I titoli di stato hanno anche il vantaggio di una tassazione agevolata, capital gain e interessi sono infatti tassati al 12,5% contro il 26% degli altri prodotti finanziari. Tale tassazione si estende a tutti i titoli di stato, vediamo quindi possibili alternative per chi vuole differenziare con emissioni di altri paesi più o meno rischiosi.
Prendendo spunto da un articolo del Corriere Economia, prendo a riferimento solo titoli europei quotati in euro, al fine di evitare valutazioni sul rischio cambio.
La tabella allegata riporta anche a un’obbligazione sovranazionale della Bei, la Banca Europea per gli Investimenti, che gode sempre della tassazione agevolata. A dieci anni rende poco meno del 3.
Dalla tabella è possibile confrontare vari titoli con scadenza di circa 10 anni di vari paesi europei, confrontando il rendimento lordo anche alla luce del rating, altro fattore da considerare quando si vuole diversificare il portafoglio per durata e rischio.
Per chi non ama molto la rischiosità , i titoli decennali emessi da Olanda e Germania propongono sicurezza ai massimi livelli, ma rendimenti che si attestato poco al di sopra del 2,50%. A livello di paesi che adottano l’euro, solo la Grecia offre rendimenti simili ai nostri Btp. Per ottenere di più occorre prendersi qualche rischio maggiore e investire su titoli europei di area no euro come Romania e Bulgaria. Ricordo però che i titoli sono sempre denominati in euro. Il rischio delle obbligazioni di questi paesi è chiaramente superiore in quanto economie più fragili che possono subire maggiormente eventuali shock.
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