Nel settore finanziario ha fatto molto discutere la seguente tabella pubblicato sul Sole Plus che rappresenta il rendimento dei fondi di investimento a scadenza chiusi nell'ultimo periodo.
I fondi a scadenza predefinita, detti anche target maturity funds, rappresentano una categoria di strumenti d'investimento che punta a offrire rendimenti definiti su un orizzonte temporale stabilito. Questi fondi sono caratterizzati dalla presenza di una data di scadenza, alla quale il portafoglio viene liquidato o convertito in un altro strumento. Entro la fine di questo mese, giungeranno a termine 41 di questi fondi, aprendo una riflessione sulle loro performance e caratteristiche principali.
Un bilancio delle performance
Tra i fondi a scadenza predefinita, non tutti vengono liquidati al termine del loro ciclo di vita. Dei 20 fondi più capitalizzati in scadenza a breve, solo due sono stati liquidati al completamento del loro percorso: ASI - Obbli Euro 5 Anni 11/2024 W E AD e Franklin Green Target Income 2024 A Ydis EUR.
Il primo ha generato una performance annualizzata dell’1,26% in cinque anni, mentre il secondo ha registrato un rendimento dello 0,91% annuo nello stesso periodo. Sebbene non particolarmente elevati, questi risultati riflettono le condizioni di mercato affrontate durante la loro durata, inclusa la volatilità dovuta al Covid-19 e l’inasprimento dei tassi di interesse dal 2022.
Altri fondi, come Amundi Selezione Millennials 2024, non ancora giunti a scadenza, hanno mostrato rendimenti più consistenti, con un +6,08% dal lancio. Tuttavia, confrontare le performance tra fondi è complesso, in quanto ogni prodotto si basa su strategie diverse, investe in asset differenti e applica costi variabili.
Volatilità e rischi
I fondi con un’allocazione maggiore in azioni hanno inevitabilmente sperimentato una volatilità più alta, soprattutto in momenti di forte stress dei mercati, come durante la pandemia. Allo stesso modo, il ciclo di rialzo dei tassi d'interesse dal 2022 ha esercitato pressione su obbligazioni e strumenti a reddito fisso, influenzando i risultati di molti fondi.
Questi rischi, tuttavia, sono bilanciati dal vantaggio di avere una scadenza definita: i gestori possono modulare la strategia di investimento in funzione dell'orizzonte temporale, riducendo gradualmente il rischio man mano che ci si avvicina alla scadenza.
Perché scegliere un fondo a scadenza?
I fondi a scadenza sono spesso scelti da investitori alla ricerca di uno strumento che combini una gestione attiva con una visibilità sul termine dell’investimento. Tra i principali vantaggi dichiarati:
- Pianificazione temporale: la data di scadenza rende più semplice pianificare obiettivi finanziari specifici, come il pagamento di spese future.
- Rendimento potenziale noto: sebbene non garantito, l'obiettivo di rendimento è dichiarato in fase di sottoscrizione e influenzato dal mix di attività del fondo.
- Riduzione del rischio nel tempo: molti fondi target maturity adottano una strategia di riduzione progressiva della volatilità , ad esempio diminuendo l’esposizione azionaria a favore di asset più stabili verso la fine del ciclo di vita.
Un fondo può esser venduto in ogni momento, inoltre sono già disponibili sul mercato prodotti con scadenze differenziate tra brevissimo, breve, medio, medio-lungo etc. Insomma per tutti i gusti. Questi fondi non sono altro che l’ennesima trovata di marketing per la rete di vendita. Non a caso andrebbe rivista anche la frase “sono scelti da investitori” perché nel 99% dei casi sono loro offerti.
Aspetti da considerare
Ma al di là dei presunti vantaggi, rimane il solito problema dei fondi di investimento: i costi associati e la natura degli asset su cui il fondo investe perché a fronte di nomi originali c’è ben poco di originale nel sottostante. Nella tabella sono riportati i rendimenti dei prodotti in scadenza. I migliori rendimenti sono offerti dai fondi collocati un anno fa, ma per un periodo così breve conveniva il Bot, meno costi e tassazione.
La maggioranza dei prodotti sono stati collocati nel 2019 e dopo 5 anni hanno dato un rendimento annuo inferiore all’1%. Pesa ovviamente la situazione di mercato dei primi anni. Il problema è che quando i rendimenti sono più bassi, l’effetto costi seppur in valore assoluto sempre uguale è più evidente. In pratica su questi prodotti ha guadagnato più la banca in commissioni che il cliente. Ma questo vale per la maggioranza dei fondi obbligazionari e spesso per quelli azionari salvo che i mercati finanziari realizzino forti rialzi che ne nascondino le magagne.
Non posso che ripetere di investire in ETF, in proposito vale sempre la lettura di Investire con gli ETF e gli ETC, libro del consulente Gabriele Bellelli, recentemente aggiornato. Oltre al libro Impara a investire come i GURU che offre le basi dell'educazione finanziaria ma anche qualche consiglio per chi vuole approcciarsi alle singole azioni con un metodo.
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