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maggio 09, 2024

BTp indicizzati all'inflazione: aspettative per il 2024

Negli ultimi tempi, i titoli di Stato indicizzati all'inflazione, come ad esempio il BTp Italia, hanno affrontato una fase di rallentamento. Mentre in passato gli investitori potevano ottenere rendimenti più consistenti grazie all'aumento dell'inflazione, oggi la situazione è diversa e la frenata economica ha avuto un impatto significativo su questi titoli.

 

Il BTp Italia è un titolo indicizzato all'inflazione Foi ex tabacco, con un periodo di indicizzazione di sei mesi. Durante questo periodo, sia il capitale che la cedola possono subire una rivalutazione. Questo meccanismo differenzia il BTp Italia da altri titoli legati all'inflazione dell'Unione Europea, che accumulano la rivalutazione anziché distribuirla.

Per comprendere la frenata dell'inflazione e il suo impatto sui titoli indicizzati, basta osservare l'indice Foi di febbraio. Rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, l'indice è cresciuto solo dello 0,7%, mentre rispetto a due anni prima è aumentato del 9,7%. Questa frenata è evidente e sta rendendo più competitivi i titoli a tasso fisso, almeno per il momento, in attesa di sviluppi futuri.

 

Per coloro che acquistano i titoli sul mercato, è importante considerare il momento in cui vengono inseriti nel proprio portafoglio e il relativo rateo. Se si effettua l'acquisto poco prima del pagamento della cedola, dopo un aumento significativo dell'inflazione, è normale che i benefici legati alla rivalutazione saranno limitati o nulli.


Inoltre, l'indicizzazione dei titoli presenta anche una complicazione tecnica. Per garantire la liquidità giornaliera del BTp Italia, è necessario calcolare giornalmente il coefficiente di indicizzazione all'inflazione, basandosi sui dati mensili sull'inflazione pubblicati il mese successivo. Il numero indice al momento del pagamento della cedola viene quindi calcolato utilizzando gli indici Istat Foi ex tabacchi dei mesi precedenti rispetto al mese in cui viene effettuato il calcolo. Il coefficiente è quindi una stima che non riflette perfettamente la tendenza in corso.


Ricordo che il BTp Italia può essere influenzato dalle fluttuazioni dei tassi di interesse e dalle tensioni di mercato, esponendolo al rischio di volatilità e potenzialmente compromettendo la sua capacità di proteggere dall'inflazione.

La convenienza di un titolo indicizzato dipende sempre dal cosiddetto "break even inflation", ovvero l'inflazione futura che renderebbe più competitivo lo strumento indicizzato rispetto a uno a tasso fisso. Tuttavia, questa è sempre una scommessa, poiché nessuno può prevedere con certezza l'evoluzione futura dei prezzi.


Attualmente, l'inflazione in Italia è rallentata bruscamente e si attesta intorno all'1% su base tendenziale. Questo rende i titoli a tasso fisso più competitivi al momento. Tuttavia, una situazione del genere potrebbe essere favorevole per considerare l'acquisto di titoli indicizzati come strumento di protezione, poiché nessuno può prevedere le future evoluzioni dei prezzi.

 

In conclusione, i titoli di Stato indicizzati all'inflazione, come il BTp Italia, stanno affrontando una fase di rallentamento a causa della frenata dell'economia e dell'inflazione. La scelta tra titoli indicizzati e titoli a tasso fisso dipende dalla situazione economica attuale e dalle prospettive future. È consigliabile consultare un consulente finanziario esperto per valutare attentamente le opzioni e prendere decisioni informate in base alle proprie esigenze e obiettivi finanziari.

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