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26/05/23

Polizze Eurovita, rimborsi rinviati a settembre?

Si prevede un nuovo slittamento per il rimborso delle polizze vita Eurovita. Attualmente il termine di “congelamento dei riscatti” è il 30 giugno 2023 ma difficile che entro quella data siano risolti tutti i tasselli. 

Si sta lavorando a una  “soluzione di sistema” con tutti i big assicurativi (Intesa Vita, Generali, Poste, Unipol e Allianz) e coloro che hanno maggiormente collocato queste polizze (Fideuram, Fineco, Widiba, Sparkasse e molte banche di credito cooperativo). 
Ma proprio per la complessità e le tante parti in concorso, sembra sempre più probabile che occorrerà rinviare ancora la data del possibile “scongelamento” oltre il 30 giugno. Si parla di agosto o anche di settembre. 

L’ipotesi allo studio prevede uno “spezzatino” dove i portafogli di oltre 15 miliardi di euro di premi e di 350.000 clienti di Eurovita verranno divisi tra le 5 compagnie assicurative indicate  che si dovranno anche accollare il personale Eurovita.
 
Coinvolgendo anche i distributori (cioè le le banche e le reti che hanno più collocato polizze Eurovita) per non far pagare tutto alle Compagnie. I distributori infatti dovranno, a fronte di una richiesta di riscatto dei loro clienti, subentrarvi, caricandole nei propri bilanci. In tal modo si evita di far emergere le perdite che altrimenti si materializzerebbero nel caso si vendessero oggi le obbligazioni in carico alla compagnia.

Tutto il settore è comunque sotto pressione. Nel 2023 i riscatti delle polizze vita stanno aumentando a livelli che non si erano mai visti. Quello che per anni è stato il motivo del successo, ovvero non valutare i titoli al prezzo di mercato, ma al costo storico,  sta entrando in crisi. Costringendo diverse compagnie (come  Genertel Life e Poste)a mettere mano al portafoglio per rafforzare patrimonialmente le riserve o comunque a spingere le nuove sottoscrizioni.

Per i risparmiatori è facile fare dei confronti e i rendimenti oggi offerti dalle polizze vita (e dalle gestioni separate in particolare) appaiono quasi sempre fuori mercato (anche per effetto dei costi applicati) rispetto alla concorrenza offerta da titoli governativi come i BTP o dei  conti deposito.  

Pertanto sono partite le richieste di riscatto e il caso Eurovita ha poi fatto da detonatore. A gennaio 2023, per la prima volta dal 2012, le compagnie assicurative hanno registrato una raccolta netta negativa di 700 milioni di euro. I dati  del primo trimestre evidenziano un saldo negativo pari a € -4,8 miliardi. 

Non si capisce pertanto perché il caso Eurovita non venga risolto con piglio deciso e tempi brevi, ridando fiducia al settore. Anche se i maligni pensano, forse bene, che si aspetti un aiuto dello Stato. Paradossale visti gli utili miliardari delle banche ingrassati dalla crescita dei tassi di interesse

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