Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 22362/2024) ha chiarito un importante aspetto riguardante la cessione del quinto dello stipendio: i datori di lavoro non possono trattenere dalla busta paga dei dipendenti importi a copertura dei costi di gestione amministrativa di tale operazione finanziaria.
Punti Chiave della Sentenza:
- Divieto di Addebito Automatico: La Corte ha stabilito che le aziende non possono automaticamente addebitare ai lavoratori i costi di gestione della cessione del quinto, a meno che non dimostrino un'eccessiva gravosità dell'adempimento amministrativo.
- Irrilevanza del Consenso del Datore: La cessione del quinto non richiede il consenso del datore di lavoro (debitore ceduto), per il quale generalmente è irrilevante chi sia il destinatario finale del pagamento.
- Limiti di Correttezza e Buona Fede: L'operazione di sdoppiamento del creditore non deve risultare eccessivamente gravosa per l'azienda e deve rispettare i principi di correttezza e buona fede.
- Relazione con il Rapporto di Lavoro: La Corte ha sottolineato che le esigenze soddisfatte dalla cessione del quinto non sono estranee al rapporto di lavoro, ma sono radicate in esso, essendo riconosciuto al lavoratore il diritto di ottenere finanziamenti mediante questa modalità .
- Valutazione dell'Onere Amministrativo: L'eventuale onerosità per il datore di lavoro va valutata considerando le dimensioni dell'impresa e la sua struttura amministrativa, che dovrebbe essere adeguata alla natura e alle dimensioni dell'attività .
- Possibilità di Accordi a Tre: In caso di effettiva insostenibilità dell'onere per l'azienda, la Corte ha suggerito la possibilità di accordi trilaterali in cui i costi vengono sostenuti dalla società che eroga il finanziamento.
Conseguenze per Datori di Lavoro e Dipendenti:
- Per i Datori di Lavoro: Devono essere preparati a gestire le cessioni del quinto senza addebiti ai dipendenti, a meno di poter dimostrare un'eccezionale gravosità . È consigliabile rivedere le proprie procedure amministrative per assicurarsi che siano efficienti e conformi a questa sentenza.
- Per i Dipendenti: Hanno il diritto di attivare la cessione del quinto senza dover sostenere costi amministrativi aggiuntivi imposti dal datore di lavoro. In caso di addebiti ingiustificati, possono richiederne la restituzione.
- Per le Società Finanziarie: Potrebbero dover considerare di includere nei loro calcoli eventuali costi amministrativi da sostenere in caso di accordi con datori di lavoro particolarmente gravati dall'operazione.
Questa sentenza rafforza la tutela dei lavoratori nell'accesso a forme di finanziamento come la cessione del quinto, sottolineando che tali operazioni sono parte integrante del rapporto di lavoro e non devono comportare oneri ingiustificati per i dipendenti. Allo stesso tempo, invita le aziende a dotarsi di strutture amministrative adeguate per gestire efficacemente questi aspetti del rapporto di lavoro.
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