti e titoli richiede rigore formale, ma una volta completata, consente agli eredi di gestire in piena autonomia la propria quota del patrimonio, evitando futuri problemi con il fisco.

Gestire la successione di un dossier titoli non è solo un atto burocratico, ma anche un passaggio di responsabilità economica. Capire le regole – e non subire le prassi bancarie – è il primo passo per amministrare con consapevolezza il patrimonio di famiglia.


Nessun commento:

Posta un commento

IMPARA A INVESTIRE