Il rapporto banca-cittadini in Italia è contraddistino da molti paradossi. Da un recente sondaggio Ipsos emerge come oltre due terzi dei cittadini italiani affermino di non fidarsi delle banche, colpevoli di scaricare i loro costi e le loro incapacità sui consumatori. Un dato di delusione in crescita nel corso degli ultimi anni, passato dal 65% di fine 2020 al 69% di oggi, e principalmente evidente tra le donne (74%), i ceti popolari (80%) e i residenti nelle isole e nel centro Italia (75%).
La delusione è accentuata anche dal fatto che le persone in Italia vorrebbero trovare nella banca un soggetto su cui contare, soprattutto in tema di risparmi. Qui c'è il primo errore. Se non paghi per un servizio è normale che non ti venga dato. Ora vero che anche se acquisti Btp la banca prende commissioni ma sono talmente irrisorie che non valgono minimamente il tempo perso. Inoltre la consulenza è un servizio serio, qui il problema sta più in chi crede sempre che certe cose siano gratuite e scontate. Ovvio quindi che le banche poi ti rifilino i loro prodotti con commissioni ben più onerose.
D'altra parte c'è chi per sfiducia verso il sistema bancario incorre nell'errore opposto, vale a dire tener fermo il patrimonio finanziario sul conto corrente quando oggi basta un conto deposito o un Btp a breve termine per difendere almeno in parte il capitale dall'inflazione.
Normale che se le tasse sono odiate quella di tassare gli extra profitti delle banche viene quasi vista come una vendetta della gente comune. Non stupisce, quindi, che un sondaggio fatto dopo l’annuncio di questa misura abbia visto un altissimo numero di italiani favorevole alla tassazione sugli extraprofitti delle banche. Non è questa la sede ora per ragionare se la misura sia corretta, ne ho già discusso in altri articoli (in sintesi: ni, però è ragionevole visto gli aiuti ottenuti in passato dal sistema bancario).
Quello che voglio far emergere sono tipici errori dell'investitore italiano che non si fida delle banche ma finisce comunque per sbagliare.
- chi si lamenta ma alla fine investe in ciò che gli propone la banca;
- chi si lamenta ma non si guarda intorno valutando banche con costi di negoziazione più bassi (e alcune banche tradizionali riescono ancora a far pagare commissioni sul dossier titoli);
- chi si lamenta e non fa nulla, incluso mantenere i soldi sul conto corrente a tasso zero invece di valutare anche i titoli di stato italiani e non, oltre ai conti deposito.
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