Il settore bancario italiano sta vivendo un periodo di straordinaria prosperità , con un primo semestre 2024 che segna risultati da record su tutti i fronti. Le prime otto banche del paese - Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps, BancoBpm, Bper, Credem, Popolare di Sondrio e Credit Agricole Italia - hanno registrato utili cumulativi per 13 miliardi di euro, superando in soli sei mesi l'intero risultato del 2023.
Fattori Chiave del Successo
- Margine di Interesse: Il principale motore di questa performance è stato l'aumento del margine di interesse, cresciuto del 9% rispetto allo stesso periodo del 2022, raggiungendo i 21,7 miliardi di euro. Nonostante l'inizio dell'inversione della curva dei tassi, le banche hanno saputo gestire efficacemente il costo della raccolta e proteggersi dal rischio di minori ricavi.
- Commissioni: Anche le commissioni hanno mostrato una crescita significativa (+6%), attestandosi a 13,8 miliardi di euro, grazie al buon andamento dei mercati finanziari e alla strategia di spostamento della raccolta verso prodotti di gestione del risparmio.
- Contenimento dei Costi: Nonostante l'aumento dei costi del personale (+3%) e amministrativi (+6%), le banche sono riuscite a limitare l'incremento complessivo degli oneri operativi all'1%, dimostrando una notevole capacità di efficienza.
- Riduzione degli Accantonamenti: Le rettifiche di valore sui crediti sono diminuite del 5%, scendendo sotto 1,5 miliardi di euro, a testimonianza della buona qualità degli impieghi e di un profilo di rischio ai minimi storici.
Impatti e Prospettive per azionisti
Questi risultati straordinari si traducono in buone notizie per gli azionisti, con previsioni di maggiori dividendi e programmi di buyback. Allo stesso tempo, l'Erario beneficerà di un gettito fiscale record di 5,2 miliardi di euro, con un'aliquota Ires del 27,5% per il settore bancario.
La solidità patrimoniale del settore rimane elevata, con un CET1 ratio medio del 15,1%, supportato anche dal calo generalizzato dei prestiti che ha contribuito a ridurre gli attivi ponderati per il rischio.
Guardando al futuro, gli esperti prevedono che la sfida principale per le banche sarà la generazione di nuovi ricavi, soprattutto sul fronte delle commissioni da servizi, in vista di una normalizzazione attesa dei tassi di interesse. Parallelamente, continuerà lo sforzo di ottimizzazione dei costi, con un focus particolare sugli investimenti in tecnologia digitale.
E per i clienti?
Se le banche fanno utili lo fanno soprattutto grazie ai clienti. E le banche italiane vanno meglio di quelle europee e americane proprio per la passività dei clienti che tendono a non cambiare conto e a seguir i consigli di investimento del bancario di turno. Vediamo infatti l'altra faccia della medaglia dei 4 fattori di successo visti in precedenza
- Margine di Interesse: sui conti correnti delle banche tradizionali è depositata ancora molta liquidità , nonostante il rendimento non sia di fatto cresciuto e sia rimasto a zero o poco più. Questo a fronte della concorrenza di conti deposito che sono arrivati a offrire il 5% e oltre (oggi si supera ancora il 4%) e dei Btp e dei titoli di stato in euro con rendimenti del 3-4%.
- Commissioni: la strategia di spostamento della raccolta verso
prodotti di gestione del risparmio significa più fondi di investimento, prodotti costosi e inefficienti rispetto agli Etf facilmente acquistabili anche in autonomia. Non solo, anche se non rientrano tecnicamente nel risparmio gestito, negli ultimi due anni abbiamo assistito al boom dei certificati in banca, prodotti complessi e poco capiti dai risparmiatori ma che con la garanzia del capitale vengono collocati a miliardi nonostante non siano concorrenziali rispetto a altri prodotti già sul mercato.
- Contenimento dei Costi: si traduce in riduzione del personale che viene prepensionato e chiusure di filiali. Il servizio quindi peggiora e si spinge il cliente di far da se o pagare di più per servizi allo sportello mentre in un sistema competitivo dovrebbe esser il contrario vale a dire se fai da te paghi di meno.
- Riduzione degli Accantonamenti: significa che in realtà le banche stanno prestando a tassi ora maggiori ma con rischi inferiori rispetto agli anni passati.
Come al solito ogni fenomeno ha due facce. Gli utili delle banche italiane sono dovuti in buona parte alla passività dei clienti italiani che accettano chiusure di sportelli, aumento dei costi e finta consulenza per poi magari lamentarsi in generale del settore. Inutile lamentarsi o chieder tasse su extra-profitti quando si può far di più, anche per le proprie tasche, scegliendo conti più conveniente e investire in titoli di stato, conti deposito e Etf invece che in fondi di investimento, certificati o lasciar la liquidità sul conto.
Tra i conti ti ricordo al momento ti ricordo BBVA con tasso al 4%, Credem Link (con conto deposito abbinabile con tasso in promozione), Conto Corrente You di BPM e il conto di Credit Agricole.
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