
Riporto una domanda di un lettore del Sole 24 Ore proprio in proposito alla dichiarazione dei Cfd e del Forex che ha ricevuto la contestazione dell'Agenzia delle Entrate e ora dovrà pagare pure le sanzioni anche se il suo trading era in perdita. L'ignoranza non è ammessa, è importante ribadirlo.
Tralasciando la complessa questione della tassazione delle rendite finanziarie, ricordando soltanto che il contribuente deve dichiarare (e tassare) anche le eventuali plusvalenze e i redditi finanziari esteri (quadro RT, RM e RL del modello Redditi), il trading su piattaforme online estere solitamente viene effettuato in CFD o valute su FOREX, per acquistare o vendere i quali il cliente “appoggia” delle somme su un conto virtuale di una piattaforma online: non si tratta, però, in genere di conti correnti bancari (non hanno IBAN) e, quindi, non si applica alcuna esenzione dichiarativa.
In sostanza, i conti di trading online (non conti corrente, perciò senza IBAN) presso piattaforme ubicate all’estero vanno sempre indicati nel quadro RW, anche quando l’attività di trading ha generato solo perdite.
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