Questo movimento ribassista segna una divergenza notevole dall'andamento dell'oro, che al contrario ha continuato la sua corsa al rialzo, raggiungendo i massimi. Questa disparità tra i due metalli preziosi non si vedeva dai tempi del Covid.
La ragione principale di questa debolezza dell'argento risiede nelle implicazioni economiche dei dazi. L'introduzione di barriere commerciali è percepita come un freno alla crescita economica globale. Di conseguenza, si teme una riduzione della domanda industriale di argento, dato il suo ampio utilizzo in diversi settori produttivi.
Un ulteriore elemento di incertezza per l'argento è rappresentato dalla potenziale avversione di Trump verso le energie sostenibili, un ambito in cui l'argento trova impiego nel fotovoltaico e nella mobilità elettrica.
Ricordiamo che in precedenza era stato suggerito un approccio speculativo sull'argento, basato sul rapporto storico tra il prezzo dell'oro e quello dell'argento. Il consiglio era di "mantieni" sull'ETC Xtrackers Physical Silver. All'epoca, erano necessarie circa 90 once di argento per acquistare un'oncia d'oro, un valore significativamente superiore alla media storica. La scommessa era che questo rapporto tornasse verso la media, attraverso un calo dell'oro con argento stabile, o un oro fermo/in salita con un aumento dell'argento.
Tuttavia, lo scenario attuale vede prevalere il rischio di un crollo della domanda industriale di argento, un timore che aveva già fatto capolino in passato in contesti di crisi. Nonostante il rapporto attuale tra oro e argento (circa 100 once di argento per un'oncia d'oro) sia ancora fuori dalla media, la cautela è d'obbligo.
Se si è consapevoli dei rischi legati a un'ulteriore contrazione dell'uso industriale dell'argento, una scommessa in ottica di un ritorno alla media del rapporto oro/argento può ancora essere considerata, specialmente se non si è già investito in precedenza. Tuttavia, per chi teme il rischio, è consigliabile stare alla larga da questo investimento, poiché non è garantito che il rapporto tra i due metalli preziosi si riallinei rapidamente.
Parallelamente, l'oro continua a beneficiare del suo status di bene rifugio, sostenuto dagli acquisti delle banche centrali e dalle incertezze geopolitiche ed economiche generate, tra le altre cose, dalle politiche commerciali. Sebbene il prezzo dell'oro sia considerato elevato, si prevede una domanda sufficiente da parte delle banche centrali a sostenerlo. Pur non escludendo ulteriori rialzi, si raccomanda prudenza su nuovi investimenti consistenti in oro, specialmente nella sua conversione in euro.
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