Cosa sono i certificati a capitale protetto?
Questi strumenti hanno vari pregi: sono semplici da capire, si può agevolemente calcolare il rendimento minimo offerto a scadenza e sono efficienti dal punto di vista fiscale in quanto le plusvalenze e le cedole costituiscono “reddito diverso” e possono essere utilizzate per recuperare eventuali minusvalenze contenute nello zainetto fiscale. Fanno eccezione solo le cedole “incondizionate”, ossia che sono pagate indipendentemente dall’andamento del sottostante e che sono considerate “reddito di capitale” e non permettono il recupero delle minusvalenze.
Ma ci sono ovviamente punti di attenzione. Spesso sono strumenti poco liquidi (con poche vendite) in cui quindi ci si sottopone al market maker che non sempre è puntuale nella sua presenza sul mercato. Chiaramente poi c'è il rischio emittente e la scadenza, che deve sempre essere coerente con l’ottica temporale dell’investitore. Non sono comunque prodotti per investitori con basse conoscenze finanziarie. Se proposti in banca meglio declinare se non li si sa valutare, si rischia di pagare commissioni di collocamento che rendono subito svantaggioso l'investimento.
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- I certificati di investimento. Come Giovanni Borsi sceglie i migliori - Giovanni è sicuramente il maggior esperto italiano in questo ambito
- Investire con i certificati
di Gabriele Belelli. Gabriele è un consulente finanziario, molto noto
per la sua presenza online e spesso parla anche di certificati
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